Luigi Maronese
Luigi Maronese | |
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Nascita | Treviso, 8 ottobre 1957 |
Morte | Padova, 5 febbraio 1981 |
Cause della morte | caduto nell'adempimento del proprio dovere |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Esercito Italiano |
Arma | Arma dei Carabinieri |
Reparto | Radiomobile |
Anni di servizio | 1977-1981 |
Grado | carabiniere |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Carabinieri Eroici[1] | |
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Luigi Maronese (Treviso, 8 ottobre 1957 – Padova, 5 febbraio 1981) è stato un militare e carabiniere italiano, morto in uno scontro a fuoco con alcuni terroristi neofascisti appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, e decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Treviso l’8 ottobre 1957, all'interno di una modesta famiglia di contadini.[1] Arruolatosi nell'Arma nel 1977 come carabiniere ausiliario, dopo aver compiuto il servizio militare di leva entrò in servizio come carabiniere effettivo destinato alla Compagnia di Portogruaro. Nel 1979,[1] dopo aver completato un apposito corso, fu assegnato alla Legione di Padova, destinato al locale Nucleo Radiomobile in qualità conduttore di autoradio.[2]
L'omicidio[modifica | modifica wikitesto]
La sera del 5 febbraio 1981,[1] la pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile con a bordo Luigi Maronese di 23 anni ed Enea Codotto di 25 anni, avvertiti dalla chiamata di un cittadino, si portano nei pressi del canale Scaricatore, nel quartiere Bassanello alla periferia di Padova.[3] Arrivati sul posto sorprendono alcuni militanti del gruppo terroristico neofascista NAR mentre tentano di recuperare un borsone di armi precedentemente nascoste nel letto del canale.[4]
Scoperti dai militari, il gruppo, composto dai fratelli Cristiano e Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Gilberto Cavallini, Giorgio Vale e Gabriele De Francisci, ingaggia un violento conflitto a fuoco con i militari colpendoli a morte. Prima di essere uccisi, i carabinieri, riescono a colpire il leader del gruppo, Valerio Fioravanti, il quale, gravemente ferito ad entrambe le gambe, verrà poco dopo arrestato.[5]
A Luigi Maronese è intitolata la Caserma sede del Comando Compagnia Carabinieri di Vittorio Veneto, del Comando Provinciale di Treviso.
Il 5 febbraio 2004, in occasione della ricorrenza del tragico conflitto a fuoco, la Caserma sede del Comando Provinciale Carabinieri di Padova è stata intestata ad Enea Codotto e Luigi Maronese.[6]
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
— Decreto del Presidente della Repubblica 29 gennaio 1982[7]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ a b c d Castellano 2012, p. 10.
- ^ Schede: Luigi Maronese Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive. su Memoria.it
- ^ L'attentato a Enea Codotto e Luigi Maronese, 5 febbraio 1981 Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive. su Memoria.it
- ^ Il Piombo e la Celtica - Nicola Rao [1], pp.316
- ^ Schede: Luigi Maronese Archiviato il 16 aprile 2012 in Internet Archive. su Vittimeterrorismo.it
- ^ L'Arma ha intitolato a Codotto e Maronese la sua nuova caserma, in Il Mattino di Padova, 6 febbraio 2004. URL consultato il 25 aprile 2017.
- ^ Medaglia d'oro al valor militare: Luigi Maronese su Quirinale.it
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Giuseppe Governale, Accanto agli italiani, Milano, A. Mondadori Editore, 2014, ISBN 88-520-5762-5.
Periodici[modifica | modifica wikitesto]
- Andrea Castellano, Carabinieri eroici, in Le Fiamme d’Argento, n. 1, Roma, Associazione Nazionale Carabinieri, gennaio-febbraio 2012, p. 10.
- Carlo Maria Magnani, I Carabinieri: “Usi obbedir tacendo”, in Il Nastro Azzurro, n. 5, Roma, Istituto del Nastro Azzurro, settembre-ottobre 2010, p. 3.