Khafajah

Khafajah
Tutub
Placca votiva proveniente da Khafajah con un scena di consumo di vino (2600-2370 a.C.; Museo dell'Iraq)
CiviltàSumeri
Utilizzocittà
EpocaIV - III millennio a.C.
Localizzazione
StatoBandiera dell'Iraq Iraq
Governatoratogovernatorato di Diyala
Scavi
Date scavi1930-1936
ArcheologoHenri Frankfort, Thorkild Jacobsen e Pinhas Delougaz
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 33°45′N 44°45′E

Khafajah o Khafaje (in arabo خفاجة?; anticamente Tutub, in arabo توتوب?) è un sito archeologico della Bassa Mesopotamia, nei pressi dell'odierna Ba'quba nel governatorato di Diyala, in Iraq. La città antica faceva parte della città-stato sumerica di Eshnunna all'inizio del II millennio a.C.. Il sito si trova a 11 km ad est di Baghdad e a 19 km a sud-ovest di Eshnunna.

A Khafajah si sono succedute sette stagioni di scavo negli anni 1930, sei delle quali sulla collina di Tell Asmar[1]. Sono state condotte principalmente da un team dell'Oriental Institute of Chicago guidato da Henri Frankfort, Thorkild Jacobsen e Pinhas Delougaz. Per due stagioni, il sito è stato scavato da un team congiunto delle American Schools of Oriental Research e dell'Università della Pennsylvania[2][3][4][5][6][7][8][9][10].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Khafajah si trova sul fiume Diyala, un affluente del Tigri[11]. Nell'antichità era situata a nord-est del territorio di Sumer propriamente detto, e la città si trovò senz'altro sotto l'influenza della cultura sumerica.

Il sito archeologico è costituito da quattro tumuli, con identificazioni che vanno da A a D. Il principale, il tumulo A, risale al periodo di Uruk e conteneva un tempio a pianta ovale, un tempio dedicato al dio Sin e un tempio di Nintu. Un forte, Dur-Samsuiluna, è stato trovato sui tumuli B e C. Il tumulo D conteneva abitazioni e un tempio al dio Sin dove le tavolette dell'archivio sono state trovate in due monticelli[12].

La dedicazione del tempio di Sin al dio della luna (noto anche come Nanna in lingua sumera) si basa sulla scoperta di piccole lune crescenti trovate all'interno del tempio[13].

La sua costruzione data del 3300-2900 a.C. (periodo tardo di Uruk o di Jemdet-Nasr); sono state identificate almeno 10 fasi architettoniche che hanno succeduto la prima. L'ultima fase risale al periodo protodinastico, ossia verso il 2400 a.C. circa[14].

Bronzo antico[modifica | modifica wikitesto]

Khafajah fu occupata durante il periodo protodinastico, nel periodo Sargonide, poi passò sotto il controllo di Eshnunna dopo la caduta della terza dinastia di Ur.

Bronzo medio[modifica | modifica wikitesto]

Dopo che la città di Eshnunna fu presa da Babilonia, il re Samsu-iluna della prima dinastia babilonese costruì un forte sul sito e lo chiamò Dur-Samsuiluna. In quell'epoca, dei carri mesopotamici erano costruiti a Tutub[15].

La storia di Khafajah è conosciuta in modo più dettagliato su un periodo che copre diversi decenni a seguito della scoperta di 112 tavolette di argilla in un tempio dedicato a Sin. Le tavolette comprendono principalmente documenti su prestiti e vertenze legali. L'Oriental Institute of Chicago conserva 57 tavolette, mentre le restanti si trovano nell'raq Museum di Baghdad[16]. Alcune statue sumere delle prime dinastie provenienti da Khafajah sono elencate fra i tesori perduti dall'Iraq dopo il 9 aprile 2003; tuttavia, sono state ospitati presso il museo Sulaymaniyah dal 1961[1][17][18][19].

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

La Galleria Sumerica del museo nazionale iracheno espone diverse statue provenienti dal tempio di Sin e dal tempio di Nintu a Khafajah.

Altri musei ospitano reperti da Khafajah, raccolti durante le diverse campagne di scavo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lost Treasures from Iraq--Objects - Headless standing male figure (IM46274), su oi-archive.uchicago.edu. URL consultato il 7 marzo 2022.
  2. ^ Diyala Project, su oi.uchicago.edu. URL consultato il 7 marzo 2022.
  3. ^ [1] OIC 13. Tell Asmar and Khafaje: The First Season's Work in Eshnunna 1930/31, Henri Frankfort, Thorkild Jacobsen, and Conrad Preusser, 1932
  4. ^ [2] Archiviato il 18 giugno 2010 in Internet Archive. OIC 16. Tell Asmar, Khafaje and Khorsabad: Second Preliminary Report of the Iraq Expedition, Henri Frankfort, 1933
  5. ^ [3] Archiviato il 18 giugno 2010 in Internet Archive. OIC 17. Iraq Excavations of the Oriental Institute 1932/33: Third Preliminary Report of the Iraq Expedition, Henri Frankfort, 1934
  6. ^ [4] OIC 19. Oriental Institute Discoveries in Iraq, 1933/34: Fourth Preliminary Report of the Iraq Expedition, Henri Frankfort with a chapter by Thorkild Jacobsen, 1935
  7. ^ [5] OIC 20. Progress of the Work of the Oriental Institute in Iraq, 1934/35: Fifth Preliminary Report of the Iraq Expedition, Henri Frankfort, 1936
  8. ^ [6] OIP 44. Sculpture of the Third Millennium B.C. from Tell Asmar and Khafajah, Henri Frankfort, 1939
  9. ^ [7] Archiviato il 26 luglio 2012 in Internet Archive. OIP 53. The Temple Oval at Khafajah, Pinhas Delougaz, with a chapter by Thorkild Jacobsen. 1940 (also as ISBN 0-226-14234-5)
  10. ^ (EN) André Parrot, Sumer, Thames and Hudson, 1960.
  11. ^ (EN) Jeremy A. Black, The Literature of Ancient Sumer, Oxford University Press, 2006, ISBN 978-0-19-929633-0.
  12. ^ (EN) Donald P. Hansen, Leaving No Stones Unturned: Essays on the Ancient Near East and Egypt in Honor of Donald P. Hansen, Eisenbrauns, 2002, ISBN 978-1-57506-055-2.
  13. ^ (EN) Sumerian Temple Architecture in Early Mesopotamia, su brewminate.com, 6 gennaio 2020. URL consultato il 7 marzo 2022.
  14. ^ (EN) Sumerian Temple Architecture in Early Mesopotamia, su Brewminate - Rice Univ., 6 gennaio 2020. URL consultato il 7 marzo 2022.
  15. ^ (EN) Helicon Editors, H. E. L. Mellersh e Neville Williams, Chronology of World History: The ancient and medieval world, prehistory-AD 1491, ABC-CLIO, 1999, ISBN 978-1-57607-155-7.
  16. ^ (EN) Harris Rivkah, The Archive of the Sin Temple in Khafajah (Tutub), in Journal of Cuneiform Studies, vol. 9, n. 2, 1955.
  17. ^ Headless standing female statue, su Oriental Institute of the University of Chicago.
  18. ^ Female head, su Oriental Institute of the University of Chicago.
  19. ^ (EN) Lost Treasures From Iraq: Revisited & Identified, su World History Encyclopedia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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