Leone Eydoux
Leone Eydoux (Torino, 1829 – Torino, 1875) è stato un pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Torino da Siffredo, impiegato di origine francese[1] Dal 1847 risulta iscritto all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, dove è allievo del pittore storico-risorgimentale Enrico Gamba e ottiene numerosi riconoscimenti per le sue qualità artistiche.
Nel 1852 esordisce con dipinti a soggetto storico all'esposizione organizzata dalla Società promotrice di Belle Arti di Torino, dove l'anno successivo espone Gesù disse loro: venite dietro di me e vi farò pescatori di uomini.
Nel 1854 la tela Prigioniero che benedice sua figlia (oggi perduta a causa di un incendio occorso ai Musei Reali di Torino dove era collocata)[2] viene acquistata da Vittorio Emanuele II di Savoia, mentre nel 1855 partecipa, insieme al collega Lodovico Raymond[3] in rappresentanza dell'Accademia Albertina all'Esposizione universale parigina con La felicità di una madre.
Presente abitualmente alle esposizioni annuali della Promotrice, nel 1857 esordisce a quelle di Accademia di belle arti di Brera con La convalescenza; in questo periodo vive ad Asti, dove fino al 1866 è professore di disegno di figura e di paesaggio nel Collegio militare[4].
Nel 1868 il suo Giovane baccante nell'atto di spremere l'uva (anch'esso distrutto nel suddetto incendio) viene acquistato da Vittorio Emanuele II di Savoia, mentre dall'anno successivo è socio del Circolo degli artisti e dell'acquaforte e membro di commissione agli esami dell'Accademia Albertina, della quale dal 1872 è Socio onorario.
Stile
[modifica | modifica wikitesto]Pittore prevalentemente focalizzato su dipinti di genere storico e, in misura minore, sulla pittura di genere, resi con toni sentimentali e intimistici di stampo tradizionale.
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- Gesù disse loro: venite dietro di me e vi farò pescatori di uomini (1852), olio su tela, collezione privata;
- Prigioniero che benedice sua figlia (1854), olio su tela, perduto in un incendio[2];
- Amore e amicizia (1855), olio su tela, Musei Reali, Torino[5];
- Amanti fiorentini (1856), olio su tela, collezione privata;
- La convalescente (1857), olio su tela, Museo Vincenzo Vela, Ligornetto;
- Ritratto delle Principesse Maria Clotilde e Maria Pia presso la tomba della madre (1858), olio su tela, Museo del Risorgimento, Torino;
- Amor filiale (1863), olio su tela, collezione privata;
- La toeletta campestre (1864), olio su tela, collezione privata;
- Episodio della peste di Milano (1864), olio su tela, collezione privata;
- La madre di Cecilia (1864), olio su tela, collezione privata;
- L'età felice (1866), olio su tela, collezione privata;
- Fanciulla nell'atto di bagnarsi, temente di essere sorpresa (1867), olio su tela, collezione privata;
- Iginia d'Asti atterrita ai fieri detti di Everardo suo padre (1867), olio su tela, collezione privata;
- Giovane baccante nell'atto di spremere l'uva (1868), olio su tela, perduto in un incendio[6];
- La vera nobiltà non dimentica gli anici di sventura(1869), olio su tela, collezione privata;
- La fanciulla caritatevole (1870), olio su tela, collezione privata;
- La fanciulla degli Amedei (1871), olio su tela, collezione privata;
- Il ritorno della ravveduta (1873), olio su tela, collezione privata;
- Ritratto di Vittorio Emanuele II di Savoia (non datato), Castello Reale Racconigi[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ la famiglia era emigrata da Vaucluse in Piemonte prima della Rivoluzione francese.
- ^ a b PRIGIONIERO CHE BENEDICE SUA FIGLIA, su https://catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 3 agosto 2023.
- ^ Re Arduino, su https://catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 4 agosto 2023.
- ^ Giornale militare Fondratti, Torino, 1861, pp. 397
- ^ Amore e amicizia, su https://catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 3 agosto 2023.
- ^ Giovane baccante, su https://catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 3 agosto 2023.
- ^ Ritratto di Vittorio Emanuele II di Savoia, su https://catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 3 agosto 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Agostino Mario Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni, Milano 1962
- AA.VV, Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972
- Enrico Castelnuovo, Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna, 1773-1861, Torino 1980
- AA.VV, La Pittura in Italia - L'ottocento, Electa, Milano 1991
- Ulrich Thieme e Felix Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig, 1992