Jeff Chandler

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Jeff Chandler nel 1955

Jeff Chandler, pseudonimo di Ira Grossel (Brooklyn, 15 dicembre 1918Los Angeles, 17 giugno 1961), è stato un attore e cantante statunitense.

Nato da famiglia di origine ebraica, sua amica di infanzia e vicina di casa a Brooklyn fu Susan Hayward[senza fonte], anche lei futura star di Hollywood. Dopo il liceo, seguì un corso di arte drammatica e iniziò a lavorare come attore in compagnie teatrali. Dopo aver prestato servizio militare come ufficiale durante la seconda guerra mondiale, recitò anche alla radio e la sua voce divenne presto molto popolare grazie al radioromanzo della CBS Our Miss Brooks (1948-1957). All'apice della fama come attore, cantando da crooner incise dischi di successo per la Liberty Records. Compositore e violinista, ebbe anche una sua casa editrice che pubblicava spartiti e canzoni, la Chandler Music.

Nel 1947 fu messo sotto contratto dalla Universal Pictures. Caratterizzato da tratti somatici marcati, capelli precocemente brizzolati (era chiamato "Big Grey") e alta statura (1,93 m), nella sua non lunga carriera (in tutto 48 film) interpretò per lo più personaggi d'azione dal carattere deciso: sceriffi, soldati, uomini della Frontiera e spesso indiani. Nel 1950 ottenne una candidatura all'Oscar al miglior attore non protagonista per il ruolo del capo Apache Cochise nel film L'amante indiana, a fianco di James Stewart e Debra Paget, uno dei primi western a rileggere la figura degli indiani d'America. Fu il primo attore a essere candidato all'Oscar per il ruolo di un nativo, e interpretò nuovamente il ruolo di Cochise in due sequel: Kociss, l'eroe indiano (1952) e Il figlio di Kociss (1954).

Chandler fu un divo di primo piano per tutti gli anni cinquanta, distinguendosi anche in melodrammi, come Delitto sulla spiaggia (1955), con Joan Crawford, Un solo grande amore (1957), Vento di passioni (1958), di Richard Wilson, con Eduardo De Filippo e Esther Williams (con la quale Chandler ebbe una relazione), Uno sconosciuto nella mia vita (1959) e Ritorno a Peyton Place (1961). Fu apprezzato anche in pellicole di genere bellico e western, come Il maggiore Brady (1954), La tragedia del Rio Grande (1958), Lampi nel sole (1959), Dieci secondi col diavolo (1959), di Robert Aldrich, con Martine Carol, e L'urlo della battaglia (1962), di Samuel Fuller, un film di guerra crudo e realistico, arrivato sugli schermi l'anno successivo alla morte di Chandler: fu il suo ultimo lavoro e la sua migliore interpretazione.

Nel maggio del 1961, dopo un infortunio alla schiena avvenuto durante le riprese di L'urlo della battaglia, Chandler fu sottoposto a un intervento chirurgico all'ernia del disco durante il quale fu danneggiata un'arteria; i medici effettuarono ripetute trasfusioni di sangue e altri due interventi, ma l'attore morì a 42 anni. La sua vicenda fu un caso di malasanità, che ebbe vasta eco negli Stati Uniti e si concluse con il risarcimento alle figlie di Chandler.

Nel 1946 sposò Marjorie Hoshelle, dalla quale ebbe due figlie, Jamie e Dana.

Doppiatori italiani

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Jeff Chandler è stato doppiato prevalentemente da Emilio Cigoli che gli ha prestato la voce in: Spada nel deserto, Due bandiere all'ovest, Il deportato, L'amante indiana, Hong Kong, L'uomo di ferro, L'uccello di Paradiso, Il pirata yankee, Perdonami, se mi ami, Jeff, lo sceicco ribelle, Kociss, l'eroe indiano, L'autocolonna rossa, Bill West fratello degli indiani, Ad est di Sumatra, Yankee Pascià, Il figlio di Kociss, Il re dei barbari, Il maggiore Brady, Delitto sulla spiaggia, Orgoglio di razza, Scialuppe a mare, Il tigrotto, I pionieri dell'Alaska, I pilastri del cielo, La tragedia del Rio Grande, Il vestito strappato, Un solo grande amore, La signora prende il volo, Vento di passioni, Uno sconosciuto nella mia vita, Lampi nel sole, I ribelli del Kansas, Ritorno a Peyton Place, L'urlo della battaglia

Cambia voce nei film di produzione United Artists: in Drango e Dieci secondi col diavolo è infatti doppiato da Gualtiero De Angelis.

È stato anche la voce narrante del film L'aquila del deserto, sostituito in italiano da Vittorio Cramer.

Riconoscimenti

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  • (EN) Ray Stuart Immortals of the Screen, Bonanza Books, New York 1965

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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