Lacedonia
Lacedonia comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Amministrazione | |
Sindaco | Antonio Di Conza (lista civica) dal 6-6-2016 |
Territorio | |
Coordinate | 41°03′08″N 15°25′29″E |
Altitudine | 732 m s.l.m. |
Superficie | 82,1 km² |
Abitanti | 2 060[1] (31-3-2022) |
Densità | 25,09 ab./km² |
Comuni confinanti | Aquilonia, Bisaccia, Melfi (PZ), Monteverde, Rocchetta Sant'Antonio (FG), Sant'Agata di Puglia (FG), Scampitella |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 83046 |
Prefisso | 0827 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 064041 |
Cod. catastale | E397 |
Targa | AV |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 377 GG[3] |
Nome abitanti | lacedoniesi ("cërugnìs" nel dialetto locale) |
Patrono | san Nicola, san Filippo Neri |
Giorno festivo | 6 dicembre, 26 maggio |
Cartografia | |
Il comune di Lacedonia all'interno della provincia di Avellino | |
Sito istituzionale | |
Lacedonia (Cerògne in dialetto irpino[4]) è un comune italiano di 2 060 abitanti[1] della provincia di Avellino in Campania.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Lacedonia è un centro agricolo dell'Appennino campano. Il centro storico è collocato su una collina e conserva la sua originaria struttura abitativa, nonostante i tanti terremoti che l'hanno più volte devastata nel corso dei secoli. Insieme a Mignano Monte Lungo, San Pietro Infine e San Bartolomeo in Galdo, è uno dei quattro comuni della regione Campania, il cui territorio confina con due regioni (in questo caso Puglia e Basilicata).
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Il clima è temperato, con estati secche ma non eccessivamente calde ed inverni piuttosto freddi e moderatamente umidi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]«Questo non è più un paese. È un’opera teatrale. Invece di andare a guardare Beckett puoi andare a Lacedonia.»
In epoca romana Aquilonia degl'Irpini (l'antica Lacedonia) era un importante municipium ubicato lungo la via Appia; i Romani vi costruirono infatti numerosi edifici e svariate infrastrutture.
La città venne in seguito donata, nel VI secolo, ai Benedettini dall'Imperatore d'Oriente Giustiniano. In seguito passò sotto il dominio prima dei Longobardi (che nel 568 avevano invaso l'Italia bizantina), poi dei duchi di Conza e infine dei Normanni (che nell'XI secolo, guidati da Roberto il Guiscardo, realizzarono la conquista dell'Italia meridionale); fu a quell'epoca che Lacedonia divenne sede vescovile.
Ai tempi dei Normanni il feudo apparteneva a Riccardo Balbano: egli inviò sessanta fanti e sessanta cavalli alla terza crociata. I Balbano governarono il feudo di Lacedonia fino all'avvento di Carlo d'Angiò, che tolse il feudo a questa potente famiglia feudale. Il feudo passò poi alla famiglia Orsini, principi di Taranto. Uno di essi, tale Gabriele Orsini, ricostruì la città ridotta in macerie dal terremoto del 5 dicembre 1456 chiudendola in una cinta muraria con fossato e quattro porte.
Si deve a Pirro Del Balzo, genero di Gabriele, la trasformazione del Castello e del Borgo in chiave rinascimenale[5]. Pirro unbo dei più potenti baroni del Regno voleva ribaltare il poere regio. Nella notte tra il 10 e l'11 settembre 1486 i baroni ribelli capeggiai dallo stesso Pirro Del Balzo si radunarono nella chiesa di Sant'Antonio e presero parte alla congiura contro il re Ferrante I d'Aragona e il figlio Alfonso, duca di Calabria. L'avvenimento, narrato dallo storico napoletano Camillo Porzio, coinvolse Papa, Principi e Sovrani e mise a rischio il dominio aragonese sull'Italia meridionale. La congiura venne rievocata in alcuni versi del poeta Giovanni Chiaia: «Di Lacedonia ecco la roccia alpestre/là i rubelli a vendicar le offese/sull'Ostia Santa staser le destre/sperder giurando il seme aragonese».
Nel 1501 Baldassarre Pappacoda, consigliere e amico del re Federico I prese possesso del feudo e costruì il Castello Nuovo. I Pappacoda tennero il feudo fino al 1566, quando feudo e castello vennero venduti ai Doria che vi rimasero fino al 1806, anno in cui Giuseppe Bonaparte abolì il feudalesimo.
In seguito al terremoto del 1930, il regime fascista ricostruì la città con case antisismiche. A Lacedonia sono presenti varie scuole tra cui la più prestigiosa è l'Istituto Magistrale De Sanctis che venne fondata proprio da Francesco De Sanctis[6].
Una parte del Lago di San Pietro ricade all'interno del suo territorio comunale.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[7]
Religione
[modifica | modifica wikitesto]Lacedonia è stata sede vescovile fin dall'XI secolo. Simeone, il primo vescovo, è noto per aver inaugurato nel 1059 l'abbazia di San Michele Arcangelo; a lui sono succeduti altri 69 vescovi[senza fonte]. Nel XVIII secolo visse a Lacedonia Gerardo Maiella, venerato come santo dalla Chiesa cattolica; il co-patrono del paese è invece san Filippo Neri.
Nel 1818 la diocesi ha accorpato l'altrettanto antica diocesi di Trevico, ma a decorrere dal 1986 la stessa diocesi di Lacedonia è stata unita a quella di Ariano per dar vita alla nuova diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Lacedonia è raggiungibile in autobus o in auto mediante il suo casello sull'autostrada A16. Il comune dispone della stazione ferroviaria, che condivide con Rocchetta Sant'Antonio sulla linea Foggia-Potenza. La linea Avellino-Rocchetta e la tratta Rocchetta-Gravina sono invece sospese e autosostituite dal 2011, ma riattivate per treni storici di Fondazione FS Italiane.[8]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Michele Sessa | Democrazia Cristiana | Sindaco | |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Luigi Caffaro | Partito Popolare Italiano | Sindaco | |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Gerardo Palladino | Lista civica | Sindaco | |
28 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Mario Rizzi | La Margherita Partito Democratico | Sindaco | |
15 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Mario Rizzi | Partito Democratico | Sindaco | |
5 giugno 2016 | in carica | Antonio Di Conza | Lista civica | Sindaco |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio fa parte della comunità montana Alta Irpinia.
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Calcio
[modifica | modifica wikitesto]La principale squadra di calcio della città è Lacedonia Calcio che milita nel girone D campano di 1ª Categoria.
Scherma
[modifica | modifica wikitesto]Il Club Scherma Lacedonia fu fondato nel 1992.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 339, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ F. Canali e V. C. Galati, Architetture e ornamentazioni dalla Toscana agli Umanesimi baronali... Pirro Del Balzo e le rifondaizoni di borghi ... tra Puglia, Basilicata e Campania..., in Bollettino della Società di Studi Fiorentini, vol. 2021-2022, n. 30-31.
- ^ Sito ufficiale dell'Istituto
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 30-6-2023.
- ^ Riaperta a fini turistici la Avellino–Rocchetta, su tuttoTRENO Blog, 31 agosto 2016. URL consultato il 15 febbraio 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Michele Miscia La grande storia di Lacedonia ISBN 978-88-6436-462-9
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lacedonia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su lacedonia.asmenet.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 140822940 · LCCN (EN) n88049253 · GND (DE) 4445531-8 · BNF (FR) cb12273720h (data) · J9U (EN, HE) 987007560274205171 |
---|