Isole di Brissago
Isole di Brissago | |
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Geografia fisica | |
Localizzazione | Lago Maggiore |
Coordinate | 46°07′58″N 8°44′09″E |
Superficie | 0,025568 (Isola di San Pancrazio) 0,008186 (Isola di Sant'Apollinare)[1] km² |
Altitudine massima | 193,5 m s.l.m. |
Geografia politica | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Locarno |
Comune | Ronco sopra Ascona |
Cartografia | |
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Le Isole di Brissago sono due isole nella parte svizzera del Lago Maggiore, a circa 2,5 km da Brissago e 3,5 km da Ascona, a 193,5 m s.l.m., altezza che corrisponde al punto geografico più basso della Svizzera.
L'isola più grande è chiamata Isola di San Pancrazio o anche Isola Grande e ospita il Parco botanico del Ticino. L'altra isola, chiamata Isola di Sant'Apollinare (ha anche altri svariati nomi: è chiamata Isolino, Isola Piccola e Isola dei conigli) è ricoperta da vegetazione spontanea, mantenuta allo stato naturale.
Le isole sono raggiunte dalla Navigazione Lago Maggiore con battelli in partenza principalmente da Porto Ronco, ma anche sulle linee principali con partenza da Locarno, Arona, Brissago e Ascona[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sull'Isola Grande sono state rinvenuti resti di epoca romana. Le isole servirono da rifugio per i primi Cristiani all'epoca delle persecuzioni; nel XIII secolo si insediarono nelle isole delle monache dell'ordine degli Umiliati. Sull'Isolino vi sono ancora i ruderi di una chiesa la cui costruzione risale a quell'epoca. Dopo la soppressione dell'ordine degli Umiliati, voluta nel 1571 da Papa Pio V, le isole rimasero inabitate.
Dal 1885 al 1927, le isole furono proprietà della baronessa Antoinette de Saint Léger, nata a San Pietroburgo e moglie di un diplomatico irlandese, Richard Flemyng, barone di Saint Leger, il quale lasciò definitivamente la moglie nel 1897. La baronessa vi costruì una villa e vi fece piantare alberi e piante provenienti da tutte le parti del mondo. Ella invitò sull'isola personalità dell'arte, dello spettacolo e politiche. A seguito di difficoltà economiche, nel 1927 dovette vendere le isole al commerciante amburghese Max Emden.
Quest'ultimo fece abbattere la villa della baronessa e i resti di una chiesa e fece costruire un palazzo ampio e lussuoso di 30 locali, un giardino d'inverno ("l'orangerie"), il bagno romano (lungo 33 metri) e la darsena, tuttora esistenti. Alla sua morte, avvenuta nel 1940, il figlio Hans Erich, emigrato in Cile, ereditò la proprietà, ma nel 1949 la vendette allo Stato del Canton Ticino, il quale rese accessibile al pubblico le isole ed il parco botanico.
Dal 2007 sull'Isolino l'Istituto delle Scuole speciali del Sopraceneri ha restaurato una casa esistente, con 14 posti letto, la quale viene gestita in proprio quale sede per attività scolastiche, gite e soggiorni di studio. Nel 2019 Il Dipartimento del territorio del Cantone Ticino ha siglato l’atto notarile che decreta il passaggio di proprietà delle Isole di Brissago al Cantone Ticino. Il rogito, sottoscritto dal Consigliere di Stato Claudio Zali, e dai rappresentanti dei Comuni di Ascona, Brissago e Ronco Sopra Ascona, di Pro Natura e Heimatschutz Svizzera ufficializza la cessione di tutte le quote di comproprietà delle Isole di Brissago al Cantone.
Il parco botanico
[modifica | modifica wikitesto]Nel parco (2,5 ettari), che conta annualmente oltre 90 000 visitatori, si possono ammirare circa 1.700 specie di piante provenienti dal Mediterraneo, dall'Asia subtropicale, dal Sudafrica, dalle Americhe e dall'Oceania.
Grazie alla sua particolare posizione, il parco gode di un clima particolarmente mite, che consente la crescita e la sopravvivenza all'aperto di piante subtropicali che normalmente non resisterebbero alle temperature invernali della regione. Il clima particolarmente mite era già conosciuto e apprezzato nel passato come traspare dalla descrizione del frate milanese Paolo Morigia[3]:
«... gode Brissago un'aria temperatissima, e quindi è che quella gente è di sangue vivacissimo e di colore bellissimo, e di corpo bellissimo, e perciò non solo le donne son belle, ma anco gli huomini, e vivono assai ...»
«... Di molte degne qualità e prerogative, che possiede questo lago, che non sono possedute da niun altro lago ...: il Cielo è stato liberalissimo e favorevole a questo lago. Perciocché primieramente l'aria è temperata, sanissima, e felicissima. Quivi l'acque sono sanissime e limpidissime, il verno è piacevole ...»
«... l'estate quando più il sole abbruggia la terra, e travaglia il giorno, e la notte e i mortali: in questi luoghi si trova l'aria mitigata da soavissimi vertarelli ...»
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- Villa Emden, nella quale vi sono attualmente un ristorante e un centro di esposizioni
- Bosco di palme
- Attracco
- Isola Grande
- Isola grande e isolotto dei conigli
- Casa sull'isolotto dei conigli
- Le isole con sullo sfondo Ascona e il delta del fiume Maggia
- Lato est dell'Isola Grande
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ufficio dei registri di Locarno
- ^ Orario Primaverile/Estivo dal 3 aprile al 18 settembre 2011 [collegamento interrotto], su navlaghi.it, Gestione Governativa Navigazione Laghi. URL consultato il 13 febbraio 2011.
- ^ Paolo Morigia, su it.wikiquote.org. URL consultato il 13 febbraio 2011.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Mondada, Le Isole di Brissago, nel passato e oggi, Amministrazione delle Isole di Brissago, Locarno 1975.
- (EN) Robin Lane Fox, The Italian island where marvels and myths abound, su ft.com. URL consultato il 19 ottobre 2019.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isole di Brissago
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Isole di Brissago su www.ti.ch/isoledibrissago, su ti.ch.
- Il sito delle isole, su isolebrissago.ch.
- Pro Natura Svizzera, su pronatura.ch.
- Lega svizzera per la salvaguardia del patrimonio nazionale Heimatschutz, su heimatschutz.ch.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 233672631 · LCCN (EN) sh2011004395 · GND (DE) 4027772-0 · J9U (EN, HE) 987007570463505171 |
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