Marguerite Higgins

Marguerite Higgins durante la guerra di Corea
Premio Pulitzer Premio Pulitzer nel 1951

Marguerite Higgins, coniugata Hall (Hong Kong, 3 settembre 1920Washington, 3 gennaio 1966), è stata una giornalista statunitense. Fu la prima donna insignita del Premio Pulitzer per il miglior giornalismo internazionale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque nel 1920 ad Hong Kong durante un viaggio d'affari dei genitori. Studiò dapprima in Francia e poi all'Università della California, dove cominciò ad interessarsi al giornalismo.[1] Durante la seconda guerra mondiale si recò sul fronte occidentale come corrispondente di guerra, e seguendo le truppe statunitensi entrò nel campo di concentramento di Dachau a combattimenti ancora in corso tra US Army ed SS tedesche, e fu tra le prime a documentare gli orrori dell'Olocausto.[2][1]

Allo scoppio della guerra di Corea Marguerite Higgins, che si trovava a Tokyo, si recò subito al fronte come corrispondente di guerra per il New York Herald Tribune, spesso partecipando in prima persona alle azioni militari delle truppe statunitensi e soccorrendo i feriti. Per il suo coraggio fuori dal comune, nel 1951 fu quindi insignita del Premio Pulitzer per il miglior giornalismo internazionale.[2] Spesso era considerata un fastidio e un pericolo dagli stessi statunitensi, tanto che in un'occasione fu cacciata dagli accampamenti americani, salvo essere riammessa dopo essersi appellata al generale Douglas MacArthur.[2]

Nel 1952 si sposò col generale del Corpo dei Marines William E. Hall, con cui ebbe tre figli. Si recò a corrispondere anche la guerra del Vietnam, di cui divenne una forte critica, denunciando le attività belliche degli Stati Uniti;[3] in Vietnam contrasse la leishmaniosi, che la debilitò fortemente e la costrinse a rientrare in patria nel 1965. Morì l'anno successivo, e venne sepolta nel cimitero nazionale di Arlington.[2]

Nel film sudcoreano La battaglia di Jangsari (2019) una delle protagoniste, la giornalista Maggie, interpretata da Megan Fox, è chiaramente ispirata alla figura di Margaret Higgins durante il suo periodo di corrispondente di guerra in Corea.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Press: Pride of the Regiment, su time.com. URL consultato il 30 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2011).
  2. ^ a b c d (EN) John Hohenberg, Marguerite Higgins Hits ‘Red Beach’, su pulitzer.org.
  3. ^ (EN) Marguerite Higgins Hall, su arlingtoncemetery.net.

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