Lingue semitiche orientali

Lingue semitiche orientali
Parlato inMesopotamia
Altre informazioni
Scritturascrittura cuneiforme
TipoSOV
Tassonomia
FilogenesiLingue afro-asiatiche
 Lingue semitiche
Codici di classificazione
Linguist Listesem (EN)

Le lingue semitiche orientali sono una delle suddivisioni delle lingue semitiche.

Classificazione[modifica | modifica wikitesto]

Le lingue semitiche orientali sono un ramo delle lingue semitiche, appartenenti alla famiglia linguistica afro-asiatica. Questo ramo è formato solo da lingue estinte da millenni:

Si differenziano abbastanza nettamente dalle altre lingue semitiche, che qualcuno definisce occidentali[1].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Storicamente, si ritiene che i parlanti di queste lingue, provenienti da est, si fossero stanziati in Mesopotamia durante il III millennio a.C., come attestato da testi accadici del periodo. All'inizio del II millennio a.C. coloro che parlavano lingue semitiche orientali, in particolare gli Accadi, riuscirono a prendere il predominio sulla regione. A questo punto subirono l'influenza della lingua sumera, una lingua non semitica, e adottarono la scrittura cuneiforme.

Fonologia[modifica | modifica wikitesto]

La comprensione moderna della fonologia delle lingue semitiche orientali può solo essere derivata, grazie ad attenti studi, dai testi scritti comparati con la ricostruzione della lingua proto-semitica]. Ciò che colpisce di più è la perdita dell'occlusiva glottidale sorda o Aleph e della fricativa faringale sonora o ʿayn, entrambe sono caratteristiche di spicco delle lingue semitiche occidentali (per esempio, accadico bēl 'signore' proto-semitico *ba‘al). In più, le lingue semitiche orientali non possiedono le tre fricative iniziali: *h, *ḥ, *ġ. La loro elisione sembra dare luogo alla presenza di una vocale "e", che non si ritrova nelle altre lingue semitiche (per esempio, accadico ekallu 'palazzo/tempio' proto-semitico *haykal). Sembra anche che le fricative interdentali diventino sibilanti (per esempio, accadico šalšu 'tre' proto-semitico *ṯalaṯ). Tuttavia, l'esatta struttura fonologica delle lingue non è completamente conosciuta, e la mancanza di alcuni fonemi potrebbe derivare dalle carenze dell'ortografia Sumera nella descrizione di certi suoni, piuttosto che dalla loro assenza.

Grammatica[modifica | modifica wikitesto]

L'ordine sintattico in semitico orientale potrebbe essere stato influenzato dal sumero, essendo Soggetto Oggetto Verbo anziché Verbo Soggetto Oggetto come nelle lingue semitiche occidentali.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [Ethnologue, che prende in considerazione solo le lingue ancora parlate nel 1950, anno della prima edizione, non considera questa classificazione e divide le lingue semitiche in due rami: centrale e meridionale https://www.ethnologue.com/show_family.asp?subid=53-16]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Huehnergard, J. 1995. “Semitic Languages.” Pp. 2117–2134 in Civilizations of the Ancient Near East. Jack Sasson (editor). New York.

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 92
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