Il teorema dell'esperto, noto anche come teorema principale (in inglese master theorem) o teorema del maestro, è un teorema inerente all'analisi degli algoritmi che fornisce una soluzione asintotica ad una famiglia di relazioni di ricorrenza. È stato inizialmente esposto da Jon Bentley, Dorothea Haken, e James B. Saxe nel 1980, dove fu descritto come un metodo unificato[1] per una famiglia di ricorrenze.[2] Il nome di questo teorema è stato popolarizzato dal famoso manuale Introduzione agli algoritmi di Cormen, Leiserson, Rivest e Stein. Non fornisce una soluzione a tutte le possibili relazioni di ricorrenza, ed una sua generalizzazione è il teorema di Akra-Bazzi.
Informalmente, il teorema afferma che, data una relazione di ricorrenza nella forma con e , in alcuni casi si può ottenere una soluzione confrontando con la funzione . Se è asintoticamente polinomialmente più piccola (ovvero più piccola per almeno un fattore polinomiale allora ; se le due funzioni hanno asintoticamente la stessa grandezza allora ; infine, se è sufficientemente regolare e polinomialmente più grande allora . Non sono coperti dal teorema i casi in cui sia asintoticamente più grande o più piccola di in modo non polinomiale.[3]
Sia data una relazione di ricorrenza nella forma[4]
dove e sono costanti e si può interpretare sia come (parte intera) sia come (parte intera superiore).
Allora la funzione è limitata asintoticamente secondo uno dei tre seguenti casi:
- se esiste una costante tale che , allora ;
- se , allora ;
- se esiste una costante tale che ed esistono una costante e un intero tali che , allora .[5]
La somma definita su potenze di , dove e sono costanti e è non negativa, ha rispettivamente comportamento asintotico:
- sotto l'ipotesi del caso 1 del teorema principale, ;
- sotto l'ipotesi del caso 2 del teorema principale, ;
- sotto l'ipotesi del caso 3 del teorema principale, se esistono una costante e un intero tali che , allora .
Per il caso 1, l'ipotesi implica
che sostituita in porta a
Raccogliendo i fattori comuni, semplificando e sommando la serie geometrica troncata risultante, si ha
Poiché e sono costanti, si ha
e dal fatto che, poiché è una costante,
che insieme danno
da cui la tesi.
Analogamente al caso 1, per il caso 2 l'ipotesi implica
che sostituita in porta a
Si procede analogamente al caso precedente, tuttavia la serie troncata ottenuta non è una serie geometrica, ma una serie a termini costanti
da cui la tesi.
Applicando iterativamente volte l'ipotesi di regolarità del caso 3, si ha
per valori sufficientemente grandi di . Tale condizione vale dunque per tutti tranne al più un numero costante di termini, per i quali non è sufficientemente grande. Analogamente ai casi precedenti, si sostituisce nella definizione di , ottenendo
dove rappresenta i termini precedentemente citati per i quali non vale la disuguaglianza. Sommando la serie geometrica si ha
e poiché la definizione di contiene in una somma a termini non negativi, si ha anche . Combinando le due limitazioni asintotiche, si ha .[6]
Nel caso particolare in cui sia definita solo su potenze esatte di , analizzando l'albero della ricorsione relativo alla relazione di ricorrenza si osserva che[7]
Applicando quindi il lemma dimostrato precedentemente, si ottiene immediatamente la validità del teorema principale nel caso particolare in cui sia definita su potenze di . Questo ovviamente non è sufficiente a dimostrare il teorema, ma può essere esteso al caso generale considerando il caso in cui compaiano parti intere superiori o inferiori.
Nel caso di una parte intera superiore, nel considerare l'albero di ricorsione alla chiamata -esima l'argomento assume la forma
Poiché dalla definizione di parte intera superiore si ha , si ottiene
Da ciò si osserva che , quindi alla profondità di ricorsione il costo del problema è limitato da una costante. Si generalizza quindi la prima equazione per arbitrario, non più ristretto alle potenze di
e si può procedere a studiare la somma. Il terzo caso procede in maniera esattamente analoga al terzo caso del lemma. Per il secondo caso, dalla definizione di O-grande e ricordando l'espressione di si ha che esiste una costante e un intero tali che, per
Il limite asintotico ottenuto permette di procedere poi in maniera analoga al caso 2 del lemma. Per il primo caso, in maniera analoga a quanto appena fatto si mostra che
che permette di procedere poi in maniera analoga al caso 1 del lemma. Questo completa la dimostrazione del teorema principale in caso di parte intera superiore, nel caso della parte intera inferiore la dimostrazione è analoga.[8]
Il secondo caso del teorema principale può essere generalizzato sostituendo solo alla sua ipotesi particolare, per qualche e alla tesi .[9] Come si vede il caso non generale è per .
Il teorema di Akra-Bazzi generalizza il teorema principale, sotto opportune ipotesi, per relazioni di ricorrenza nella forma .
Sia data la seguente relazione di ricorrenza:
Si ha , e . Allora Dato che quando , è possibile applicare il caso 1 del teorema dell'esperto ottenendo la soluzione
Sia data ora la relazione di ricorrenza:
in cui , e . Essendo ed , vale il caso 2 del teorema dell'esperto, che porta alla soluzione
Infine sia data la relazione di ricorrenza:
in cui , e . Essendo ed , in cui , il caso 3 del teorema dell'esperto si può applicare solo se vale la condizione di regolarità per . Per sufficientemente grande si ha per . Di conseguenza la soluzione della ricorrenza è
- ^ Questo il significato originario del termine master nel nome.
- ^ Jon Louis Bentley, Dorothea Haken e James B. Saxe, A general method for solving divide-and-conquer recurrences, in ACM SIGACT News, vol. 12, n. 3, September 1980, pp. 36–44, DOI:10.1145/1008861.1008865.
- ^ Cormen et al., pp. 94–95.
- ^ Considerando un algoritmo ricorsivo associato alla relazione di ricorrenza, le quantità coinvolte si possono interpretare come:
- è la dimensione dell'input;
- è il numero di chiamate ricorsive all'algoritmo;
- è la dimensione della chiamata ricorsiva (ovvero la porzione del problema originale rappresentato in ogni sottoproblema);
- è la funzione di costo della fase di suddivisione del problema e di ricostruzione della soluzione.
- ^ Cormen et al., p. 94.
- ^ Cormen et al., pp. 100–102.
- ^ Cormen et al., pp. 98–100.
- ^ Cormen et al., pp. 103–106.
- ^ Goodrich & Tamassia, pp. 268–270.
- Thomas H. Cormen, Charles E. Leiserson, Ronald L. Rivest e Clifford Stein, Introduction to Algorithms, 3ª ed., MIT Press, 2009, pp. 93–106, ISBN 978-0-262-53305-8.
- Michael T. Goodrich e Roberto Tamassia, Algorithm Design: Foundation, Analysis, and Internet Examples, Wiley, 2002, ISBN 0-471-38365-1.