Mariano Agate
Mariano Agate (Mazara del Vallo, 19 maggio 1939 – Mazara del Vallo, 3 aprile 2013) è stato un mafioso italiano, esponente di spicco di Cosa nostra.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ritenuto il capo della famiglia di Mazara del Vallo e del relativo mandamento[1]. Durante la seconda guerra di mafia dei primi anni '80, era considerato uno degli uomini di riferimento dei Corleonesi di Totò Riina[2] in provincia di Trapani insieme a Francesco Messina Denaro di Castelvetrano, a Vincenzo Milazzo di Alcamo e a Vincenzo Virga di Trapani contro le famiglie palermitane dei Badalamenti e quelle alcamesi dei Rimi e trapanesi dei Minore.
Il suo nome è stato citato nelle principali indagini su Cosa nostra negli anni '80, come il maxiprocesso di Palermo[3][4] e nell'omicidio del sindaco di Castelvetrano Vito Lipari. Per quest'ultimo omicidio fu assolto in appello nel 1992, con sentenza confermata in Cassazione nel 1993[5].
Nel 1986 Agate risultò nell'elenco degli iscritti alla loggia massonica segreta Iside 2 di Trapani, in cui comparivano anche il mafioso Mariano Asaro e il deputato regionale Francesco Canino[6].
Arrestato definitivamente nel 1990, è stato condannato a cinque ergastoli per omicidi e stragi come:
- Nel 1997, nel processo per la strage di Capaci, in cui vennero massacrati il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e la scorta (Antonio Montinaro, Vito Schifani, Rocco Dicillo), Agate venne condannato all'ergastolo insieme ai boss Totò Riina, Pietro Aglieri, Bernardo Brusca, Giuseppe Calò, Raffaele Ganci, Nenè Geraci, Benedetto Spera, Nitto Santapaola, Giuseppe "Piddu" Madonia, Bernardo Provenzano, Salvatore Montalto, Giuseppe Graviano e Matteo Motisi[7][8].
- Nel 1998, gli viene comminato un altro ergastolo insieme al boss Salvatore Riina per l'omicidio del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto[9][10].
- Nel 2000, al termine del maxi-processo "Omega" contro i vertici della mafia trapanese, Agate riportò un altro ergastolo per aver ordinato due duplici omicidi nell'ambito delle faide intestine a Cosa nostra (quello di Agostino D'Agati ed Ernesto Buffa, commesso a Rimini nel 1991, e quello di Vincenzo D'Amico e Francesco Craparotta, fatti sparire con il metodo della "lupara bianca" nel 1992)[11].
- Nel 2004, un altro ergastolo nel processo che da lui prese il nome, "Agate Mariano + 56", iniziato nel 1994, in cui era imputato insieme a boss del calibro di Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Giuseppe Lucchese, Raffaele Ganci, Pietro Aglieri e tanti altri, i quali dovevano rispondere di 77 omicidi avvenuti tra il 1981 e il 1991, come l'eliminazione dei boss mafiosi Stefano Bontate, Salvatore Inzerillo, Vincenzo Puccio e Mario Prestifilippo, la “strage di Bagheria” del 1989 (sorella, madre e zia del pentito Marino Mannoia uccise) ed anche quello dell'imprenditore Libero Grassi, ucciso il 27 agosto del 1991[12][13].
- Nel 2008, si conferma l'ergastolo per Agate nel processo "Borsellino ter" per la strage di via D'Amelio (il giudice Paolo Borsellino e 5 uomini della scorta massacrati) insieme ai boss Giuseppe Madonia, Salvatore Montalto, Benedetto Spera, Giuseppe "Piddu" Madonia e Nitto Santapaola[14][15].
Nel 2004, nonostante si trovasse da anni in regime di carcere duro, è stato coinvolto nell'operazione Ingres coordinata dal procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, con l'accusa di aver fatto arrivare ordini al figlio Epifanio al fine di autorizzare un traffico internazionale di cocaina dalla Colombia che avveniva con la mediazione dei broker Salvatore Miceli e Roberto Pannunzi, nonché delle 'ndrine calabresi dei Marando e dei Trimboli operanti tra Platì e Volpiano[1][16][17].
Scarcerato a marzo 2013 per gravi motivi di salute, è deceduto nella sua abitazione di Mazara del Vallo il 3 aprile 2013 all'età di 73 anni[18]. Il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, ha negato le esequie private, dopo che il questore aveva vietato quelle pubbliche[19].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Angelo Vecchio, con la collaborazione di Andrea Cottone, La mafia dalla A alla Z - Piccola enciclopedia di Cosa nostra, Palermo, Novantacento, 2012, p. 8, ISBN 9788896499306.
- ^ Angelo Vecchio, con la collaborazione di Andrea Cottone, La mafia dalla A alla Z - Piccola enciclopedia di Cosa nostra, Palermo, Novantacento, 2012, p. 8, ISBN 9788896499306.
- ^ Rino Giacalone, Sequestrata al boss Mariano Agate un'azienda che produceva cemento [collegamento interrotto], in Liberainformazione, 23 giugno 2009. URL consultato l'8 luglio 2012.
- ^ UN ALTRO PENTITO PARLA, 56 ARRESTI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 26 ottobre 1984. URL consultato il 12 settembre 2013 (archiviato il 27 settembre 2013).
- ^ 'SANTAPAOLA? E' INNOCENTE NON HA UCCISO IL SINDACO...' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 17 luglio 1992. URL consultato il 1º aprile 2023.
- ^ NEL CLUB DI TRAPANI MAFIOSI E MASSONI - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 11 aprile 1989. URL consultato il 13 settembre 2013 (archiviato il 4 marzo 2016).
- ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/09/27/strage-di-capaci-24-ergastoli.html?ref=search
- ^ Sentenza Strage - CONDANNE ALL'ERGASTOLO (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2013).
- ^ FU RIINA A CONDANNARE A MORTE IL GIUDICE CIACCIO MONTALTO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 31 gennaio 1995. URL consultato il 2 novembre 2022.
- ^ NOTIZIE IN BREVE N3 (archiviato dall'url originale il 4 ottobre 2013). Antimafiaduemila.com
- ^ Colpo alla holding del cemento sigilli all'impianto degli Agate - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 24 giugno 2009. URL consultato l'11 aprile 2023.
- ^ Italia: mafia, 77 omicidi in 10 anni; 30 condanne all'ergastolo, su Ticinonline, 11 giugno 2004. URL consultato il 10 aprile 2023.
- ^ Chiesto l'ergastolo per Madonia Il pm: 'Fu lui a sparare a Grassi' - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 28 luglio 2002. URL consultato l'11 aprile 2023.
- ^ Strage del '92 carcere a vita per i mandanti - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 19 settembre 2008. URL consultato il 24 aprile 2021.
- ^ Capaci e d'Amelio, la Cassazione conferma. Dodici condanne, tra cui dieci ergastoli (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2015). su la Repubblica
- ^ Droga: capomafia gestiva traffico stupefacenti nonostante il 41 Bis, in poliziadistato.it, Polizia di Stato, 3 marzo 2004. URL consultato l'8 luglio 2012.
- ^ Narcotraffico, quella storica alleanza tra 'ndrangheta e Cosa Nostra, su La Stampa, 11 febbraio 2014. URL consultato il 10 aprile 2023.
- ^ Muore a Mazara il boss Mariano Agate. Condannato per la strage di Capaci e l'omicidio di Ciaccio Montalto, su marsala.it, 4 aprile 2013. URL consultato il 2 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 30 aprile 2013).
- ^ Vescovo nega i funerali al marito mafioso. Lei scrive e protesta: "Solo propaganda", su Il Fatto Quotidiano, 10 luglio 2013. URL consultato l'11 luglio 2013 (archiviato il 13 luglio 2013).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Vecchio, con la collaborazione di Andrea Cottone, La mafia dalla A alla Z - Piccola enciclopedia di Cosa nostra, Palermo, Novantacento, 2012, ISBN 9788896499306.