Nance O'Neil

Nance O'Neil

Nance O'Neil, pseudonimo di Gertrude Lamson (Oakland, 8 ottobre 1874Englewood, 7 febbraio 1965), è stata un'attrice statunitense.

Nance O'Neil nel 1903
Nance O'Neil nel film The Toilers (1916)

Nance O'Neil nacque l'8 ottobre 1874 a Oakland con il nome di Gertrude Lamson.[1]

Dotata di grande temperamento tragico, ottenne consensi e successi per decenni in un repertorio molto vasto, che spaziava da Dion Boucicault a Elizabeth Daly, da William Shakespeare a Henrik Ibsen, da Eugene O'Neill a Jacinto Benavente, da Victorien Sardou a Dario Niccodemi.[2]

Nel 1904, i critici di Boston chiamavano O'Neil «la Sarah Bernhardt americana».[3][4]

Nel 1935 riscosse uno dei suoi più grandi successi in Nozze di sangue (Bitter Oleander nella versione americana), di Federico García Lorca.[2]

Iniziò la sua carriera cinematografica con William Fox nel 1915,[1] proseguendola con numerose interpretazioni, prima come protagonista, dal 1915 al 1919, poi come caratterista.[2] Nella sua carriera cinematografica complessivamente recitò in trentaquattro film.[4]

Come attrice cinematografica, si distinse, tra gli altri, per Kreutzer Sonata (1915), Hedda Gabler (1917) e A Woman of Experience (1931).[1]

Nance O'Neil si sposò con Alfred Hickman l'11 agosto 1916.[1]

Nel 1904 strinse una profonda amicizia con Lizzie Borden, famosa perché accusata di aver ucciso a colpi d'ascia il padre e la matrigna, protagonista di un celebre processo conclusosi con una sentenza di assoluzione nonostante i gravi indizi di colpevolezza.[1][5][6][7]

Il padre di Nance O'Neil, un zelante religioso, la denunciò pubblicamente in chiesa per aver intrapreso la carriera di attrice, e domandò alla congregazione di pregare per lei.[1][4]

Nance O'Neil morì il 7 febbraio 1965 a Englewood, nel New Jersey.[1]

Sua sorella, Lillian Lamson, fu la prima moglie dell'attore William Desmond.[1]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Nance O'Neil, su imdb.com. URL consultato il 21 aprile 2019.
  2. ^ a b c Nance O'Neil, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 373.
  3. ^ (EN) Lizzie Borden Finds Love (Perhaps) After the Ax, su nytimes.com. URL consultato il 21 aprile 2019.
  4. ^ a b c Nance O'Neil, su mistergiuseppe.wordpress.com. URL consultato il 21 aprile 2019.
  5. ^ Cinzia Tani, Assassine, Arnoldo Mondadori Editore, 2014, ISBN 9788804468769.
  6. ^ (EN) Special 5 Questions: Lizzie Borden Interviews Nance O'Neil, su clydefitchreport.com. URL consultato il 21 aprile 2019.
  7. ^ (EN) Lizzie Borden, su historygoddess.com. URL consultato il 21 aprile 2019.
  • (EN) Cecil Adams, Did Lizzie Borden kill her parents with an ax because she was discovered having a lesbian affair?, in The Straight Dope, 13 marzo 2001.
  • (EN) Martin Banham, The Cambridge Guide to Theatre, Cambridge, Cambridge University Press., 1998.
  • Sandro Bernardi, L'avventura del cinematografo, Venezia, Marsilio Editori, 2007.
  • (EN) Johnson Briscoe, The Actors' Birthday Book: 2d Series. An Authoritative Insight Into the Lives of the Men and Women of the Stage Born Between January First and December Thirty-first, Moffat, 1908.
  • (EN) John Hagan, Ben Maddow, in International Dictionary of Film and Filmmakers, St. James Press, 2000.
  • (EN) Lewis Jacobs, Rise of the American film, New York, Harcourt Brace, 1930.
  • (EN) Dick Lehrk, The Birth of a Movement: How Birth of a Nation Ignited the Battle for Civil Rights, Hachette, 2017.
  • (EN) Walter J. Meserve, An Outline History of American Drama, New York, Feedback/Prospero, 1994.
  • (EN) David Ragan, Who's Who in Hollywood, 1900–1976, New Rochelle, Arlington House, 1976.
  • (EN) David Rooney, Lizzie Borden Finds Love (Perhaps) After the Ax, in The New York Times, New York, 20 settembre 2010.
  • (EN) Georges Sadoul e Peter Morris, Dictionary of Film Makers, U of California Press, 1972.
  • (EN) Don Shiach, American Drama 1900–1990, 2000.
  • (EN) Kristin Thompson, Film History: An Introduction, McGraw-Hill, Madison, 2010.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN7252231 · ISNI (EN0000 0000 5454 9008 · LCCN (ENnr92010102 · J9U (ENHE987007320170805171