Microsporidiosi

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Microsporidiosi
Immagine al microscopio elettronico a scansione che mostra una spora di Encephalitozoon cuniculi estrudere un tubulo con il quale introduce gli sporoplasmi infettivi in una cellula eucariote dell'organismo infettato
Malattia rara
Specialitàinfettivologia
EziologiaMicrosporidia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM136.8
MeSHD016881
MedlinePlus221631
eMedicine221631
Sinonimi
Eponimi

La microsporidiosi è una micosi opportunistica intestinale che si manifesta con diarrea e cachessia soprattutto negli individui immunocompromessi (ad esempio i malati di AIDS).

La microsporidiosi è attribuibile ad almeno 15 diverse specie di funghi unicellulari che, per via della loro attività parassitica, nel corso dell'evoluzione, hanno perso i mitocondri:[1] sono due specie del genere Microsporidium (M. ceylonensis e M. africanum), da cui prende il nome la patologia; tre specie del genere Anncaliia (A. algerae, A. connori e A. vesicularum); tre specie del genere Encephalitozoon (E. cuniculi, E. hellem ed E. intestinalis); una specie del genere Enterocytozoon (E. bieneusi); una specie del genere Nosema (N. ocularum); una specie del genere Pleistophora; due specie del genere Trachipleistophora (T. hominis e T. anthropophthera); una specie del genere Vittaforma (V. corneae); una specie del genere Tubulinosema (T. acridophagus).[2] In particolare, Enterocytozoon bieneusi ed Encephalitozoon intestinalis sono gli agenti patogeni di più frequente riscontro.[3]

Nei pazienti con infezione da HIV, la microsporidiosi tende a verificarsi quando il numero dei linfociti T helper (CD4+) è inferiore a 150 su millimetro cubo di sangue.

L'esame di laboratorio più efficace nella diagnosi di questa micosi è la reazione a catena della polimerasi (PCR);[3] la terapia prevede spesso la somministrazione dell'antibiotico fumagillina;[3][4] un altro farmaco utilizzato è l'antiparassitario albendazolo.[5]

  1. ^ (EN) Microsporidiosis, su Merck Manual Home Health Handbook. URL consultato il 21 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 21 febbraio 2015).
  2. ^ (EN) Microsporidiosis, su Centers for Disease Control and Prevention. URL consultato il 21 dicembre 2023.
  3. ^ a b c (EN) Lanternier F, Boutboul D, Menotti J et al., Microsporidiosis in solid organ transplant recipients: two Enterocytozoon bieneusi cases and review, in Transpl Infect Dis, vol. 11, n. 1, febbraio 2009, pp. 83-88, DOI:10.1111/j.1399-3062.2008.00347.x, PMID 18803616.
  4. ^ (EN) Molina JM, Tourneur M, Sarfati C et al., Fumagillin treatment of intestinal microsporidiosis, in New England Journal of Medicine, vol. 346, n. 25, giugno 2002, pp. 1963-1969, DOI:10.1056/NEJMoa012924, PMID 12075057.
  5. ^ (EN) Didier ES, Maddry JA, Brindley PJ, Stovall ME, Didier PJ, Therapeutic strategies for human microsporidia infections, in Expert Rev Anti Infect Ther, vol. 3, n. 3, giugno 2005, pp. 419-434, DOI:10.1586/14787210.3.3.419, PMID 15954858.

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