Monitum
Il vocabolo latino monitum designa un avvertimento emanato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, destinato a un sacerdote in errore che viene minacciato del rischio di incorrere in una sanzione più severa. Questa pratica sostituì l’Indice dei libri proibiti, abrogato nel ’66.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1856 fu pubblicato un monitum durante il pontificato di papa Pio IX, che rinnovava il divieto delle edizioni in volgare della Bibbia ad eccezione di quelle autorizzate.[1]
Nelle decadi successive furono oggetto di monitum le opere di Pierre Teilhard de Chardin nel '62[2], Hans Kung nel ’75, il vescovo argentino Romulo Antonio Braschi (il 29 giugno 2002), colpevole di aver tentato di ordinare sacerdoti diverse donne cattoliche: Christine Mayr-Lumetzberger, Adelinde Theresia Roitinger, Gisela Forster, Iris Müller, Ida Raming, Pia Brunner e Angela White.[3] Inoltre, nel ’61 fu pubblicato un monitum contro l'approccio del criticismo biblico nell’esegesi scritturale.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ John Venn, Assertions of a Roman Catholic priest examined and exposed: or The correspondence between the rev. John Venn ... and the rev. James Waterworth: respecting certain assertions made by the latter at the 'Hereford discussion', Seeley, 1845, p. 58, OCLC 57501632.
- ^ Monitum (Warning) regarding the Writings of Fr. Teilhard de Chardin, su ourladyswarriors.org.
- ^ (EN) Monitum regarding the attempted priestly ordination of some Catholic women, su womenpriests.org.
- ^ (EN) The Bible: The Catholic Scholars, in Time Magazine, 3 maggio 1963. URL consultato il 25 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2012).