Nino Nipote

Nino Nipote
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
GenereMusica leggera
Canzone napoletana
Periodo di attività musicale1950 – 1962
EtichettaCetra, Vis Radio, Harmony record

Nino Nipote, pseudonimo di Antonio Nipote (Napoli, 24 agosto 1925Napoli, 4 marzo 1997), è stato un cantante italiano.[1]

Il passato da pompiere

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Ultimo di dieci figli, Nino Nipote (per l'anagrafe Antonio Nipote) nasce a Napoli il 24 agosto del 1925, nel Quartiere Vicaria.

Lavora come vigile del fuoco fino a quando, nel 1947, prende parte a L'ora del dilettante, un concorso di voci nuove dell'ENAL al Teatro Tarsia (l'attuale Roberto Bracco) dove canta in divisa. Il presidente della commissione, Vittorio Parisi, gli consiglia un periodo di studio con il maestro Nino Campanino. Dopo due anni di lezioni Nino supera una prima selezione alla radio, e dopo un'altra audizione passa dall'orchestra Campese all'orchestra Anepeta.[2]

Dalla Piedigrotta al Festival di Napoli

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Nel 1950 comincia ad incidere i primi dischi per la casa discografica Cetra, con le orchestre dei maestri Avitabile, Anepeta e Vinci. L'anno seguente partecipa alla Piedigrottissima della Cetra, insieme ad altri cantanti, tra cui Aurelio Fierro ed Eva De Paoli. Sempre nel 1951, è nel cast dello spettacolo diretto da Luigi Vinci Rapsodia delle canzoni antiche con Gennaro Pasquariello, Aurelio Fierro e Pina Lamara.[3] Nel 1952 partecipa all'Audizione Roma di Quintavalle e alla Piedigrotta Bideri.[1]

Nel 1953 è nel programma Vetrina di Piedigrotta, assieme ad altri cantanti dell'orchestra diretta da Luigi Vinci[4] e, nello stesso anno, prende parte alla rivista di Amedeo Greco Poesia e canzoni con Tina De Paolis, Agostino Salvietti, Aurelio Fierro e Alberto Amato. Sempre nel 1953, si fa onore alla Piedigrotta Abici, interpretando Nisciuno di Antonio Vian.[5] All'esecuzione è presente il comico Aldo Fabrizi, il quale si complimenta con lui e gli scrive una dedica su una fotografia.[2] Nello stesso anno presenta alla Piedigrotta Pisano & Cioffi il motivo 'E nammurate 'e mo.[1]

L'anno seguente, nel 1954, è nel cast del 2º Festival di Napoli dove, in prima serata, doppiato da Carla Boni esegue Ched'è l'ammore.[6] La sera seguente presenta Canta cu me, in abbinamento con Katyna Ranieri.[7] Nonostante il gran successo riscosso, entrambi i brani non arrivano alla serata finale. Tuttavia, nello stesso anno trionfa alla Piedigrotta Acampora con le canzoni Vela sulitaria e Piazzetta azzurra. Sempre nel 1954, prende parte a una trasmissione di Invito alla canzone, allestita al Teatro Mediterraneo di Napoli, insieme ai cantanti dell'Orchestra napoletana di melodie e canzoni diretta da Luigi Vinci.[8]

Nel 1955 alla Piedigrotta Bideri propone il motivo 'O 'nzisto e, nello stesso anno, diventa il mattatore della Festa della Canzone, sagra canora organizzata dall'Enal. Sempre nel 1955, partecipa al 1º Festival della Canzone Italiana e Napoletana organizzato dall'orchestra Anepeta, oltre che al 3º Festival Salernitano della Canzone e all'Ondina, sagra canora organizzata dal quotidiano Sport Sud.[1]

L'anno successivo prende parte alla rivisa di Ettore De Mura Napol yes, accompagnato da Fausto Cigliano, Nunzio Gallo e altri. Nello stesso anno è nel cast del programma radiofonico Album di famiglia, dove si esibisce con l'orchestra Anepeta.[1]

Il passaggio alla "Vis Radio" e il V Festival di Napoli

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Nel 1957 cambia etichetta discografica passando alla Vis Radio di Aldo Scoppa e partecipa al 5º Festival di Napoli con i brani Tutto me parla 'e te, che apre la prima serata della manifestazione, e, in seconda serata, Passiggiatella, ma entrambi i motivi non giungono sul podio, ciò nonostante Passiggiatella riporta un buon successo discografico.[9][10] Nel contempo prende parte a numerosi programmi di varietà al Teatro Del Popolo con Tecla Scarano, Alberto Amato, Aldo Tarantino e altri. Sempre nel 1957, è tra i protagonisti del musical Audizioni delle canzoni di mezzo secolo, condotto da Mario Riva, Nino Taranto e Sylva Koscina.

Nel 1958 è nel cast del Trofeo Scala d'oro, nel quale si classifica quattordicesimo su venti concorrenti maschili, e l'anno seguente, prende parte alla sagra canora Settimana Motonautica, organizzata da Il Mattino, riscuotendo successo con l'interpretazione del motivo 'Mbraccio a te, brano tratto dal Festival della Canzone Napoletana dello stesso anno.[1]

La lunga tournée all'estero e il rientro in Italia

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Inizia poi una serie di tournée in Svizzera, Inghilterra, America (dove si esibisce all'Accademia Musicale di Brooklyn) e Canada, ottenendo i più unanimi consensi.[11] Nel 1959, nel Washington, capitale degli USA, prende parte alla rivista di Melo Cicala Napoli, Pagliette e Cha Cha Cha, presso il Cafritz Auditorium assieme agli artisti Franco Zappala, Attilio Barbato, Valeria Ruggeri, Pino Molino, Anna Coraggio e Tom Russino.[12] Canta all'estero per l'ultima volta nel 1961, quando il suo contratto viene rinnovato da una città all'altra, per dieci mesi di seguito.

Rientrato in Italia, comincia un tour nei teatri di Calabria e Sicilia ed incide alcuni 45 giri con la casa discografica Harmony record, ma con modesti risultati. Si ritira dalla scena musicale nella prima metà degli anni sessanta per dedicarsi al bar-tabaccheria di famiglia, situato a Fuorigrotta.[2]

Muore a Napoli il 4 marzo del 1997.[13]

Nella sua carriera ha inciso circa trecento canzoni. Tra i suoi maggiori successi si ricordano: Nisciuno, 'A luciana, 'E spingule francese, Come pioveva, Passiggiatella.

Discografia parziale

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Il corpo dei cantanti e l'orchestra diretta da Luigi Vinci della Vetrina di Piedigrotta
  1. ^ a b c d e f Antonio Sciotti, Cantanapoli. Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981., Luca Torre editore, 2011.
  2. ^ a b c Carmelo Pittari, Il Mattino, 24 giugno 1989.
  3. ^ Antonio Sciotti, I Divi della Canzone Comica: 1900-2000, Arturo Bascetta, 2021.
  4. ^ Vetrina di Piedigrotta, in Radiocorriere, 6 settembre 1953.
  5. ^ Antonio Viscione, su interviu.it.
  6. ^ Così in tutto il mondo spuntò «Luna caprese», su positanonews.it, positanonews.
  7. ^ Raffaele Cossentino, la Canzone napoletana dalle origini ai nostri giorni: Storia e protagonisti, Rogiosi, 2013.
  8. ^ Edizione napoletana di «Invito alla canzone», in Radiocorriere, 31 gennaio 1954.
  9. ^ Oggi si conclude il quinto Festival della Canzone Napoletana, in l'Unità, 18 maggio 1957.
  10. ^ Il "Malinconico autunno" vince con molto distacco, in La Stampa, 18 maggio 1957.
  11. ^ Renato Ribaud, Parliamo di Nino Nipote.
  12. ^ Italian Show Here Today, in The Washington Post, 31 maggio 1959.
  13. ^ Nino Nipote, una stella della musica napoletana, su rockemartello.com.
  • Ettore De Mura, Enciclopedia della canzone napoletana, Napoli, Il Torchio, 1969.
  • Carmelo Pittari, La storia della canzone napoletana: dalle origini all'epoca d'oro, Dalai Editore, 2004.
  • Pietro Gargano, Nuova enciclopedia illustrata della canzone napoletana, Magmata, 2006.
  • Carmelo Pittari, Voci di ieri, Stamperia del Valentino, 2009.
  • Antonio Sciotti, Cantanapoli. Enciclopedia del Festival della Canzone Napoletana 1952-1981, Luca Torre Editore, 2011.
  • Raffaele Cossentino, la Canzone napoletana dalle origini ai nostri giorni, Rogiosi, 2015.
  • Radiocorriere TV, annate varie.
  • Sorrisi e Canzoni, annate varie.

Collegamenti esterni

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