Jeremias Falck

Ritratto di Jeremias Falck, di Franciszek Orłowski, inizio XIX secolo

Jeremias Falk (Jeremiah Falck in inglese, Jeremiasz Falck in polacco) (Danzica, 1610 circa – Danzica, 1677) è stato un incisore tedesco del barocco del XVII secolo, attivo nella Confederazione polacco-lituana[1].

Firmò gran parte delle sue oltre 300 opere con J. Falck, sculp., alcune come Suec (quando lavorava in Svezia, e poche Falck Polonus (Falck polacco)[2][3] o Falck Gedanensis (Falck di Gdańsk).[4]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato probabilmente attorno al 1610 a Danzica (Gdańsk), Nel Regno di Prussia[5] (un feudo della Corona del Regno di Polonia), studiò e lavorò con Willem Hondius. Nel 1639 si trasferì a Parigi, e nel 1649 divenne incisore della regina Cristina in Svezia fino al 1654, quando divenne cattolico. Si trasferì allora nei Paesi Bassi, dove incise un ritratto di Willem Blaeu, e poi in Germania. Nel 1662, ad Amburgo, pubblicò 16 incisioni di fiori e piante. Incise ritratti dei reali dei luoghi da lui visitati e lavorò ad intermittenza a Danzica.

Il fratello di Jeremias, Hans Falck, era un "Messerschmidt" (fabbro ferraio) a Neugarten, Danzica. Nel 1650 venne registrato il matrimonio di Jeremias a Danzica e in seguito Hans e la sua Catharine furono testimoni della nascita del figlio di Jeremias. Una lettera di Jeremias Falck del 1658 affermava ... ich habe eine geraume Zeit sehr grosse Schmerzen im rechten Arm (... che per lungo tempo aveva avuto un forte dolore al braccio destro).

Visse di nuovo a Danzica e molte delle sue incisioni sono basate su ritratti di Daniel Schultz e altri pittori. Il lavoro di Falck venne ammirato e utilizzato dall'editore Georg Forster, come illustrazioni incise per "Selenography" di Johannes Hevelius e "Orationes" di Jerzy Ossoliński, Gran Cancelliere della Confederazione polacco-lituana.

Venne sepolto nella Chiesa di san Pietro e Paolo a Danzica. Il libro del 1890 con dedica del pronipote, Herman Eugen Falk, ringrazia un certo numero di scrittori polacchi che raccolsero opere di Falck.

In circa trecento ritratti e immagini, che sono stati personalmente controllati da J.C. Block per il suo libro, quasi tutti i lavori mostrano J. Falck, scultore., ma ci sono alcuni che lo identificano come scultore svedese, quando era in lavoro salariato in Svezia. Vi sono inoltre elencati circa nove ritratti ovali incisi in rame, per la maggior parte di Vescovi polacchi, di Falck con il solo nome: Dankert o Georg Förster (Georg Forster). Questi nove ovali in metallo sono montati su rettangoli e i rettangoli sono inscritti con "Jeremias Falck Polonus".

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ All'inizio il suo stile era molto formale, e le sue lastre assomigliavano agli sforzi più deboli di un pittore polacco, Jeremiah Falck, che passò un po' di tempo in Olanda
    Georges Duplessis, The wonders of engraving, C. Scribner & Co, 1886, p. 122.
  2. ^ Signiert unten rechts mit: J. Falck Polonus Sculp
    (DE) Stift Göttweig (Steinaweg, Austria). Graphisches Kabinett. Jahresausstellung, Gregor Martin Lechner, Werner Telesko, Lieben und Leiden der Götter, das Stift, 1992, p. 38.
  3. ^ Danckers pinxit, Falck Polonus sculpsit, Georgius Forsterus excudit.
    (DE) Börsenverein des Deutschen Buchhändels. Historische Kommission, Archiv für Geschichte des Buchwesens, Buchhändler-Vereinigung, 1975, p. 425.
  4. ^ Questo suo ritratto fu pubblicato, nel 1645, da Jeremiah Falck di Danzig (noto anche come "Jeremias Falck Polonus" o "Jeremias Falck Gedanensis"), un noto incisore in acciaio del XVII secolo.
    Griffith Observatory, The Griffith observer, Griffith Observatory, 1991, p. 75.
  5. ^ Polnisch-Preußen, nome legale nei documenti ufficiali: State Constitution of the Polish-Prussia (vedi: estratto nelle pubblicazioni del 1764, p. 581)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Thieme-Becker, Bd. 11, S. 213-214
  • AKL, Band 36, 2003, S. 339
  • Block, J. C., Jeremias Falck, sein Leben und seine Werke: mit vollständigem alphabetischen und chronologischen Register sämmtlicher Blätter, sowie Reproductionen nach des Künstlers besten Stichen, C. Hinstorff (G. Ehrke) [1] [2]
  • Michael Bryan, Dictionary of Painters and Engravers, Biographical and Critical, 1849 [3] [4]

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