Jean Bottéro

«Questa consapevolezza della propria identità storica, questa volontà di serbar testimonianza del proprio retaggio culturale è una costante della civiltà mesopotamica, e la mitologia, specchio dell'ideologia non soltanto religiosa, ben espresse l'idea che i mesopotamici avevano di sé e del proprio ruolo nel mondo.»

Jean Bottéro (Vallauris, 30 agosto 1914Gif-sur-Yvette, 15 dicembre 2007) è stato uno storico e orientalista francese, primo traduttore del Codice di Hammurabi.

Di origini modeste, da genitori figli di emigrati piemontesi, nasce a Vallauris, nelle Alpi Marittime il 30 agosto del 1914. Benché suo padre sia un vasaio, dato lo scoppio della prima guerra mondiale viene mobilitato, non facendo ritorno a casa per diversi anni. Dopo aver compiuto dieci anni viene accettato nel seminario domenicano di Nizza, venendo così iniziato allo studio delle lingue antiche, come il latino e il greco antico; nel 1932 completa il noviziato e il giorno di Natale viene ordinato sacerdote. Desidera recarsi in Palestina per completare i suoi studi, e comincia ad imparare la lingua tedesca e poco dopo anche l'ebraico. Ma l'inizio del secondo conflitto mondiale annullerà il suo viaggio in Terra Santa.

Comincia ad insegnare Filosofia Greca a Saint-Maximin, ma dopo essersi rifiutato di accettare la storicità del peccato originale, viene sospeso. Dopo aver studiato anche la lingua accadica, con l'aiuto di René Labat, filologo all'École Pratique des Hautes Études a Parigi, riesce a decifrare completamente il Codice di Hammurabi. Labat lo invita a lavorare come ricentatore presso il Centre National de la Recherche Scientifique, dove svolge ricerche dal 1947 al 1958.

Intanto nel 1950 torna ad essere laico, e André Parrot lo invita a Mari, dove scopre il mondo meraviglioso dell'Iraq e riuscendo così a viaggiare nel Vicino Oriente. Tornato in Francia, riceve l'incarico di svolgere alcuni corsi di accadico alla scuola del Louvre, e dal 1958 ricopre la seconda cattedra di Storia e Filologia Orientale presso École Pratique des Hautes Études a Parigi.

Ha scritto numerosi libri per la casa editrice francese Gallimard, fra cui La nascita di Dio, La Bibbia e lo storico, Mesopotamia. La scrittura, la ragione e gli dei, oltre ad una traduzione dell'epopea di Gilgamesh, ed insieme a Samuel Noah Kramer ha scritto la celebre opera Lorsque les dieux faisaient l'homme. Mythologie mésopotamienne (1989), tradotto tre anni dopo in Italia da Einaudi con il titolo Uomini e Dèi della Mesopotamia.

Edizioni italiane

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  • Philippe-Jean Catinchi, Jean Bottéro, Le Monde del 15 dicembre 2007 [1]

Collegamenti esterni

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