Lucillo Lievore
Lucillo Lievore | |||||||||||||||||||
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Lucillo Lievore | |||||||||||||||||||
Nazionalità | Italia | ||||||||||||||||||
Ciclismo | |||||||||||||||||||
Specialità | Strada | ||||||||||||||||||
Termine carriera | 1972 | ||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||
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Statistiche aggiornate al 28 giugno 2020 | |||||||||||||||||||
Lucillo Lievore (Breganze, 14 luglio 1940) è un ex ciclista su strada italiano, professionista dal 1966 al 1972.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]In sette anni di carriera professionistica colse una sola vittoria, al Giro del Belvedere del 1968, ma raggiunse ugualmente una certa popolarità grazie alle sue partecipazioni al Giro d'Italia. Nel Giro d'Italia 1966, da neoprofessionista, fu protagonista di una lunga fuga solitaria nella penultima tappa, da Belluno a Vittorio Veneto, durante la quale accumulò un vantaggio massimo di 38 minuti finché, andato in crisi nel finale, fu raggiunto e superato da Pietro Scandelli, che andò a vincere la frazione.[1]
L'episodio fu divulgato al grande pubblico durante Il processo alla tappa grazie alle interviste effettuate in corsa da Sergio Zavoli e fu, successivamente, fonte ispiratrice di divertenti parodie interpretate da Gino Bramieri, Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi.[2][3] Oltre al secondo posto di quella tappa, Lievore ottenne un ottavo posto nella cronometro individuale del Giro del 1967 vinta da Ole Ritter e un terzo posto nella quinta tappa del Giro del 1969 vinta da Albert Van Vlierberghe.
Per due volte, nel 1967 e nel 1971, Lievore concluse il Giro all'ultimo posto della classifica generale. Nella prima occasione, trattandosi della cinquantesima edizione della corsa a tappe, venne ripristinato il riconoscimento della maglia nera, che riservava un consistente premio al corridore ultimo in classifica. Lievore riuscì ad aggiudicarselo con uno stratagemma concordato con il suo direttore sportivo Marino Fontana: andato in fuga nell'ultima tappa, finse un malore e si fermò "nascondendosi" in un bar, dove attese che tutto il gruppo passasse per poi rimettersi in sella e raggiungere il traguardo finale con un adeguato ritardo sugli altri concorrenti [4].
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]- 1964 (dilettanti)
- 1968 (Kelvinator, una vittoria)
Altri successi
[modifica | modifica wikitesto]- 1967 (Mainetti)
Piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]Grandi Giri
[modifica | modifica wikitesto]Classiche monumento
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lievore, Belluno-Vittorio leggendaria, in Corriere delle Alpi, 28 aprile 2011. URL consultato il 10 novembre 2014.
- ^ L'intervista di Zavoli a Lievore in fuga, grande pagina di giornalismo, in Corriere delle Alpi, 15 aprile 2011. URL consultato il 10 novembre 2014.
- ^ 1971, la seconda maglia nera di Lievore. Piena di "fughe televisive", su repubblica.it. URL consultato il 7 dicembre 2019.
- ^ Al Giro torna la "maglia nera", quella di Lievore, su bicisportlinda.it. URL consultato il 10 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2014).
- ^ Sandro Picchi, La storia illustrata del ciclismo, vol.4, Firenze, GEF spa, 1988, pp. 1071-72.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lucillo Lievore
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Lucillo Lievore, su procyclingstats.com.
- Lucillo Lievore, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- (FR) Lucillo Lievore, su memoire-du-cyclisme.eu.
- (EN, ES, IT, FR, NL) Lucillo Lievore, su the-sports.org, Info Média Conseil Inc.