Mobula mobular

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Diavolo di mare

Mobula mobular
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseIttiopsidi
ClasseChondrichthyes
SottoclasseElasmobranchii
SuperordineEuselachii
OrdineMyliobatiformes
FamigliaMyliobatidae
SottofamigliaMobulinae
GenereMobula
SpecieM. mobular
Nomenclatura binomiale
Mobula mobular
(Bonnaterre, 1788)
Sinonimi
  • vedi testo

Il diavolo di mare o manta mediterranea (Mobula mobular (Bonnaterre, 1788) è un pesce cartilagineo appartenente alla famiglia Myliobatidae.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa nel Mar Mediterraneo e nell'Atlantico orientale, al largo delle coste dell'Irlanda fino alle acque meridionali del Portogallo, isole Canarie e Azzorre comprese. Essendo una specie epipelagica, vive sulle piattaforme continentali, non lontano da coste e isole.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Presenta un corpo compresso verticalmente, con due enormi pinne pettorali, somiglianti a delle ali. La coda è sottile e allungata, costituita da una spina che può usare come arma di difesa. Gli occhi sono sul dorso mentre sul ventre ci sono la bocca e le fessure branchiali. Essendo un condroitto, lo scheletro è di natura cartilaginea. È più grande della mobula minore (Mobula hypostoma), raggiungendo la dimensione massima nota di 5,2 metri.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

È specie ovovivipara: gli embrioni si nutrono del tuorlo, ma crescendo ricevono ulteriore nutrimento dalla madre per assorbimento indiretto di fluido uterino arricchito di muco, grassi e proteine attraverso strutture specializzate.[2]

M. mobular ha un basso tasso di riproduzione, dando alla luce un solo piccolo per volta, con un periodo di gestazione di circa 24 mesi. Di conseguenza è molto sensibile ai cambiamenti ambientali ed alla pesca.

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Si nutre di piccoli pesci e crostacei.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

Le principali minacce per questa specie provengono dall'inquinamento del Mar Mediterraneo e dalle catture accidentali di cui è vittima, con mezzi di pesca comunemente usati, quali reti a strascico, tonnare e lenze utilizzate in genere per il pesce spada. Nella Lista Rossa dell'IUCN del 2004 era classificata come specie Vulnerabile. Nel 2006 la sua situazione si è aggravata e la specie è stata classificata come minacciata di rischio d'estinzione.

Sinonimi[modifica | modifica wikitesto]

Sono stati riportati i seguenti sinonimi:[2]

  • Aodon cornu Lacepède, 1798
  • Apterurus fabroni Rafinesque, 1810
  • Cephaloptera giorna (Lacepède, 1803)
  • Cephaloptera tatraniana van Hasselt, 1823
  • Cephalopterus edentula Griffini, 1903
  • Cephalopterus giornae (Lacepède, 1803)
  • Cephalopterus massena Risso, 1810
  • Dicerobatis giornae (Lacepède, 1803)
  • Manta mobular (Bonnaterre, 1788)
  • Mobula auriculata Rafinesque, 1810
  • Mobula diabolus (Shaw, 1804)
  • Raia fabroniana Lacepède, 1800
  • Raia mobular Bonnaterre, 1788
  • Raja cephaloptera Bloch & Schneider, 1801
  • Raja diabolus Shaw, 1804
  • Raja giorna Lacepède, 1803
  • Squalus edentulus Brünnich, 1768

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Notarbartolo di Sciara, G., Serena, F. & Mancusi, C., Mobula mobular, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Scheda riproduttiva di Mobula mobular su FishBase, su fishbase.org. URL consultato il 20 maggio 2013.

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