Lucio Domizio Enobarbo (console 16 a.C.)

Lucio Domizio Enobarbo
Console imperiale romano
La gens dei Domizi Enobarbi
Nome originaleLucius Domitius Aenobarbus
Nascita49 a.C.
Roma
Morte25
Roma
ConiugeAntonia Maggiore
FigliLucio Domizio Enobarbo (?)
Domizia maggiore
Gneo Domizio Enobarbo
Domizia Lepida
Domizia minore (?)
PadreGneo Domizio Enobarbo
MadreEmilia Lepida?
Questura24 a.C.
Edilità22 a.C.
Pretura21 a.C.
Legatus Augusti pro praetorenella Germania Magna tra l'1 e il 3 d.C.

Lucio Domizio Enobarbo (latino: Lucius Domitius Aenobarbus; Roma, 49 a.C.Roma, 25), fu un politico e generale dell'impero romano.

Apparteneva alla gens dei Domizi Enobarbi ed era figlio di Gneo Domizio Enobarbo, console del 32 a.C., e molto probabilmente di Emilia Lepida.

Sposò la figlia maggiore di Ottavia minore, sorella di Augusto, e Marco Antonio, Antonia maggiore attorno al 25-24 a.C., da cui ebbe tre figli certi e almeno due ipotizzati. Svetonio lo descrive come un uomo arrogante e crudele.

Ricoprì la carica, prima di Questore (24 a.C.), poi di Edile (22 a.C.), di pretore, ed infine di console nel 16 a.C. (all'età di 33 anni). Nel 13-12 a.C. ricopriva la carica di proconsole d'Africa. Alcuni anni più tardi era inviato nell'Illirico come governatore, e qui potrebbe essere rimasto per alcuni anni (dal 6 al 3 a.C.). Al termine di questo mandato ricopriva il prestigioso incarico di Governatore della Gallia Comata (allora probabilmente unita alle nuove conquiste di Germania e Rezia), tra il 3 e l'1 a.C.

Le campagne in Germania

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Le campagne germaniche di Domizio Enobarbo (3-1 a.C.) e poi di Tiberio del 4-6 d.C.
Lo stesso argomento in dettaglio: Occupazione romana della Germania sotto Augusto.

Fu governatore della nuova provincia di Germania negli anni compresi tra il 3 e l'1 a.C.), conducendo una serie di campagne militari nei territori appena acquisiti, dopo quelle di Druso maggiore (12-9 a.C.) e Tiberio (8-7 a.C.).

Sappiamo che Domizio Enobarbo costruì in questi suoi anni di permanenza nella Germania Magna, i cosiddetti pontes longi (strade costruite tra acquitrini e paludi) tra il Reno e l'Ems (3 a.C. circa); raggiunse inoltre il fiume Elba con l'esercito di Rezia. Dalle scarse informazioni pervenuteci da parte degli storici dell'epoca, alcuni studiosi moderni[1] ritengono che egli abbia condotto il suo esercito da Augusta Vindelicorum (l'odierna Augusta), abbia attraversato il Danubio presso Ratisbona, percorso il corso del fiume Saale (probabilmente scambiandolo per l'alto fiume Elba), e raggiunto il medio corso dell'Elba stesso. Qui, dopo aver attraversato il fiume, eresse un altare, quasi volesse delimitare i confini della nuova provincia germanica, contrapponendolo a quello di Colonia Ubiorum sul lato occidentale (2 a.C.) Durante la sua impresa incontrò e sconfisse il popolo degli Ermunduri, che vagava in cerca di una terra dove sistemarsi. Enobarbo li fece stabilire in una regione della Marcomannide, tra Catti, Cherusci e Marcomanni della Boemia. Questa spedizione aveva come obiettivo di isolare la Boemia di Maroboduo lungo il lato occidentale, interponendo l'alleata e riconoscente tribù dei fidati Ermunduri.

Enobarbo intervenne negli affari interni dei Cherusci (che si trovavano al di là del fiume Weser), ma pur non subendo una sconfitta campale, si guardò bene dall'intraprendere nuove azioni in quelle regioni, non ancora sottomesse al dominio di Roma (1 a.C.). Per tutte queste azioni militari si meritò gli ornamenta triumphalia.

Sull'Ara pacis di Augusto

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Ara pacis di Augusto, con rappresentata la famiglia dei Domizi Enobarbi (padre e figli), oltre alla moglie Antonia maggiore.

È rappresentato insieme alla moglie Antonia maggiore, a un figlio[2] e alla figlia Domizia maggiore, sul fregio dell'Ara pacis, in processione dietro ad Antonia minore ed al marito Druso, figliastro dell'imperatore Augusto.

Da Antonia maggiore ebbe tre figli accertati:

Secondo molti storici, inoltre, avevano anche almeno un altro figlio e un'altra figlia:[4]

  • Lucio Domizio Enobarbo (nato fra il 20 e il 17 a.C.).
  • Domizia minore. Arrivò all'età adulta e si sposò, con discendenza, ma morì prima dell'ascesa di Caligola nel 37.
Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Gneo Domizio Enobarbo Gneo Domizio Enobarbo  
 
 
Gneo Domizio Enobarbo  
 
 
 
Gneo Domizio Enobarbo  
 
 
 
Porcia Catona  
 
 
 
Lucio Domizio Enobarbo  
Marco Livio Druso Marco Livio Druso  
 
 
Mamerco Emilio Lepido Liviano  
Cornelia  
 
 
Emilia Lepida  
Lucio Cornelio Silla  
 
 
Cornelia Silla  
Giulia  
 
 
 
  1. ^ C.M. Wells, The German Policy of Augustus, Londra, 1972, p. 70; Cambridge University Press, Storia del mondo antico, in L'impero romano da Augusto agli Antonini, vol. VIII, Milano, Garzanti, 1975, p. 172; R. Syme, L'Aristocrazia Augustea, Milano, 1993, p. 132.
  2. ^ R.Syme, L'aristocrazia Augustea, p. 236.
  3. ^ E. Groag, A. Stein, L. Petersen - e.a. (edd.), Prosopographia Imperii Romani saeculi I, II et III, Berlin, 1933
  4. ^ Ronald Syme, The Augustan aristocracy, collana Clarendon paperbacks, Repr, Clarendon, 2005, pp. 155-156, ISBN 978-0-19-814731-2.
Fonti primarie
Fonti Secondarie
  • R.Syme, L'aristocrazia Augustea, trad.it., Milano 1993.
  • R.Syme, The Danubian paper, M.Vinicius (cons. 19 a.C.), Londra 1971.
  • C.M.Wells, The German Policy of Augustus, Londra 1972.
  • Cambridge University Press, Storia del mondo antico, L'impero romano da Augusto agli Antonini, vol. VIII, Milano 1975.
  • E.Simon, Ara Pacis Augustae, 1967.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Consoli romani Successore
Gaio Furnio,
Gaio Giunio Silano
16 a.C.
con Publio Cornelio Scipione
Marco Livio Druso Libone,
Lucio Calpurnio Pisone
Controllo di autoritàVIAF (EN305805857