Les félins m'aiment bien
Les félins m'aiment bien | |
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Opera teatrale | |
Autore | Olivia Rosenthal |
Titolo originale | Les félins m'aiment bien |
Lingua originale | |
Composto nel | 2004 |
Prima assoluta | gennaio 2005 teatro Gérard Philipe di Saint-Denis |
Personaggi | |
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Les félins m'aiment bien è un'opera teatrale di Olivia Rosenthal, che è stata pubblicata nel 2004. La sua rappresentazione ha avuto luogo nel gennaio 2005 al teatro Gérard Philipe di Saint-Denis, con la regia di Alain Ollivier.
L'opera
[modifica | modifica wikitesto]Quest'opera evoca la questione dell'animalità nell'uomo, del rinchiudere, della divorazione amorosa. Pone anche il problema del sapere ciò che accade quando non ci sono più leggi, quando ci si rinchiude nella propria comunità lontano dalla società.
Due coppie, Cérès e Roland, Marianne e Balthazar, sono isolate, lontano dal mondo, in un castello. Si parla di un puma che non bisogna lasciare andare, e d'una bestialità che può vincere tutto si non le si mettondo dei freni.
Al momento della messa in scena, i due ruoli principali erano tenuti da Valérie Crunchant (Cérès), e Florence Payros (Marianne). Da ricordare particolarmente è il faccia a faccia di un erotismo scoppiettante tra Cérès (Valérie Crunchant) e il suo amante Roland (Régis Lux), camuffato da orso. Questa scena, secondo il quotidiano Libération, è una strizzatina d'occhio al film di Jean Renoir La regola del gioco.
Il resto della distribuzione dei ruoli in Les félins m'aiment bien era il seguente: Balthazar era interpretato da Thomas Durand, Alix da Irina Solano e Nestor da Bruno Sermonne.
Analisi
[modifica | modifica wikitesto]Un'analisi dell'opera Les félins m'aiment bien si trova in La Quinzaine Littéraire dal 16 al 31 gennaio 2005 sotto il titolo "Cérès et l'ours". Per i temi abbordati: la sessualità, l'animalità, l'assenza di legge, la chiusura comunitaria; per il modo di parlarne in una lingua chiara, precia e rigorosa, Les félins m'aiment bien inaugura una nuova forma di scrittura drammatica per il XXI secolo. Nel quotidiano Libération del 27 gennaio 2005 Olivia Rosenthal evoca così la sua opera:
«C'est une pièce qui parle du désir, des choses bizarres qui se passent quand on désire quelqu'un, du risque que l'on encourt nécessairement à aimer l'autre. Faire l'amour avec quelqu'un, c'est accepter de se métamorphoser et de livrer l'autre à nos fantasmes. On le transforme, on l'imagine différent de ce qu'il est et ce fantasme participe du désir. Bref, faire l'amour avec l'autre, c'est mettre en danger son identité. Et ce danger est vital."
"È un'opera che parla del desiderio, delle cose bizzarre che avvengono quando si desidera qualcuno, del rischio in cui si incorre necessariamente per amare l'altro. Fare l'amore con qualcuno è accettare di trasformarsi e consegnare l'altro ai nostri fantasmi. Lo si trasforma, lo si immagina differente da ciò che è e questo fantasma partecipa al desiderio. In breve, fare l'amore con l'altro vuol dire mettere a rischio la propria identità. E questo pericolo è vitale.»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Olivia Rosenthal, Les félins m'aiment bien, Actes Sud, 2004
- Monique Roux, Cérès et l'ours, in La Quinzaine littéraire n° 892, 16-31 gennaio 2005, pp. 24-25
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Approfondimenti su Theatre-contemporain.net, della stessa Rosenthal