No Cav
No Cav è un termine giornalistico[1] impiegato per indicare un ampio movimento italiano di protesta ambientalista e antiestrattivista[2] sorto nei primi anni del XXI secolo[3] e composto da associazioni e gruppi di cittadini accomunati dalla critica alle cave delle Alpi Apuane, dalle quali si estrae marmo di Carrara e derivati, come il carbonato di calcio.
Oltre 100 ettari di cave ricadono all'interno dei confini del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane, mentre la restante estensione in aree adiacenti al parco stesso[4].
Il movimento No Cav nasce dal conflitto ambientale in corso sulle Alpi Apuane, classificato dall'Atlante Italiano dei Conflitti Ambientali, parte dell'Environmental Justice Atlas, come "conflitto propositivo in favore di alternative sostenibili"[3].
Nel corso degli anni, gli ambientalisti sono riusciti a sviluppare nella società civile un diffuso movimento d'opinione sensibile al tema della salvaguardia delle Alpi Apuane[5].
Nome e simbolo
[modifica | modifica wikitesto]Il termine "No Cav", abbreviazione di "No Cave", fu utilizzato per la prima volta in un articolo de Il Tirreno del 2014 per definire gli attivisti che avevano preso parte ad una manifestazione del comitato Salviamo le Apuane[1]. Più raramente è comparso in alcuni articoli anche il termine esteso "No Cave"[6][7].
Il simbolo No Cav è costituito da una rappresentazione stilizzata in bianco e nero del viadotto di Vara della ferrovia Marmifera Privata di Carrara barrata da una grande X rossa, al di sopra della quale campeggia la scritta "NO CAV", anch'essa rossa, il tutto su fondo bianco[8][9].
Tale vessillo, la cui veste grafica ricorda quella del movimento No TAV, fece la sua comparsa solo nel 2020, durante una manifestazione organizzata dall'ambientalista e alpinista Gianluca Briccolani, fondatore dell'associazione Apuane Libere[10][11][12].
Questo simbolo e la definizione di "No Cav" non sono utilizzati né accettati da tutti gruppi che giornalisticamente sono indicati come parte del movimento e molti preferiscono piuttosto definirsi con termini diversi e più precisi.
Per estensione, oggi il termine "No Cav" viene talvolta impiegato dai giornalisti anche per indicare movimenti che si battono contro altre cave, al di fuori del contesto apuano[13].
Obiettivi
[modifica | modifica wikitesto]Gli obiettivi delle forze ascrivibili al movimento No Cav vanno dalla chiusura totale e definitiva di tutte le cave apuane, come richiesto ad esempio da Apuane Libere, alla chiusura delle sole cave ricadenti all'interno del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane, proposta ad esempio da Salviamo le Apuane, alla collettivizzazione delle cave, alla riduzione delle quantità estratte e a una più equa distribuzione della ricchezza prodotta, come rivendicato ad esempio da ARCI e Athamanta.
Metodi di lotta
[modifica | modifica wikitesto]I metodi di lotta utilizzati dagli attivisti No Cav comprendono manifestazioni[14], cortei[15], disobbedienza civile (ad esempio organizzando escursioni su sentieri interdetti)[16], marce[17], flash mob[18], appelli[19], petizioni[20], azioni dimostrative (quali ad esempio mostrare striscioni e bandiere al Giro d'Italia 2021[21][22] e sulle vette del Monte Bianco[23][24] e dell'Aconcagua[25] o effettuare arrampicate su pareti di cave[26]), guerrilla marketing (come ad esempio il produrre una finta opera di Banksy a tema No Cav e la relativa agenzia di stampa[27]), blocchi stradali[28], cause legali[29][30], promozione di iniziative politiche (in sede locale[31], regionale[32], italiana[33], europea[34] ed internazionale[35]), sensibilizzazione dell'opinione pubblica[36] (sia ricorrendo ai mass media che attraverso convegni[37], podcast[38] e lezioni nelle scuole[39]), pressioni sulle aziende[40][41], sulle celebrità[42] e sugli organizzatori di eventi[43], preparazione di documenti indipendenti (report ecc.)[31] e mediattivismo[3].
Tra gli slogan apparsi nelle manifestazioni, oltre a No Cav, si annoverano anche: Basta cave[44], Giù le mani dalla montagna[45], Fermiamo la devastazione[46], Help Apuan Alps[47], Le cave uccidono il passato e il futuro[8], Excavation devastation[48] e altri ancora.
Inoltre, il movimento No Cav ha talvolta appoggiato anche altre iniziative ambientaliste e di difesa del territorio e del paesaggio, non direttamente collegati alla causa apuana[49].
Adesioni
[modifica | modifica wikitesto]Per la cessazione o la riduzione l'attività estrattiva intensiva sulle Alpi Apuane si battono da anni numerosi[50] e variegati gruppi, ognuno dei quali con la propria visione e obiettivi specifici:
- associazioni ambientaliste "generaliste" internazionali, quali ad esempio WWF[51], Extinction Rebellion[52], Sea Shepherd[41], Ultima Generazione[28][53], Amici della Terra[54], Source International[55] e Deep Green Resistance[56] e italiane, quali "Legambiente[57] e Gruppo d’Intervento Giuridico[58]
- associazioni ambientaliste specificamente dedicate alla salvaguardia delle Alpi Apuane, come ad esempio Apuane Libere
- associazioni per la tutela del paesaggio come Italia Nostra[59][60] e Fondo Ambiente Italiano[61]
- gruppi speleologici[62][63] ed alpinistici tra i quali C.A.I.[64], Mountain Wilderness[65] e Federazione Italiana Escursionismo[66]
- associazioni non direttamente coinvolte nei temi ambientali o paesaggistici, ma che si sono comunque interessate al tema, come ad esempio Slow Food[67], Giros e altri[68]
- comitati, gruppi social e movimenti ambientalisti o per la tutela del territorio quali ad esempio Salviamo le Apuane, Rete dei Comitati per la difesa del territorio[69], Assemblea Permanente Carrara, Athamanta[70] (così nominata in onore all'Athamanta di Corti, pianta endemica apuana a rischio di estinzione) e Fridays for Future[71]
- collettivi studenteschi come Tirtenlà[72][73], centri sociali come Casa Rossa Occupata[74], e gruppi anarchici[75]
- centri culturali quali La Pietra Vivente[76] e ARCI[77][78]
- gruppi di ispirazione religiosa come Accademia Apuana della Pace[79] e Laudato Si' Movement[80]
- blogger e influencer ambientalisti quali ad esempio Alessandro Gogna (Gogna Blog / Sherpa Gate), Silvia Moroni (ParlaSostenibile) e Pietro Lacasella (AltoRilievo/Voci di Montagna)
- cittadini non facenti parte di alcuna associazione, ma che appoggiano la causa prendendo parte a iniziative No Cav[81]
Numerosi intellettuali e personalità italiani si sono schierati in difesa delle Alpi Apuane. Tra questi si annoverano: Alberto Asor Rosa[82][83][84][85], Angelo Baracca[84], Ginevra Bompiani[86], Angelo Bonelli[87], Sandra Bonsanti[86], Andrea Camilleri[88][89], Enzo Fileno Carabba[84], Luciana Castellina[86], Carlo Cecchi[86], Don Luigi Ciotti[85], Paolo Cognetti (il quale ha dichiarato di essere "davvero sconsolato, oltre che arrabbiato, per la situazione delle Apuane"[90]), Furio Colombo[86], Mauro Corona[85], Giobbe Covatta[91], Paolo Flores d'Arcais[85], Erri De Luca[85], Roberta De Monticelli[88], Vittorio Emiliani[84], Carlo Freccero[85], Luciano Gallino[85], Alessandro Gogna[84], Maria Pia Garavaglia[86], Andrea Lanfri[92] (che fu testimonial di una grande manifestazione No Cav nel 2021[92]), Claudio Lombardi[84], Paolo Maddalena[88][89][93], Maurizio Maggiani[88], Alberto Magnaghi[84], Dacia Maraini[86], Luca Mercalli[87], Tommaso Montanari[84][85][87][88], Moni Ovadia[88], Pancho Pardi[84], Tullio Pericoli[86], Mario Perrotta[88][89], Giovanni Pieraccini[86], Antonio Prete[86], Adriano Prosperi[88], Marco Revelli[85], Mario Tozzi[87], Edoardo Salzano[84], Giovanni Sartori[86], Roberto Saviano[85], Ettore Scola[86], Salvatore Settis[88][89], Sergio Staino[86] (che ha anche realizzato una vignetta sul tema[94][95]), Corrado Stajano[86], Claudio Strinati[86], Gianni Vattimo[85], Luca Bertolo[96]. Tra fine anni 2000 e inizio anni 2010 anche Beppe Grillo sposò sul suo blog posizioni vicine a quelle No Cav[97].
La campagna No Cav inoltre trova sostenitori anche al di là dei confini nazionali, in particolar modo in Germania[98]. Personalità internazionali schierate su posizioni vicine a quelle No Cav sono: Vandana Shiva[84], Raul Zibechi[84][99] e gli autori del docufilm Antropocene: Jennifer Baichwal, Nicholas de Pencier ed Edward Burtynsky.
Anche alcuni think tank, come ad esempio Into the Black Box[100] e Zetaluiss, organo di informazione dell'università Luiss[101], hanno pubblicato analisi critiche verso l'attuale situazione apuana.
A livello politico, il tema scomodo della chiusura o riduzione delle cave è stato spesso snobbato dai partiti, salvo qualche eccezione come ad esempio Rifondazione comunista[102], Potere al Popolo[103] e singoli politici, come ad esempio Pietro Ichino[104] e Tommaso Fattori[105], che si sono spesi per la causa No Cav. Bisogna attendere il 2021 perché un partito, Europa Verde, guidato da Eros Tetti, inserisse nel suo programma la chiusura delle sole cave ricadenti nel Parco naturale regionale delle Alpi Apuane[106].
A ottobre 2023 il Consorzio dei Balneari di Marina di Massa si è unito alle associazioni ambientaliste nella protesta contro l'inquinamento da marmettola, che degrada la qualità del mare creando danni al settore turistico[107][108].
Nel 2024 anche il vescovo della diocesi di Massa Carrara-Pontremoli ha lanciato un appello per un dialogo tra lavoratori, industriali e ambientalisti che porti a ripensare in modo più equo l'attuale modello di estrazione sulle Alpi Apuane[109].
Storici attivisti ed esponenti di spicco del movimento No Cav sono[110]: Alberto Grossi[111], Franca Leverotti[105] ed Elia Pegollo[76].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'attività mineraria nelle Alpi Apuane
[modifica | modifica wikitesto]Le cave di pietra delle Alpi Apuane erano probabilmente già utilizzate durante l'età del ferro dai Liguri di Ameglia, ma l'attività estrattiva vera e propria si sviluppò a partire dall'epoca romana, e conobbe il maggiore sviluppo della storia antica sotto Giulio Cesare (48-44 a.C.). Delle testimonianze storiche delle cave più antiche, distribuite nei bacini di Torano, Miseglia e Colonnata, oggi non resta molto, poiché l’attività estrattiva protrattasi nei secoli ha causato la loro progressiva distruzione. In tal modo, cave antiche come quella di Polvaccio e Mandria (Torano) e Canalgrande (Miseglia) sono andate perdute. Sono invece ancora integre, sebbene scarsamente valorizzate da un punto di vista storico-archeologico e turistico[112], le cave antiche di La Tagliata (Miseglia) e Fossacava (Colonnata)[113]. Un'altra cava di origine certamente antica, è la cosiddetta Cava Romana di Forno (Massa), oggetto di diatribe legali per violazioni ambientali[114] e alla quale nel 2017 non è stata rinnovata la compatibilità ambientale[115].
Il picco di celebrità del Marmo di Carrara si ebbe nel Rinascimento in quanto fu utilizzato da Michelangelo, che veniva a scegliere personalmente i blocchi su cui lavorare direttamente in cava.
Tra la fine del XVIII e il XIX secolo ci fu un rapido incremento delle cave, che cominciarono a concentrarsi nelle mani di pochi grandi concessionari[116], spesso legati alla Massoneria[117]. Tra i concessionari, numerosi erano gli stranieri, come ad esempio l'inglese William Walton[118] e il francese Jean Baptiste Alexandre Henraux[119]. L'industrializzazione dell'attività estrattiva richiamò un gran numero di lavoratori delle comunità montane, spostandoli dalle tradizionali occupazioni agro-pastorali a quelle minerarie[120]. A questo periodo risale la costruzione della Ferrovia Marmifera Privata di Carrara, sulla quale attualmente ci sono progetti di rigenerazione urbana[121] e del Porto di Carrara. Questo processo proseguì anche nel XX secolo, con la realizzazione di infrastrutture quali la diramazione della Teleferica del Balzone, nel 1907[122], e del ramo per Arni della Tranvia della Versilia, inaugurato nel 1923.
Oltre a quelle di marmo, erano presenti un tempo anche miniere di manganese[123], mercurio[124], ferro[125], pirite, magnesite, dolomia e altro ancora[126][127]. Nel 2015 esplose il caso della grave contaminazione da tallio della falda acquifera, e di conseguenza dell'acquedotto, di Pietrasanta a causa delle miniere di perite di Valdicastello, abbandonate negli anni '80 e mai bonificate[128].
Nel Dopoguerra, in particolare nel tardo dopoguerra, l'attività estrattiva è cresciuta a dismisura in termini di materiale rimosso e, secondo la rivista Focus "negli ultimi 20 anni, qui si è scavato più che in duemila anni di storia"[129]. Tuttavia il numero degli occupati diretti nelle cave è passato, secondo il Corriere della Sera, dai 16.000 degli anni '50 ai circa 1.000 di oggi[105].
Inoltre il materiale estratto viene in larghissima parte esportato senza ulteriore lavorazione o con lavorazioni minime[130] ed i laboratori artistici e artigianali che hanno valso a Carrara il titolo di Città creativa UNESCO "per le arti popolari e l'artigianato"[131], un tempo numerosi, sono oggi in declino[132].
I movimenti a tutela delle Alpi Apuane
[modifica | modifica wikitesto]Le prime battaglie ambientaliste per le Alpi Apuane cominciarono negli anni '70, portate avanti da Legambiente e WWF e da storici attivisti come Elia Pegollo[76].
Nel 1985, a seguito di una raccolta di firme partita molti anni prima e la presentazione nel 1978 di una legge di iniziativa popolare, la Regione Toscana istituì il Parco naturale Regionale delle Alpi Apuane. Nel 1997, con la Legge Regionale 65/1997 ne venne ridotto il perimetro da circa 54.000 ettari agli attuali 20.598 ettari, in modo da tutelare la presenza delle cave di marmo, riclassificate come “aree contigue di cava”[133].
Negli anni '80 ci furono lotte ambientaliste che condussero negli anni '90 alla chiusura delle cave di dolomia a Forno[105] e, almeno dal 2000 esistono appelli di associazioni ambientaliste contro l'industria apuana del marmo[134].
Nel 2000, tramite una legge nazionale tuttora valida, fu decretata l'istituzione del Parco Archeominerario delle Alpi Apuane per tutelare dall'attuale attività estrattiva le testimonianze di quella di epoca antica[135], ma la cui effettiva istituzione fu tuttavia sospesa nel 2006, nonostante i pareri favorevoli degli enti locali[136]. Per ovviare ai ritardi, nel 2003 il Parco naturale Regionale delle Alpi Apuane ha istituito il Sistema museale di archeologia mineraria delle Alpi Apuane[137].
Nel 2002 il Parco naturale regionale delle Alpi Apuane produsse un piano delle attività estrattive che prevedeva la chiusura o la riduzione di alcune cave, ma esso non fu mai adottato per le pressioni dell'industria marmifera[138][139].
Dalle esperienze di lotta per la salvaguardia delle Apuane delle ultime decadi del XX secolo, si sarebbe sviluppato il conflitto ambientale in corso e l'attuale movimento No Cav. Secondo l'Atlante Italiano dei Conflitti Ambientali, parte dell'Environmental Justice Atlas, questo "conflitto propositivo in favore di alternative sostenibili" avrebbe avuto origine nel 2009[3], anno in cui Salviamo le Apuane, fondato da Eros Tetti, lanciò la prima mobilitazione online, con una buona risposta e una conseguente crescita e diffusione sul territorio[140].
Già nel 2010, tale movimento presentò un articolato piano denominato "PIPSEAA" (Piano Programma di Sviluppo Economico Alternativo per le Apuane)[141] per una graduale transizione economica del territorio che gli consentisse di smarcarsi dal marmo senza shock occupazionali.
Nel 2014 la giunta regionale toscana approvò un piano per la "chiusura graduale delle cave"[142], promosso dall'assessore regionale Anna Marson, e poi ritirato a seguito delle pressioni di Confindustria[143].
Il Tirreno usò per la prima volta il termine No Cav per definire gli attivisti che si battevano contro le cave apuane[1].
Nello stesso anno, a seguito dell'ennesima alluvione che colpì la città di Carrara, nacque anche l'Assemblea Permanente Carrara, che occupò il municipio per due mesi[144]. Questo gruppo, che si batte per la tutela ambientale del territorio carrarese, ha espresso in alcune occasioni posizioni molto critiche verso le cave[145].
Nel 2015 Tommaso Fattori entrò nel Consiglio regionale toscano con la lista Sì Toscana a sinistra, contribuendo a mantenere alta la pressione sulle cave[146], anche tramite la presentazione di numerosi emendamenti alle leggi regionali[105].
Nel 2016, un raggruppamento di associazioni chiamato Coordinamento Apuano e composto da Legambiente, Salviamo le Apuane, WWF, C.A.I., FAI, Italia Nostra, Rete dei comitati per la difesa del territorio, Società dei Territorialisti, UISP Lega Montagna, Federparchi, Società Speleologica Toscana, Amici delle Alpi Apuane[59], sottoscrisse un documento intitolato Manifesto per le Alpi Apuane[147], nel quale argomentava e dettagliava un piano di transizione economica verde che portasse il territorio apuano ad affrancarsi dalla filiera del marmo, puntando sulla difesa dell'ambiente e del paesaggio, sul turismo e sulle produzioni agroforestali. Infatti, esistono già pregiate produzioni agricole e gastronomiche apuane[148][149] tra le quali è in ascesa negli ultimi anni quella vinicola[150], in particolare il Candia dei Colli Apuani, che potrebbero essere promosse e potenziate.
Il partito Europa Verde guidato da Eros Tetti, che si prefigge la chiusura delle cave ricadenti nel Parco naturale regionale delle Alpi Apuane[106], nel 2020 propose un referendum abrogativo riguardante le norme regionali più favorevoli alle cave[106].
Nel 2020 fu anche avviata una petizione per l'istituzione di un parco nazionale[133] delle Alpi Apuane o di accorparle al già esistente e contiguo Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano[106] al fine di garantire una più stretta tutela della catena montuosa. Nello stesso anno, nacque il collettivo Athamanta, che unisce l'esperienza dei centri sociali a quella dell'ambientalismo. Comparvero le prime bandiere No Cav[10].
Nel 2021 il C.A.I. propose l'istituzione di un Parco Culturale delle Apuane[151].
Sempre nel 2021, nacque anche l'associazione Apuane Libere, che si prefigge la graduale chiusura definitiva di tutte le cave apuane, sia ricadenti nel parco che non. A luglio dello stesso anno, la neonata associazione organizzò una grande manifestazione il cui testimonial fu Andrea Lanfri[92] e alla quale parteciparono altre 31 sigle. In tale occasione si verificarono tafferugli presso Passo Sella, dove i manifestanti entrarono in contatto con una contromanifestazione a sostegno delle cave organizzata da Confindustria[152].
A causa del concetto di aree contigue di cava istituito nel 1997, nel 2021 il Consiglio di Stato, pronunciandosi in un contenzioso tra alcune associazioni ambientaliste, riunite nel comitato SOS Apuane, da un lato, e la società Henraux e la Regione Toscana dall'altro, ritenne che le cave sulle Alpi Apuane non costituissero un danno ambientale[153], a meno che non siano sovrapposte a zone di tutela come SIC, SIR o ZPS[154], e la Cassazione confermò la sentenza nel successivo ricorso, condannando gli ambientalisti a pagare le spese processuali[155]. È attualmente in corso un appello presso la Corte europea di Strasburgo[155].
Nel settembre 2021, Salviamo le Apuane presentò al Gruppo di Lavoro dell'ONU su Imprese e Diritti Umani (UN Working Group on Business and Human Right) un corposo dossier sulla situazione apuana, redatto con l'aiuto della ricercatrice Chiara Macchi, dell'Università di Wageningen[35].
A inizio 2022 il Consiglio di stato rigettò il ricorso di numerose aziende marmifere contro il nuovo Piano Estrattivo della Regione Toscana, stabilendo che è diritto e dovere della regione la tutela l'ambiente, specialmente di un "unicum" come le Apuane, anche limitando la libertà di iniziativa economica[156].
Argomentazioni
[modifica | modifica wikitesto]Impatti sull'ambiente e sulla salute umana
[modifica | modifica wikitesto]Inquinamento ambientale
[modifica | modifica wikitesto]L'attività estrattiva ha un impatto negativo sugli acquiferi a causa dell'inquinamento del suolo e delle acque superficiali[157] e profonde[158], con implicazioni sia ambientali[159] che di salute pubblica[160] per le popolazioni che vi si approvvigionano[161]. Nel 2023 l'associazione ambientalista Source International ha cominciato un monitoraggio sui corsi d'acqua apuani "per affrontare con urgenza la questione della gestione della marmettola".[55] A ottobre dello stesso anno, l'ISPRA ha richiamato enti pubblici e aziende private a una miglior gestione dell'inquinamento da marmettola, evidenziando come le azioni finora intraprese contro non fossero efficaci e sufficienti[162], oltre che inadeguate a identificare le responsabilità delle violazioni ambientali[163].
La marmettola, polvere di marmo miscelata a oli e fanghi derivante dall'escavazione, dovrebbe essere smaltita come rifiuto speciale, ma spesso non è correttamente gestita e finisce per disperdersi in grande quantità[164], costituendo un serio problema di inquinamento ambientale[165]. Secondo ARPAT, la quantità di marmettola attualmente smaltita come rifiuto mostra chiaramente questo problema, in quanto il valore è troppo basso rispetto alla produzione di marmo del comprensorio[166].
A causa dell'elevata meccanizzazione e industrializzazione dei processi estrattivi, altri inquinanti come metalli pesanti e idrocarburi sono dispersi in ambiente montano e nelle falde acquifere in quantità notevoli[167].
Altri impatti ambientali rilevanti sono la dispersione delle polveri nell’atmosfera[168][169], l'inquinamento acustico e l'abbandono di rifiuti in quota[170] tra i quali addirittura interi macchinari dismessi, a causa del mancato ripristino ambientale che sarebbe obbligatorio eseguire al termine della concessione[171].
Le aziende del settore lapideo sono state inoltre accusate dagli ambientalisti di portare avanti operazioni di greenwashing[172].
Rischi per la salute delle popolazioni locali
[modifica | modifica wikitesto]La salute delle popolazioni del bacino apuano è minacciata dal deterioramento della qualità delle acque potabili a causa dell'inquinamento da marmettola, contaminata da composti chimici pericolosi quali idrocarburi e metalli pesanti[164][165][167].
Un altro fattore di rischio è la dispersione in atmosfera di polveri di marmo che, contenendo fino al 5% di silice, possono causare pneumoconiosi, come ad esempio la silicosi[169]. Anche se i camion per il trasporto di materiale escavato dovrebbero essere chiusi e/o i carichi mantenuti umidi per ridurre la dispersione di polveri, queste prescrizioni spesso non vengono rispettate[173].
Distruzione di habitat ed ecosistemi e perdita di biodiversità
[modifica | modifica wikitesto]Le cave apuane costituiscono una seria minaccia agli habitat[174] e al patrimonio naturalistico della catena montuosa[143] in quanto causano la distruzione della flora, lo spogliamento del suolo, il disseccamento o deterioramento delle sorgenti[175], la profonda modifica dell'ambiente, dell'orografia e del paesaggio originario[176].
Va rimarcato che tali attività insistono su un'area di grande pregio naturalistico, ad elevata biodiversità e geodiversità, riconosciuta parco naturale regionale e geoparco mondiale UNESCO. Le Alpi Apuane racchiudono circa il 50% della biodiversità toscana, tra cui alcuni endemismi[177] e il 30% della flora italiana[178]. Sono presenti, tra la flora e la fauna, anche specie rare e relitte[179][180], tra i quali il raro tritone apuano (Ichthyosaura alpestris apuana), minacciato dalla Cava Valsora[181] (area di rilevanza erpetologica IT130TOS003 riconosciuta dalla Societas Herpetologica Italica[182]) e dalla possibile riapertura di Cava Crespina II, ai piedi del Monte Sagro[183], e specie minacciate come il lupo e il gatto selvatico europeo[184].
L'attività industriale delle cave va ad interferire direttamente o indirettamente con un territorio tutelato, parte della rete europea Natura 2000 e racchiude aree classificate come Important Bird and Biodiversity Areas, Zone di Protezione Speciale, Zone speciali di conservazione, Siti di Interesse Comunitario, Oasi WWF, Oasi LIPU e dove è attivo un progetto per la protezione del lupo in collaborazione col Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano[185].
Le attività estrattive sottraggono acqua alle sorgenti[186], mentre la marmettola (finissima polvere di marmo), da loro prodotta in grande quantità, depositandosi sul letto dei corsi d'acqua e seppellendo gli alvei, costituisce un serio rischio per l’esistenza di alcune specie animali, come ad esempio gli invertebrati bentoici[169][187]. Inoltre penetra nella rete carsica, modificando la qualità delle acque sotterranee e favorendo la presenza di specie epigee, le quali minacciano quelle ipogee, più fragili[159]. Sono infine emersi danni all'ecosistema del Lago di Isola Santa causati dalla marmettola, che hanno portato anche alla limitazione dell'attività di pesca sportiva in questo bacino, con conseguente danno economico per le attività locali[188][189].
Distruzione di geositi e del reticolo carsico e dissesto idrogeologico
[modifica | modifica wikitesto]Le Alpi Apuane sono state riconosciute come geoparco mondiale UNESCO[190]. Le cave costituiscono anche seria una minaccia per la geodiversità apuana e le attività carsiche presenti, particolarmente numerose e significative in questa catena montuosa[62][191] molte delle quali ricadono in area di cava. Nonostante esse siano tutelate, molte volte sono state intercettate e danneggiate dall'attività estrattiva[62][192], oppure colmate da detriti[62][193]. Anche lo stesso Antro del Corchia, la grotta carsica più grande d'Italia e una delle più importanti grotte europee, avrebbe subito danni causati dalle cave vicine[194].
Nelle Alpi Apuane si trova inoltre la più grande riserva idrica della Toscana[178][195], messa a rischio dall'attività estrattiva a causa del suo utilizzo diretto[186] dello scarico di detriti, rifiuti e marmettola, che occludono corsi d'acqua e sorgenti[196], e per la modifica della rete carsica.
Inoltre, la marmettola, oltre ad essere chimicamente contaminata da idrocarburi e metalli, è fortemente inquinante anche per azione meccanica: riempie gli interstizi ed impermeabilizza le superfici eliminando gli habitat di molte specie, modifica i processi di alimentazione della falda, velocizza lo scorrimento superficiale delle acque, si infiltra nel reticolo carsico modificando i percorsi delle acque sotterranee fino a causare il disseccamento o il deterioramento delle sorgenti[175].
Una relazione prodotta nel 2023 dalla Federazione speleologica toscana ha ipotizzato un legame tra la dispersione di marmettola e modifiche all'idrodinamica degli acquiferi, con una loro riduzione di capacità di immagazzinamento di acqua, con conseguente danno agli approvvigionamenti di acqua potabile, e un aumento del rischio di eventi alluvionali[197]. I letti dei corsi d'acqua impermeabilizzati dalla marmettola e gli ostacoli causati da essa al normale defluire delle acque avrebbero giocato un ruolo nella devastanti alluvioni di Carrara del 2003 e 2014[169][198]. A seguito della prima, ci fu anche un'indagine per omicidio colposo che coinvolse alcuni imprenditori del marmo e funzionari pubblici, in quanto il letto del torrente Carrione era ostruito da scarti di lavorazione del marmo, ma il successivo processo si concluse per prescrizione[198]. Anche a seguito dell'alluvione del 2014 seguì un'inchiesta che coinvolse sette imprese del marmo[199].
L'effetto delle cave sulle riserve acquifere locali comporta un notevole danno economico e ambientale al territorio apuano, secondo uno studio pubblicato nel 2019 sulla rivista Water[159].
Infine, sotto il profilo del dissesto idrogeologico i ravaneti, in particolare quelli recenti, rappresentano aree a forte rischio[200][201]. Alcuni ravaneti sono a loro volta soggetti ad attività di estrazione delle scaglie di marmo, con conseguente impoverimento della componente rocciosa e arricchimento di quella fine, che porta ad un aumento della franabilità degli stessi[202].
Secondo alcuni commentatori, la cospicua rimozione di materiali dalle montagne e la modifica della loro orografia, giocherebbe un ruolo anche nel peggioramento del clima locale[203] e nell'aumento degli eventi meteorologici estremi[204].
Rischio di collassi strutturali delle montagne indebolite dalle cave
[modifica | modifica wikitesto]L'intensa attività estrattiva, condotta sia a cielo aperto che in galleria, in profondità, può portare all'indebolimento e alla perdita di stabilità strutturale della montagna stessa, con rischio di crolli pericolosi sia per i cavatori che per la popolazione locale[205][206].
Gravissimi incidenti a causa di cedimenti di costoni si sono verificati nel corso del tempo[207].
Talvolta l'attività estrattiva è stata sospesa dalle autorità per la pericolosa instabilità della cava o dei suoi ravaneti[208] e l'ampliamento di alcune cave non è stato autorizzato per rischio smottamenti[209].
Impatti sul patrimonio paesaggistico e culturale
[modifica | modifica wikitesto]Impatto paesaggistico: la scomparsa delle montagne
[modifica | modifica wikitesto]La velocità di estrazione del marmo, risorsa non rinnovabile, ha raggiunto livelli tali da poter effettuare in pochi giorni il lavoro che un tempo avrebbe richiesto mesi interi, e con molto meno personale[210]. Nella sola provincia di Massa-Carrara ci sono circa 100 cave, il 70% delle quali a cielo aperto[210]. A causa dell'industrializzazione iniziata già nel XIX secolo, nel Dopoguerra la quantità di materiale asportato ogni anno dalle montagne ha raggiunto livelli assolutamente insostenibili[211] tanto da far parlare di "scomparsa delle Alpi Apuane"[21][129][212].
Nonostante gli avanzamenti tecnologici nelle attività estrattive, è sempre necessario demolire interi costoni per poter accedere ai minerali. Secondo una stima del CAI, per ogni tonnellata di marmo estratto, sono state rimosse circa dieci tonnellate di materiale dalla montagna[169].
Le cave causano la modifica irreversibile della morfologia dei luoghi, con elevatissimo impatto paesaggistico[213], con la compromissione o la scomparsa di alcune vette[19] e crinali[214], grazie alle deroghe disposte dalla Regione Toscana[215]. Tali danni hanno riguardato anche i profili di alcune delle montagne più elevate e significative della catena[195]. L'impatto paesaggistico è di tale entità da essere visibile nelle fotografie realizzate dal satellite della missione spaziale europea Copernicus Sentinel-2[216].
Esempi di queste modifiche irreversibili sono la scomparsa del Picco Falcovaia, la cui vetta è stata interamente rimossa dalla Cava delle Cervaiole[217], l'abbassamento di diverse decine di metri del Passo della Focolaccia, ad opera della Cava di Piastramarina[33], e la perdita della cuspide sommitale del Monte Carchio[218]. Anche le stesse infrastrutture minerarie realizzate in epoche passate passato, e che sarebbero potute essere considerate parte del paesaggio culturale, sono state in gran parte distrutte dalla moderna escavazione[219].
Da notare che la Regione Toscana, in deroga al Codice dei beni culturali e del paesaggio che tutela "le montagne per la parte eccedente 1.600 metri sul livello del mare per la catena alpina e 1.200 metri sul livello del mare per la catena appenninica e per le isole, i ghiacciai e i circhi glaciali, i parchi e le riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei parchi" ("Legge Galasso") consente l'escavazione anche oltre i 1.200 m s.l.m. e nelle aree del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane[220]. Per questo nel 2020 il partito Europa Verde, che si prefigge la chiusura delle cave ricadenti nel parco e l'abrogazione delle deroghe regionali, ha sollevato la questione nelle sedi istituzionali e ha proposto un referendum abrogativo riguardante tali norme regionali[221].
A causa della tutela ambientale ritenuta insufficiente, Il Fatto Quotidiano ha definito Parco naturale regionale delle Alpi Apuane un "parco regionale burla"[222].
Anche da un punto di vista escursionistico, alpinistico e speleologico, le Apuane sono un territorio di grande valore, ricco di sentieri, vie ferrate (quella del Monte Procinto, aperta nel 1893, è la più antica d'Italia), vie d'arrampicataparticolarmente interessanti[223], cavità carsiche, rifugi e bivacchi, la cui stessa esistenza è spesso minacciata dall'attività cave[224][225]. La rete escursionistica apuana ha già subito importanti danni a causa dell'attività delle cave, con sentieri chiusi o spostati[226]; fatto che costituisce anche un rischio per la sicurezza degli escursionisti[227]. Inoltre nella catena montuosa si trovano diverse tappe del Sentiero Italia. Numerose sono anche le antiche vie e cammini presenti, tra i quali la Via Vandelli e la Via del Volto Santo.
Inoltre, in aggiunta al danno paesaggistico dovuto alla modifica irreversibile dei luoghi, anche la stessa presenza di macchinari e infrastrutture industriali delle cave, costituiscono una fonte di inquinamento visivo di un'area di elevato valore paesaggistico[228].
Infine, il -seppur parziale- ripristino ambientale con rimodellamento morfologico delle cave al termine della concessione, pur essendo obbligatorio per legge, viene raramente attuato, lasciando talvolta in abbandono addirittura gli stessi macchinari dismessi[171].
I danni paesaggistici pesano anche sul settore turistico che, nonostante le potenzialità del territorio, è assai meno sviluppato che nel resto della Toscana[169].
Distruzione del patrimonio storico-culturale
[modifica | modifica wikitesto]Le Alpi Apuane sono ricche di testimonianze storiche, artistiche, archeologiche e culturali anche molto antiche, essendo tra le poche regioni d'Italia in cui siano rimaste sicure tracce della civiltà paleolitica[229]. Sono presenti inoltre testimonianze storiche che coprono un arco temporale che va dalla prima età del ferro, alla civilizzazione dei liguri apuani, a quella romana, al medioevo e all'età moderna e contemporanea, alcune delle quali legate alla stessa attività estrattiva[230].
Infatti l'estrazione di marmo apuano ha avuto inizio da prima dei Romani, pertanto si trovano nella catena montuosa testimonianze storiche legate dell'antica attività mineraria, tanto che il bacino marmifero di Carrara fu inserito nel 2006 nella Tentative list delle candidature alla lista dei patrimoni dell'umanità. Purtroppo molti di questi reperti sono andati distrutti a causa dell'attività estrattiva moderna o sono minacciati[231] e scarsamente valorizzati per lo stesso motivo, come nel caso della Cava di Fossacava, la cava di origine romana più grande d'Europa, la cui gestione ha suscitato le critiche di Italia Nostra e altre associazioni[232]. Anche nell'area di Fantiscritti sarebbero state distrutte per sempre, dall'attività estrattiva, testimonianze archeologiche di grande valore[233]. Secondo lo scalatore Renzo Gemignani, profondo conoscitore delle cave apuane, sarebbe in corso un sistematico occultamento e distruzione di testimonianze storiche, al fine di non limitare l'attività estrattiva, nel disinteresse delle istituzioni[234]. Anche se da molti anni si era a conoscenza della presenza di semilavorati di epoca romana all'interno di cave attive e di depositi privati, il loro censimento da parte della Soprintendenza è iniziato solo nel 2023[235].
Molte infrastrutture minerarie di archeologia industriale, e che sarebbero potute essere considerate parte del paesaggio culturale, sono state in gran parte distrutte dalla moderna escavazione; è il caso ad esempio della Ferrovia Marmifera, in gran parte smantellata o abbandonata, sulla quale Paolo Rumiz ha realizzato nel 2011 un reportage per Repubblica[219] e di vari edifici antichi annessi a cave. Per tutelare i beni storici apuani legati all'antica attività estrattiva, nel 2000 è stata decretata l'istituzione del Parco Archeominerario delle Alpi Apuane, la cui effettiva istituzione è tuttavia sospesa dal 2006, nonostante i pareri favorevoli degli enti locali[136].
Non sono solo le testimonianze storiche legate all'attività marmifera ad essere distrutte e minacciate dalle cave, ma anche l'antica viabilità montana; infatti un tratto della settecentesca Via Vandelli, pur essendo tutelata fin dal 1976 (D.M. 128/76), è stato distrutto dall'attività estrattiva della cava Colubraia Formignacola[193].
Sono inoltre presenti testimonianze della storia dell'alpinismo anch'esse minacciate, come lo storico Bivacco Aronte che avrebbe dovuto essere demolito a causa dell'attività dalla Cava di Piastramarina[236], e che fu salvato solo dall'intervento del Ministero della Cultura che nel 2021 l'ha dichiarato "bene di interesse storico ed artistico"[237].
Altre testimonianze storiche delle Alpi Apuane sono legate ad antichi abri usati da pastori[238], alla Linea Gotica[239], alle lotte partigiane[240] e alla Seconda Guerra Mondiale[241], come ad esempio il Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema, il Parco della Resistenza al Monte Brugiana e il Sentiero della Libertà a Molazzana[242]. Nel 2023 è stato inaugurato il Parco Culturale delle Apuane, comprendente anche l'abitazione dove Fosco Maraini trascorse i suoi ultimi anni, fortemente voluto dal C.A.I.[243].
Nel 2017 fu richiesta la riapertura delle cave situate in prossimità al Palazzo Mediceo di Serravezza, patrimonio dell'umanità UNESCO, con grave danno paesaggistico. Anche grazie alla mobilitazione dei cittadini[244], la richiesta fu respinta[245].
Impatti sociali
[modifica | modifica wikitesto]Impatto sulla qualità della vita delle popolazioni locali
[modifica | modifica wikitesto]La qualità della vita della popolazione locale è minacciata sia dagli effetti diretti dell'attività estrattiva che comportano un rischio per la salute, quali inquinamento e dissesto idrogeologico, sia per i danni ambientali, paesaggistici e al patrimonio storico-culturale, sia infine per gli effetti indiretti di tale attività. Tale fonometro è così rilevante da portare le Alpi Apuane ad essere indicate come un esempio di zona di sacrificio[246].
Infatti, elevati impatti negativi indiretti delle cave che ricadono sul territorio apuano sono quelli legati all'intenso trasporto su gomma del materiale estratto: incidenti stradali (compresa la perdita di carico dei camion), inquinamento dell'aria, inquinamento acustico, disagi legati al traffico[247], a sua volta causa di ulteriore inquinamento, e usura delle strade stesse[248]. Un evento particolarmente disagevole furono i diversi crolli in una strada di Colonnata nel 2018, a causa di una cava vicina[249].
Per favorire l'attività estrattiva è stata costruita nel 2012 la Strada dei Marmi, riservata alla sola circolazione dei camion e chiusa al traffico comune. I costi manutentivi della strada, soggetta ad elevata usura, sono a carico della comunità in quanto non sono mai stati riscossi i pedaggi inizialmente previsti[250]. A causa delle ingenti spese per la realizzazione di quest'opera, costata circa 119.000.000 €, pagati quasi per intero dal comune di Carrara, la città fu per molti anni una delle più indebitate d'Italia[251].
A livello economico, i movimenti No Cav pongono anche l'accento sui "costi esterni" delle filiera del marmo, ovvero tutti quei costi che ricadrebbero indirettamente sulla collettività. Secondo uno studio del 2006, diffuso dalle associazioni ambientaliste, per ogni tonnellata di marmo estratto, i costi ammonterebbero a 56 euro per l'azienda e ben 168 euro per la comunità[252]. Un esempio di tali costi, sono le consistenti spese sostenute dai comuni di Massa e Carrara per la manutenzione dei filtri dell'acquedotto, danneggiati frequentemente dalla marmettola[65].
Sempre nel 2012 fu progettato un tunnel di 5 km sotto il Monte Tambura, la cui reale utilità è stata messa in dubbio da più fonti, ma che avrebbe consentito di cavare un'ingente quantità di marmo[253]. L'opera, fortemente osteggiata da più fronti[254], non fu realizzata, ma periodicamente viene riproposta[255].
Il porto di Carrara, utilizzato principalmente per il trasporto di marmi, è inoltre responsabile di un grave problema di erosione della Costa Apuana, i cui costi ed effetti ricadono sulla collettività[256]. Nel 2023 il Consorzio dei Balneari di Marina di Massa si è unito alle associazioni ambientaliste nella protesta contro l'inquinamento da marmettola, che degrada la qualità del mare creando danni al settore turistico[107][108], come già segnalato nel 2020 dalla Commissione Tutela Ambiente Montano del CAI[257], e contro gli ingenti danni dall'erosione costiera[258].
Infine, l'attività estrattiva causa frequenti chiusure e interruzione di sentieri, con rischi per chi pratica l'escursionismo e limitazioni nella fruizione della montagna[227].
Modello economico predatorio, scarsa ricaduta economica sul territorio e freno allo sviluppo turistico
[modifica | modifica wikitesto]Secondo alcuni osservatori, tra i quali Il Sole 24 Ore, l'impatto economico positivo della filiera del marmo sul territorio è sempre più esiguo[259][260][261]. Anche sul fronte dell'occupazione, il settore sarebbe in calo: secondo il Corriere della Sera, il numero degli occupati diretti nelle cave sarebbe passato da 16.000 negli anni '50 a circa 1.000 oggi[105]. Nonostante questi dati, le aziende lapidee continuano a fare pressione sulle istruzioni tramite il ricatto occupazionale, cioè minacciando licenziamenti in caso di limitazioni all'attività estrattiva[262]. Le cave sarebbero quindi passate da essere una risorsa economica per il territorio, a un freno al suo sviluppo, e oggi la provincia di Massa-Carrara risulta essere la più povera della Toscana[263].
Eppure, mentre nel 1920 si estraevano meno di 100.000 tonnellate annue di marmo, oggi si arriva a 5 milioni[264].
Inoltre la maggior parte del marmo estratto in blocchi non è più lavorata a Carrara né in Italia[265] e il comparto delle lavorazioni lapidee offre sempre meno lavoro[266], peraltro mal retribuito[65] e in condizioni di sicurezza che sono state sovente ritenute insufficienti[267][268]. Il marmo, in gran parte grezzo o semilavorato, è esportato in massima parte al di fuori dell'Europa[269]. Secondo dati dell'Istituto Studi e Ricerche della stessa camera di commercio di Carrara, "la quota in assoluto maggiore di marmo grezzo finisce in Cina e, in misura minore, in India. Il marmo di qualità inferiore viene esportato nei paesi del bacino mediterraneo. Il marmo lavorato – che ha un valore alto – è destinato ai mercati degli Stati Uniti, del Canada, dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti, il carbonato di calcio, invece, rappresenta una categoria a sé, che esce dal territorio sotto la voce "prodotti chimici"".[130] I laboratori artistici e artigianali di lavorazione del marmo, che hanno valso a Carrara il titolo di Città creativa UNESCO "per le arti popolari e l'artigianato"[131], un tempo numerosi, sono oggi in declino[132].
Inoltre, secondo alcuni media nazionali, le casse pubbliche avrebbero un incasso minimo dall'attività estrattiva[270] e talvolta non verrebbe corrisposta neanche la totalità di quanto dovuto[250]. Nel 2024 per ogni tonnellata di marmo, il cui valore di mercato va da un minimo di 150 € (qualità scarsa) a un massimo di 10.000 € (statuario di qualità top), le casse pubbliche incassano meno di 5 €[262].
A queste considerazioni, vanno poi aggiunti i "costi esterni" della lavorazione del marmo, cioè quei costi indiretti a carico della collettività, che sarebbero circa il triplo di quelli sostenuti direttamente dalle aziende minerarie[271].
Alcuni osservatori si sono riferiti agli effetti del comparto lapideo sul territorio apuano come ad un esempio di "capitalismo predatorio"[204][272], arrivando a paragonare la realtà economica locale a quella tipica delle colonie[204]. Raul Zibechi, ad esempio, ha parlato di "sintonia del modello estrattivista con l’esperienza coloniale" affermando che "nella sfera economica, l’estrattivismo ha prodotto economie di enclave simili a quelle indotte nelle colonie"[273]. Infatti, la proprietà di numerose cave è in mano a multinazionali straniere[105], tra i quali la famiglia Bin Laden[274]. In particolare, attualmente circa il 50% delle cave di marmo carraresi sono gestite dalla “Cpc Marble e Granite Ltd”, azienda della famiglia Bin Laden con sede a Cipro, attraverso la controllata “Marmi Carrara”[275].
La scarsa attenzione per il territorio e per gli stessi lavoratori delle cave è un tema di vecchia data, se si pensa che già Charles Dickens, quando visitò le cave di Carrara nel 1845 rimase colpito dall'arretratezza del sistema produttivo, tanto da accusare il Duca di Modena, allora signore della città, di averla abbandonata, come riportato nel suo libro Pictures from Italy[276].
La presenza dell'attività mineraria, per sua natura non rinnovabile e considerata non sostenibile[211], è inoltre considerata un freno ad ogni modello di sviluppo economico alternativo e rinnovabile, che valorizzi le potenzialità turistiche ed agroforestali delle Alpi Apuane[277]. Inoltre la presenza delle cave limita anche lo sviluppo del turismo balneare e costiero, sia per l'inquinamento marino[107][108] che per il danni paesaggistici che crea[278], che per la presenza del porto di Carrara, utilizzato principalmente per il trasporto di marmi, che è causa di un grave problema di erosione della Costa Apuana[256][258].
Va notato infine che lo status giuridico della proprietà di molte cave apuane è piuttosto complesso e trae origine dai concetto di "beni estimati" e da un editto della contessa Maria Teresa Cybo Malaspina del 1751. Sebbene nel 1995 la Corte Costituzionale avesse disposto che le concessioni delle cave fossero sempre temporanee[250], nell'ottobre 2016 ha accolto parzialmente il ricorso di alcune società private[279], tra le quali Omya, contro la Legge Regionale 35/2015 che avrebbe assimilato le cave tra i beni indisponibili comunali, stabilendo che alcune (le più "antiche") fossero da ritenersi di fatto "private", altre "pubbliche" ed altre ancora con quote variabili dei due regimi[280], nonostante l'appello di numerosi intellettuali contro la presunta "privatizzazione"[281]. La corte ha inoltre chiarito che legiferare su tale argomento è di competenza statale e non regionale, perciò il 12 ottobre 2021 il Movimento 5 Stelle ha chiesto la calendarizzazione della discussione parlamentare sulla Legge Regionale Toscana 35/2015, al fine di incorporare i "beni estimati" nei demani comunali[282]. Legge criticata anche da Legambiente, secondo la quale avrebbe consentito ai gestori delle cave di eludere l'obbligo europeo di sottoporre a gare pubbliche le concessioni[283].
La Cassazione ha inoltre escluso nel 2018 che possa essere applicato l'usucapione sugli agri marmiferi[284].
Alcune cave site nei comuni di Vagli Sotto e Stazzema (Arni) insistono su terreni ad uso civico, nonostante che su essi sia proibita l'attività di escavazione, ai sensi della sentenza n. 6132 del 21 Settembre 2021 della Corte d'appello di Roma[285][286].
Infiltrazioni mafiose e diffusa illegalità
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni '80 e primi anni '90 ci fu infiltrazione mafiosa di Cosa Nostra nelle cave apuane, come confermato dal pentito Leonardo Messina al giudice Borsellino[287], e poi ricostruito in diverse inchieste del giornalista Enrico Deaglio[288][289] e nel libro Gli anni bui della Repubblica dell'ex finanziere Piero Franco Angeloni, che prese parte alle indagini dell'epoca.[290] Infiltrazioni che nel 2023 sono state approfondite anche nel programma televisivo FarWest, in onda su di Rai 3[291] e in seguito oggetto d'una Commissione parlamentare antimafia[292].
Secondo tale ricostruzione, nel 1982 Raul Gardini fece entrare Cosa nostra nella Società Calcestruzzi, capofila del Gruppo Ferruzzi del suocero Serafino Ferruzzi, tramite la partecipazione di quest'ultima nella Società Generali Impianti di Palermo, che faceva capo ai fratelli Antonino e Salvatore Buscemi, uomini di Totò Riina, boss del Clan dei Corleonesi di Cosa nostra[293], al fine di riciclare denaro[294]. Alla gestione delle cave Buscemi avrebbe messo suo cognato Girolamo Cimino[289] e Rosario Spera, anch'esso suo parente[295]. I boss palermitani Salvatore Buscemi e Francesco Bonura, fidi uomini di Riina, sedevano nel CDA della Calcestruzzi[287].
Nel 1987 quando alcune società lapidee furono privatizzate, su consiglio di Lorenzo Panzavolta detto “Panzer”, socio di Ferruzzi, il Gruppo Ferruzzi acquisì la IMEG (Industria Marmi e Graniti), all’epoca parte di Eni, e la SAM (Società Marmi Apuane), che controllavano oltre il 50% di tutte le cave apuane[293].
Sarebbero inoltre state date tangenti ad alcuni politici al fine di assicurarsi una serie di appalti pubblici in Sicilia legati alla desolfazione e smaltimento dei rifiuti delle vecchie centrali Enel, nel quale si impiegava granulato di marmo, che Gardini si aggiudicò, e che furono più tardi oggetto della maxinchiesta Mani Pulite[296]. La mafia avrebbe gestito anche il traffico illegale di rifiuti, in particolare attraverso le cosiddette "navi dei veleni" in partenza dal Porto di Carrara e di La Spezia, le quali caricavano anche granulato di marmo, forse utile a schermare rifiuti radioattivi[296].
A seguito dell'omicidio dell'imprenditore Alessio Gozzani, avvenuto poco dopo un battibecco in pubblico tra lui e Cimino[296][297], l’allora sostituto procuratore di Massa-Carrara Augusto Lama avviò delle indagini sulle infiltrazioni mafiose a Carrara, ma l'inchiesta venne fermata dall'allora ministro Claudio Martelli in quanto Lama fu oggetto di un provvedimento disciplinare del Consiglio superiore della magistratura a seguito di un esposto per sue esternazioni su possibili coinvolgimenti mafiosi del gruppo Ferruzzi[251].
Il radicamento della criminalità organizzata in città è testimoniato anche dall'omicidio dell'ingegnere Alberto Dazzi tramite un'autobomba nel 1991[298]. Il fascicolo consegnato nell’agosto del 1991 alla procura di Palermo da Augusto Lama, e relativo ai presunti rapporti tra la mafia siciliana e il gruppo Ferruzzi fu tuttavia archiviato il primo giugno del 1992, subito dopo la strage di Capaci, e Gioacchino Natoli, pubblico ministero del pool antimafia di Palermo all'epoca dei fatti ne avrebbe ordinato la distruzione[299][300]. A inizio 2024 i nastri delle intercettazioni, privi delle relative sbobinature, furono invece rinvenuti[301] e Natoli fu ascoltato dalla Commissione nazionale antimafia relativamente al presunto insabbiamento dell'indagine di Augusto Lama[299]. Il fascicolo dell'indagine di Lama, contenente anche 27 bobine di intercettazioni ambientali, non sarebbe infatti stato distrutto sarebbe stato ma inviato alla procura di Lucca, poi a Firenze ed infine al tribunale di Roma, dove fu infine rinvenuto nel 2024[299]. Un'altra parte di intercettazione e alcuni brogliacci furono invece rinvenuti a Palermo[299]. Nell'estate 2024, nell'ambito della più ampia indagine dalla procura di Caltanissetta sul presunto insabbiamento dell’inchiesta mafia-appalti, alla quale lavorava nel 1992 il giudice Paolo Borsellino, Natoli e Giuseppe Pignatone, ex procuratore di Roma, furono iscritti nel registro degli indagati proprio il presunto insabbiamento del fascicolo di Augusto Lama[302][303].
Dal 1990 al 1992, Giuseppe Madonia, vice di Riina, abitò prorio a Massa in località Poveromo[2].
Una parte dell'esplosivo utilizzato nelle bombe del 1992-1993 e in particolare nella strage di Capaci del 1992 era Euranfo 70 utilizzato nelle cave[304] che, secondo alcune ipotesi, sarebbe arrivato dalle cave apuane[296].
Nel 1994 Panzavolta venne accusato dalla Procura di Massa di evasione fiscale nella cessione della SAM-IMEG a David Fischer e Cesare Petacchi[296].
Nel 1994 il bivacco Lusa-Lanzoni sul Monte Corchia fu completamente distrutto da un incendio pochi giorni dopo il sequestro da parte della magistratura della vicina Cava dei Tavolini per violazioni ambientali.
Nel 1998 la fallita SAM-IMEG, dalla quale sarebbe nata la Società Marmi Carrara, passò ad alcuni imprenditori tra cui Enrico Bozzani e, dopo vari passaggi di mano, poco trasparenti secondo l'Assemblea Permanente Carrara[296], nel 2009 Bozzani cedette le sue quote a Franchi Umberto Marmo e Rossi Marmi. Nel 2014 il 50% delle quote della Società Marmi Carrara passarono al principe Bakr Bin Laden, della famiglia Bin Laden che nel 2017 venne arrestato per corruzione in Arabia Saudita[296].
Nel 2008 l’imprenditore Tommaso Coppola, ritenuto vicino al boss Matteo Messina Denaro, ordinò dal carcere, dove si trovava, di reintestare alcuni beni, tra i quali un deposito di marmo a Massa della società trapanese Gms Import Export Srl per aggirare l'ordine di sequestro emesso dal gip di Palermo[287].
Nel 2009 ci furono una serie di sabotaggi e danneggiamenti ad aziende del settore lapideo, considerati regolamenti di conti malavitosi[287].
Tra gli anni 2000 e i primi anni 2010 avvenne inoltre l'infiltrazione mafiosa di famiglie della 'ndrangheta, che controllavano alcune aziende della filiera lapidea, tramite le quali gestivano anche il traffico illecito di rifiuti, come ricostruito dall'Assemblea Permanente Carrara in collaborazione con i giornalisti Pier Paolo Santi e Francesco Sinatti[305][306]. Infatti, già in una relazione del 2009 della magistrata della Direzione distrettuale antimafia di Genova, Anna Canepa, si lanciava l'allarme per l'infiltrazione 'ndranghetista nel settore[251].
Secondo una relazione della DIA del 2011, alla costruzione della Strada dei Marmi avrebbero partecipato anche aziende e persone "ricollegabili o ritenuti affiliati alla consorteria Comberati-Garofalo” (‘ndrina di Petilia Policastro, provincia di Crotone)[307]. Inoltre ci sarebbe stata la “costante presenza” dei membri della famiglia Sicilia (ritenuta affiliata ai Comberati-Garofalo) e la “non episodica partecipazione ai lavori” della famiglia Marino, ritenuta vicina alla criminalità organizzata della fascia ionica e reggina e la partecipazione ai lavori anche di una società riconducibile a Giuseppe Ceravolo, arrestato nel 2010 dal gip di Reggio Calabria per associazione mafiosa[307].
Nel 2012 Legambiente chiese l'istituzione di una Commissione parlamentare antimafia sulle cave apuane[287].
Nel 2016 fu aperta l'inchiesta "Black Marble" su un giro d'evasione fiscale alle cave e diverse indagini per violazioni ambientali[308].
Nel 2017 la Regione Toscana commissionò alla Scuola Normale Superiore di Pisa uno studio su mafia e corruzione nella regione e le cave apuane risultarono essere un'area a forte rischio[308].
Sempre nel 2017, le cave apuane vennero citate in un un’audizione della "Commissione parlamentare di inchiesta sui rifiuti" in quanto Aldo Giubilaro, procuratore di Massa-Carrara, dichiarò: "[...]alle cave, venendo specificamente ai rifiuti, c’è tutto. Tranne gli omicidi volontari c’è ogni cosa, quindi anche il problema dei rifiuti, in questo caso direi particolarmente grave e delicato".[262]
A inizio 2018 Alberto Franchi, amministratore delegato della Franchi Umberto Marmi, una delle più grandi aziende lapidee apuane, fu aggredito, malmenato e minacciato nella sua villa, ufficialmente per scopo di rapina[309]. Tuttavia, secondo l'Assemblea Permanente Carrara, in realtà l'aggressione sarebbe da ricondurre a un regolamento di conti nell'ambito di riciclo di denaro per la criminalità organizzata[296]. Nel 2919 Alberto Franchi, Andrea Rossi dell'azienda Il Fiorino e altri, furono oggetto di un decreto di interdizione e di sequestro preventivo a seguito di un'indagine della guardia di finanza[310].
Il 1º ottobre 2018 Gino Angelo Lattanzi, dirigente del dipartimento sindacale CNA Liguria denunciò la forte presenza 'ndranghetista nell'area di Massa e Carrara, segnalata dall'aumento di tutti gli indicatori di fenomeni relativi alla presenza mafiosa.[311][312] Nelle sue argomentazioni citò anche possibili collegamenti delle presunti navi affondate con materiale radioattivo nel mediterraneo che negli anni novanta sarebbero passate anche dai porti toscani e al fatto che i detriti di marmo prodotti nel carrarese siano degli ottimi schermanti radioattivi e che potrebbero essere stati utilizzati nella cosiddetta Terra dei fuochi in Campania.[312] Lattanzi aveva già lanciato i primi allarmi sulla presenza di criminalità organizzata nelle imprese del lapideo fin dal 2008, sostenendo peraltro che i capitali della malavita producevano, tra le altre cose, concorrenza sleale verso altre aziende del settore[312][313].
Nel report del 2020, l'Osservatorio mediterraneo sulla criminalità organizzata e le mafie, della Fondazione Caponnetto, riportò la presenza in provincia di Massa-Carrara di numerosi gruppi di criminalità organizzata[314].
Il 17 febbraio 2021 l'auto del presidente del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane, Alberto Putamorsi, andò a fuoco nella notte[315]. Nel maggio del 2020 la casa del presidente era stata perquisita[316] nell'ambito di un'indagine per corruzione e appalti truccati nota giornalisticamente come "Sistema Vagli"[317] (dal nome del paese di Vagli Sotto, al centro dell'indagine) e che aveva comportato anche il sequestro di Cava Prispoli[318][319]. Sospetti per l'incendio furono rivolti sia verso il mondo del marmo, sia verso gli ambientalisti[320].
Sempre nel 2021, la Commissione ecomafie si occupò del caso dei gessi rossi. Questi sono un rifiuto speciale derivante dalla miscelazione di marmettola, prodotta nelle cave apuane, e fanghi rossi derivanti dalla produzione di diossido di titanio, nei pressi di Scarlino che la Regione Toscana, con alcune deroghe, ha consentito di smaltire come inerte, nonostante le sue caratteristiche inquinanti. La Commissione bocciò tale pratica[321][322][323].
Nel 2022 il prefetto Guido Aprea emise ben nove provvedimenti interdittivi antimafia nei primi mesi dal suo insediamento, in maggioranza contro aziende di estrazione o trasporto marmo[324]. Aprea dichiarò nel 2023: "Abbiamo individuato due rami, uno relativo alla ’ndrangheta e l’altro ai casalesi, cioè alla camorra. La camorra ha interessi nel trasporto e la ’ndrangheta nei settori più classici: estrazione, noleggio, cave e così via."[251][325]
Inoltre, si sono susseguite negli anni numerose indagini per reati ambientali[326][327], in materia di salute e sicurezza[268], diritto del lavoro[65][328], corruzione[329], evasione[330] e bancarotta fraudolenta[331], nonché procedure di interdizione antimafia verso aziende e persone da parte della prefettura[332][333], tanto che si sono talvolta evocati presunti "sistemi mafiosi"[334], ad esempio nel libro Terra Bianca di Giulio Milani[335]. L'evasione fiscale avrebbe dimensioni notevoli, non solo a causa delle false dichiarazioni del peso del materiale escavato, ma anche tramite il diffuso metodo di falsificare sulle fatture la qualità dello stesso, riportando un valore molto più basso del reale[262][336]. Riguardo le violazioni ambientali, su 60 cave controllate da ARPAT nel 2018, solo 18 sono risultate in regola, mentre sono stati rilevati 38 reati e 43 violazioni amministrative[138].
A seguito dell'alluvione di Carrara del 2003, ci fu un'indagine per omicidio colposo che coinvolse alcuni imprenditori del marmo e funzionari pubblici, in quanto il letto del torrente Carrione era ostruito da scarti di lavorazione del marmo, ma il successivo processo si concluse per prescrizione[198]. Anche a seguito dell'alluvione del 2014 seguì un'inchiesta che coinvolse sette imprese del marmo[199].
Gli attivisti No Cav hanno subito negli anni della loro militanza varie minacce[105], aggressioni[337] e intimidazioni[338], tra i quali il sabotaggio al veicolo di Sandro Manfredi esponente dell'Assemblea Permanente Carrara e del Presidio Apuane del Gruppo d’Intervento Giuridico nel 2018[339], fortunatamente senza gravi conseguenze, a seguito del quale fu organizzata una manifestazione di solidarietà[340].
D'altra parte, invece, le denunce per gli illeciti ambientali commessi nelle cave, fatte dalle associazioni ambientaliste, vengono esaminate dalle autorità con estremo ritardo e nella maggior parte dei casi non hanno alcun seguito, mentre nei rari casi in cui sono state emesse sanzioni, esse erano irrisorie, in un clima di generale impunità per le imprese lapidee[262]. Legambiente ha apertamente accusato le autorità di non applicare la legge per non danneggiare le aziende lapidee e le istituzioni di danno erariale per i continui cambiamenti dei piani di estrazione favorevoli alle imprese[287].
Inoltre è stata evidenziata la presenza di conflitti di interesse di alcuni politici e di legami di parentela tra questi e gli avvocati che rappresentano gli industriali del marmo[341].
Scarsa sicurezza e numerose morti sul lavoro
[modifica | modifica wikitesto]L'estrazione lapidea nel bacino delle Alpi Apuane è da sempre un'attività ad elevato rischio, che nel corso dei secoli ha stroncato centinaia di vite[267]. Beniamino Gemignani nel suo libro Il lavoro e i suoi martiri. Nelle cave apuane e di Garfagnana (ISBN 9788871490588) stila una lista dei numerosi infortuni mortali dall'epoca del Ducato di Modena ai giorni nostri, alcuni dei quali hanno coinvolto contemporaneamente numerosi lavoratori[342]. Ad esempio, in uno del 1864 ci furono ben undici morti[343]. L'industrializzazione sempre più spinta del settore comportò un calo degli incidenti mortali, che tuttavia restarono assai numerosi (22 morti nel 1965[268]).
Negli anni 2000 e 2010 ci siamo attestati su una media di un ferito ogni due giorni (1.258 tra il 2005 e il 2015)[344] e un morto l'anno. Per quanto riguarda le cave: uno nel 2006, uno nel 2007, uno nel 2010, uno nel 2012, due nel 2015, quattro nel 2016, nessuno nel 2017, due nel 2018[345]. Nella filiera invece si sono contati 1340 infortuni e tre incidenti mortali, tra il 2006 e il 2018, per un totale di ben quindici decessi in dodici anni[346], con un picco tra il 2015 e il 2016[347].
Secondo i dati raccolti dalla ASL locale, tra il 2006 e il 2015 ci sono stati una media di 102 infortuni all’anno nelle cave di Carrara; considerando che gli occupati nei siti estrattivi erano 700-800 persone, significa un'incidenza di un infortunato ogni sette lavoratori[267]. Come riporta il Corriere della Sera, secondo la Lega dei Cavatori questi dati potrebbero essere falsati al ribasso a causa del ricatto occupazionale che spingerebbe i lavoratori a non denunciare gli infortuni[348].
A partire dal 2006 gli infortuni non mortali erano in calo, ma erano purtroppo in aumento quelli mortali[345]. Tuttavia dal 2021, anno nel quale la Regione Toscana ha interrotto il programma speciale di ispezioni sulla sicurezza nelle cave[349], anche il numero di infortuni non letali ha ricominciato a crescere[350].
Oltre al rischio di infortuni, gli addetti alla filiera del marmo e del carbonato di calcio da esse derivato sono esposti anche ad elevati rischi di malattie respiratorie dovute alle polveri dei minerali, come rilevato dall'ISS[351].
Nella puntata di Report del 21/04/2024 l'imprenditore Alberto Franchi, della Franchi Umberto Marmi Spa definì "deficienti" i cavatori morti o infortunati sul lavoro, sostenendo che la colpa fosse solo loro[352]. Questa e altre affermazioni infamanti sui lavoratori del settore lapideo, scatenarono ampie proteste[353], scioperi[354][355] e boicottaggi[356].
Inutilità ed evitabilità della distruzione delle Alpi Apuane
[modifica | modifica wikitesto]Uso indegno di un minerale nobile: non più arte, ma additivi industriali
[modifica | modifica wikitesto]Il fatto che in media circa il 75% dell’estratto nelle cave sia costituito da scaglie successivamente polverizzate per produrre il carbonato di calcio, lavorato da multinazionali quali Omya[357] e Kerakoll[358] e destinato a usi industriali, mentre solo il 25% sia pietra impiegata principalmente nel settore edilizio[359] e che solo lo 0,5% sia ancora usato nel campo dell'arte che ha reso celebre il marmo di Carrara[105], è un'altra argomentazione spesso usata a favore della chiusura delle cave.
Questa sostanza trova molteplici usi come materia prima per processi industriali (quale ad esempio il processo Solvay), colorante alimentare (E170), pigmento, filler calcareo in edilizia e sicurezza stradale, additivo agricolo (come correttore di pH del terreno, repellente contro le formiche e agente antidisidratazione), additivo chimico per beni di largo consumo ("carica" ovvero riempitivo e inerte) quali carta, plastica, vernici, colle, cosmetici, saponi, dentifrici, ecc. Costituisce circa l'80% di un tipo di plastica esteticamente simile alla carta chiamato "carta di pietra", talvolta pubblicizzata come prodotto innovativo ed ecologico ma fortemente criticata da alcuni osservatori proprio per il suo impatto ambientale[360]. Tali pubblicità sono state sanzionate in Francia come ingannevoli[361].
Il carbonato di calcio può essere anche miscelato al keu dando luogo ad un conglomerato noto come plastofill, impiegato per la realizzazione di asfalti o come additivo del calcestruzzo.
In alcune cave, specialmente quelle del bacino di Torano, si raggiungono percentuali di detriti, destinati ad essere trasformati in carbonato di calcio, anche del 94%, secondo i dati della pesa pubblica di Carrara[213]. Il problema dell'elevatissima quantità di scarto prodotta dalle cave apuane è ben noto da lungo tempo, tanto che già un articolo di Scientific American del 1907 lo esaminava[362]. Per tentare di mitigare questa situazione, Legambiente ha proposto, come osservazioni ai PABE di Carrara presentati negli ultimi anni, di limitare l'attività estrattiva alle aree con minor fratturazione del marmo e impiegando l'estrazione in galleria a bassa quota, che consentirebbe di raggiungere rapidamente il minerale poco fratturato, anziché l'escavazione superficiale. Tuttavia tale appello è rimasto inascoltato[213]. Infatti, secondo gli stessi industriali, settori promettenti per il futuro delle cave di marmo sarebbero quelli dei riempimenti in mare, scogliere, filtri e tessuti[363]. In certe applicazioni, come l'affinamento di vini, il marmo sarebbe scelto più per l'idea di lusso ed eleganza che esso evoca, piuttosto che per una reale funzione tecnologica[364].
Nel 2022 il nuovo Piano Cave della Regione Toscana ha imposto una resa minima di blocchi o lastre del 30% (riducibile al 25% in sede comunale) sul materiale commercializzabile per l'ottenimento di una nuova autorizzazione. Gli industriali hanno presentato ricordo al TAR contro tale previsione, perdendolo[365].
Possibilità di ricorrere ad alternative
[modifica | modifica wikitesto]Il marmo è un materiale delicato, poroso e dalle scarse proprietà meccaniche, pertanto il suo uso nel campo edilizio è giustificato solo da fattori estetici.
Esistono oggi in commercio materiali alternativi di alta qualità, meno delicati, con proprietà tecniche superiori e molto simili al marmo da un punto di vista estetico.
Inoltre il marmo stesso, come gli altri materiali da costruzione, può essere riciclato, evitando in questo modo di estrarne altro[366]. Materiali in marmo riciclato, eventualmente miscelato con resine sintetiche ("marmo sintetico") sono oggi facilmente reperibili.
Anche il carbonato di calcio può essere ricavato da fonti alternative, come i sottoprodotti dell'industria ittica e delle produzioni alimentari animali in genere: conchiglie, carapaci di crostacei[367][368], gusci d'uova[369], gusci di chiocciole e ossa del bestiame macellato[370], risorse peraltro rinnovabili, diversamente dai minerali. Anche il riciclo degli inerti provenienti da demolizioni è una potenziale fonte di ingenti quantità di carbonato di calcio da economia circolare, senza ulteriore consumo di risorse non rinnovabili[371].
In molti prodotti nei quali è usato, come ad esempio i materiali plastici, il carbonato di calcio potrebbe inoltre non essere utilizzato o essere sostituito con altro, in quanto non conferisce alcuna proprietà meccanica ma ha la sola funzione di "carica", cioè quella di aumentare la densità del materiale.
Apuane: un sito di rilevanza globale molto fragile, incompatibile con le cave
[modifica | modifica wikitesto]Le Alpi Apuane costituiscono un unicum, di importanza globale, riconosciuto dal loro inserimento nella rete mondiale dei geoparchi UNESCO.
Racchiudono aree di elevata rilevanza naturalistica e paesaggistica e fanno parte del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane.
Sono inoltre strategiche, costituendo il più grande acquifero regionale e uno dei più grandi a livello nazionale.
Da queste considerazioni risulta evidente come l'attività mineraria andrebbe svolta in luoghi di minor pregio e a quote minori. Le rocce calcaree sono minerali comuni in Italia e nel mondo, pertanto non è indispensabile mantenere le cave in un ambiente come quello delle Alpi Apuane.
Proposte
[modifica | modifica wikitesto]Le posizioni dei vari gruppi No Cav convergono sulla necessità di una tutela ambientale delle Alpi Apuane, ad esempio tramite l'istituzione di un nuovo parco nazionale[372] o il loro accorpamento al già esistente e contiguo Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano[106] e, soprattutto, sull'obiettivo dalla riduzione o chiusura totale delle cave di marmo.
La maggior parte dei gruppi, come ad esempio Legambiente[373], C.A.I.[374], Salviamo le Apuane e altri, si prefiggono l'obiettivo della graduale chiusura delle cave che ricadono all'interno del Parco regionale delle Alpi Apuane[375], senza shock occupazionali, l'inclusione delle Alpi Apuane in un parco nazionale, e l'abolizione delle deroghe regionali in materia di cave[106][376]. Inoltre cercano una mediazione con gli industriali e un dialogo con le forza politiche e le istituzioni[377][378]. Altri, come ad esempio Apuane Libere, hanno posizioni più intransigenti, come la chiusura di tutte le cave, comprese quelle esterne al Parco regionale delle Alpi Apuane[379].
Già nel 2010 Salviamo le Apuane aveva promosso un articolato piano denominato "PIPSEAA" (Piano Programma di Sviluppo Economico Alternativo per le Apuane)[141] per una graduale transizione economica del territorio che gli consentisse di smarcarsi dal marmo senza shock occupazionali[380]. Poi, nel 2016, insieme a un raggruppamento di associazioni, hanno sottoscritto un documento intitolato Manifesto per le Alpi Apuane[381], nel quale è stato dettagliato un piano di transizione economica verde, per portare il territorio apuano ad affrancarsi dalla filiera del marmo puntando sul turismo e sulle produzioni agroforestali.
L'area ha infatti immense potenzialità turistiche, oggi gravemente sottosfruttate ed esistono già pregiate produzioni agricole e gastronomiche[148][149] apuane tra le quali è in ascesa negli ultimi anni quella vinicola[150], in particolare il Candia dei Colli Apuani, che potrebbero essere promosse e potenziate.
Risonanza mediatica
[modifica | modifica wikitesto]In Italia
[modifica | modifica wikitesto]Oltre ai media locali, che si trattano frequentemente dell'argomento, sono comparsi numerosi articoli di denuncia della situazione ambientale apuana anche su media nazionali, quali Il Corriere della Sera[105][382][383], La Repubblica[384], Avvenire[109], Il Fatto Quotidiano[63], Huffington Post[385], Internazionale[386], Il Messaggero[387], Il manifesto[388][178], Il Foglio[389], Libero[212], Il Post[262][390], Adnkronos[391], Affari Italiani[97], Linkiesta[392], Left[393], Focus[129], National Geographic[394][395], Il Giornale dell'arte[396], Arte[397], Artribune[358], Altreconomia[398][399], La nuova ecologia[400], Vita[328], Lavialibera[401], Dinamo Press[275][402][403][404] e Jacobin Italia[405].
Anche la RAI si è occupata della "selvaggia escavazione delle Alpi Apuane": in puntate di Report intitolate La banda del buco del 2011[406][407] e 2013[408], e nella puntata del 21/04/2024[352], in servizi del TG1 nel 2014[409] e 2015[410], nel programma Indovina chi viene a cena nel 2022[411][412] e nella puntata del 5 febbraio 2024 di Geo[413].
All'estero
[modifica | modifica wikitesto]Per quanto riguarda la diffusione internazionale della causa No cav, anche importanti media stranieri come CBC Television[414], Newsweek[415], Reader's Digest[416], The Guardian[417][418], Le Monde[419], Le Figaro[420], Deutsche Welle[421], Arte[422], TV Svizzera[357] SwissInfo[423] e Pressenza[424] hanno realizzato inchieste sui danni ambientali delle cave. Nel 2012 un articolo sul tedesco Der Spiegel[425] ha suscitato grande interesse in Germania[426].
Il "disastro apuano" nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Film e TV
[modifica | modifica wikitesto]- Cosa c'è sotto le nuvole, documentario del 2004 diretto da Alberto Grossi presentato al Trento Film Festival[427].
- Aut Out, documentario del 2010 diretto da Alberto Grossi finalista[428] al Trento Film Festival[429].
- Apuane, le montagne d'acqua, documentario del 2011 di Valter Torri, premio del pubblico al Sondrio Film Festival[430][431].
- Antropocene - L'epoca umana, docufilm canadese del 2018 distribuito in tutto il mondo, dove quello delle Alpi Apuane compare tra i 43 maggiori disastri ambientali contemporanei[432], e che ha dato alla causa No Cav una visibilità globale.
- Cave Canem, documentario del 2019 diretto da Alberto Grossi sugli impatti dell'escavazione nelle Alpi Apuane[433]
- Carie, documentario del 2020 diretto da Achille Mauri, Marzio Nardi e Federico Ravassard (fotografia di Roberto Gianocca e Achille Mauri), a cui hanno seguito anche una mostra, una fanzine e dibattiti tematici, ha posto l'attenzione sull'impatto paesaggistico delle cave apuane e su una loro potenziale riconversione in ottica turistico-sportiva[434].
- L'altra faccia della montagna, documentario del 2021 di Markus Otz[435], premiato con: Award of Merit di La Jolla, Best Documentary Short all'Hollywood Golden Age Film Festival di New York, Best Director Documentary Feauturette or Short all'Idyllwild International Festival of Cinema e il primo premio al Cinematography Festival del cinema indipendente di Vienna[436].
Nel 2021 il canale televisivo DMAX ha realizzato il programma Uomini di Pietra[437], distribuito da Discovery+, relativo all'estrazione del marmo sulle Alpi Apuane, e in particolare nelle cave della società Henraux Spa[438], suscitando le critiche del mondo ambientalista[439] e del C.A.I.[440], in quanto ritenuto uno spot a favore della "distruzione a spese della natura"[441]. A fine anno, l'uscita della seconda stagione ha scatenato nuove critiche[442].
Libri
[modifica | modifica wikitesto]- Elia Pegollo, Emozioni apuane. Non solo marmo, Res Edizioni, 2003, ISBN 9788889048009. Libro fotografico realizzato da uno storico attivista No Cav per sensibilizzare il pubblico sul valore ambientale delle Alpi Apuane.
- Giulio Milani, La terra bianca. Marmo, chimica e altri disastri, Laterza, 2015, ISBN 9788858119754. Riguardante gli impatti ambientali delle cave e di altre attività industriali carraresi e la loro presunta gestione illecita.
- Piero Franco Angeloni, Gli anni bui della Repubblica. Aneddoti di vita professionale, Booksprint, 2016, ISBN 9788824900829. Riguardante una presunta infiltrazione di Cosa Nostra nel territorio apuano tra gli anni '80 e il 1992 ripercorrendo le indagini avviate a inizio anni '90 dal giudice Augusto Lama, e al quale ha collaborato lo stesso autore.
- Beniamino Gemignani, Il lavoro e i suoi martiri. Nelle cave apuane e di Garfagnana, Editrice Apuana, 2017, ISBN 9788871490588. Raccolta documentata degli infortuni mortali sul lavoro occorsi nelle cave apuane dall'epoca del Ducato di Modena ai giorni nostri.
- Gianluca Briccolani, L'altezza della libertà. Viaggio tra l'essenziale bellezza delle Alpi Apuane, Polistampa, 2018, ISBN 9788859618997. Racconto testuale e fotografico autobiografico incentrato sulla traversata delle Alpi Apuane compiuta in solitaria dall'autore e contenente numerose osservazioni e ampie riflessioni sul forte impatto paesaggistico e ambientale delle cave apuane.
- Julie Hascoët, Carrara, il crepuscolo della montagna, Éditions Autonomes, 2023, ISBN 9782490487257. Libro fotografico sulla devastazione del territorio apuano.
Fotografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cave Hominem, progetto artistico del 2012 della fotografa Raffaella Castagnoli, incentrato sull'impatto antropico sulle Alpi Apuane e pubblicato sulla rivista LensCulture[443].
- Apuan Carbonate, progetto artistico del 2015 del fotografo Andrea Foligni, incentrato sulla scomparsa delle Apuane trasformate in carbonato di calcio per beni di consumo. Arrivò tra i finalisti del concorso LensCulture Exposure Awards[444].
- Whiter, progetto artistico del 2017 del fotografo Andrea Foligni, riguardante l'inquinamento da marmettola nei corsi d'acqua apuani. Arrivò finalista al Sony World Photography Awards, sezione Contemporary Issues, e fu esposto a Londra[445].
- White Gold, serie di fotografie di Luca Locatelli del 2018 vincitore del Sony World Photography Awards[446]. Questi scatti furono pubblicati dal New York Times a corredo di un articolo sul marmo di Carrara che, sebbene non affrontasse direttamente il tema dell'impatto ambientale e paesaggistico dell'escavazione, poneva l'accento sulla massiccia diffusione globale del marmo di Carrara per usi edilizi e non più artistici[447].
- Alpi Apuane, progetto fotografico di Primož Bizjak prodotto a partire dal 2014 ed esposto nel 2018 al C.A.P. (Centro Arti Plastiche) di Carrara, relativo all'impatto delle cave apuane[448][449].
- Wolf Mountain, fotografia di Lorenzo Shoubridge (artista che in varie interviste si è espresso contro le cave[450]) raffigurante dei lupi di notte nei pressi del Monte Corchia[451] e vincitrice del Wildlife Photographer of the Year nel 2020.
- Mutant Mountains, reportage fotografico di Manuel Micheli sui profondi cambiamenti in corso nelle Alpi Apuane a causa dell'attività mineraria[178][452][453]
- Carrare, le crépuscule de la montagne, mostra fotografica di Julie Hascoët presso il Musée de la Photographie Charles Nègre, Nizza, per il festival L’Image Satellite, vincitore del Prix Satellite 2023[454]
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- E se fossimo noi le Alpi Apuane?[455] progetto narrativo e visivo di Garfagnana Dream, illustrato da Naomi Zanardo[456].
Critiche al movimento No Cav
[modifica | modifica wikitesto]Confindustria, alcuni[457] sindacati dei cavatori[458], partiti politici[459] e amministratori locali[460] e persone favorevoli alla cave[461] hanno mosso critiche al movimento No Cav.
Tra queste, le più comuni riguardano il fatto che le cave generano ricchezza e occupazione che sparirebbero se gli obiettivi dei No Cav venissero raggiunti[462]. Questi ultimi hanno risposto presentando dettagliati piani di riconversione economica, mirati a mantenere se non incrementare l'occupazione e la ricchezza del territorio[141]. Inoltre hanno spesso contestato i dati presentati dagli industriali[8] accusandoli di mettere in atto un "ricatto occupazionale"[463] e di costruire un "falso conflitto ambiente-occupazione"[464].
Un'altra critica che viene mossa al movimento, è quella di diffondere informazioni false o parziali[465]. A tale osservazione, i No Cav hanno risposto presentando dettagliati e corposi dossier, spesso redatti in collaborazione con esperti, come ad esempio il Rapporto Cave di Legambiente[466].
I sostenitori delle cave ritengono inoltre che i No Cav non rispetterebbero la tradizione e l'identità del territorio apuano, da sempre dedito all'estrazione del marmo[467]. I No Cav ribattono a tale critica evidenziando come l'estrazione tradizionale del marmo sia ormai scomparsa da decenni, a favore della ben più devastante estrazione industriale odierna e che più niente ha a che fare con l'identità storica delle Alpi Apuane[468]. A supporto di ciò, ci sarebbe anche il declino generale del "mito del marmo" anche tra l'opinione pubblica di Carrara stessa, sebbene in questa città rivesta ancora un certo significato identitario, anche se meno spiccato che in passato[262].
Nel 2018, a seguito della diffusione di uno scambio di email tra la storica attivista Franca Leverotti (membro del GrIG e all'epoca presidente di Italia Nostra) ed alcuni enti pubblici, un industriale del marmo la citò in giudizio per calunnia e diffamazione, ma il tribunale archiviò il procedimento[469], sostenendo che quanto da lei riportato corrispondesse al vero[105]. Sempre a seguito dello stesso rapporto, una seconda denuncia contro di lei fu fatta dall'allora sindaco Mario Puglia e dal comune di Vagli Sotto, questa volta per danno d'immagine, con una richiesta di risarcimento di 5,5 milioni di euro, spingendo i No Cav a manifestare davanti al tribunale[470]. Nel 2022, al termine di un lungo processo, il Tribunale Civile di Massa stabilì l'insussistenza della richiesta di risarcimento, condannando invece l'ex sindaco Mario Puglia e il Comune di Vagli Sotto a pagare 6.700 € ciascuno per le spese processuali[471]
Il movimento è stato poi accusato di creare un clima d'odio verso i cavatori e le attività estrattive e di non volere il dialogo con la parte avversa, avendo talvolta atteggiamenti aggressivi[472]. I No Cav hanno respinto tali accuse affermando che sarebbe vero l'esatto contrario[473]. Da segnalare a tal proposito che nel 2021 il movimento Salviamo le Apuane, ha proposto un'ipotesi di mediazione e soluzione del conflitto ambientale delle Apuane, subito raccolto dal partito Europa Verde[378].
Talvolta il movimento è stato anche accusato di presunti sabotaggi ed attentati ecoterroristici[474], insulti[475], minacce[476], violazione di proprietà[477] e di altri reati[478].
Il 17 febbraio 2021 l'auto del presidente del Parco naturale regionale delle Alpi Apuane, Alberto Putamorsi, andò a fuoco nella notte. Dal momento che nel maggio del 2020 la casa del presidente fu perquisita[316] nell'ambito di un'indagine per corruzione e appalti truccati nota giornalisticamente come "Sistema Vagli"[317] (dal nome del paese di Vagli Sotto, al centro dell'indagine) e che aveva comportato anche il sequestro di Cava Prispoli[318], sospetti per l'incendio furono rivolti sia verso il mondo del marmo, sia verso gli ambientalisti[315].
Ad agosto 2021 avvenne un presunto attentato ai danni di una cava di Gorfigliano con alcuni mezzi meccanici dati alle fiamme nella notte[474]; atto dal quale gli ambientalisti presero le distanze[479]. A novembre 2022 un altro incendio doloso distrusse alcune attrezzature nella cava Castelbaito-Fratteta.[480].
Le accuse di azioni violente o illegali sono sempre state respinte dai No Cav[481], che hanno invece espresso solidarietà alle vittime[482] e hanno sottolineato come in realtà sono attivisti, speleologi ed escursionisti che frequentano le Alpi Apuane ad essere stati oggetto di azioni violente[483].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c «Salviamo le Apuane», i No Cav “occupano” il monte Carchio, su Il Tirreno, 18 maggio 2014. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b “Le montagne non ricrescono”: a Carrara torna l’azione contro l’estrazione di marmo, su L'INDIPENDENTE, 12 dicembre 2023. URL consultato il 13 dicembre 2023.
- ^ a b c d EJOLT, La distruzione delle Alpi Apuane a causa dell'estrazione del marmo | EJAtlas, su Environmental Justice Atlas. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Il New York Times promuove Massa Carrara, ma dimentica i danni provocati dall’attività estrattiva, su il Dolomiti, 18 gennaio 2024. URL consultato il 19 gennaio 2024.
- ^ Apuane, le ruspe cancellano i monti, su Italia Nostra, 25 giugno 2014. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ VersiliaToday Redazione, Cave Apuane. Gli ambientalisti irrompono a sorpresa alla riunione dei sindacati - Versiliatoday.it, su www.versiliatoday.it, 5 marzo 2014. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ “Stop alle cave” il grido ambientalista per le Alpi Apuane, su Il Tirreno. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ a b c «Le cave portano ricchezza? Ma se siamo poveri e disoccupati...», su La Voce Apuana, 8 agosto 2020. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ "La coop Levigliani non tutela il Corchia", su La Nazione, 1594705367796. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b N O – C A V – MISANTHROPICTURE, su misanthropicture.com. URL consultato il 18 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2021).
- ^ NASCE “APUANE LIBERE”: LA PRIMA ORGANIZZAZIONE DI VOLONTARIATO PER TUTELARE LE ALPI APUANE, su Apuane Libere, 8 maggio 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ CONFERENZA STAMPA DELL’ 8 MAGGIO, su Apuane Libere, 10 maggio 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ Druento, nasce un comitato spontaneo contro il progetto di cava tra le cascine: ecco i "No Cav", su torinoggi.it.
- ^ Grande successo per la manifestazione a difesa delle Alpi Apuane, su up-climbing.com. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ "Le montagne non ricrescono": corteo a Carrara per chiedere di fermare le attività estrattive sulle Alpi Apuane, su la Repubblica, 16 dicembre 2023. URL consultato il 21 dicembre 2023.
- ^ GognaBlog, Le montagne non ricrescono, su GognaBlog, 28 novembre 2023. URL consultato il 4 dicembre 2023.
- ^ «Fermiamo la devastazione delle Apuane». Sabato oltre trenta associazioni in «marcia», su La Voce Apuana, 11 luglio 2022. URL consultato il 12 luglio 2022.
- ^ “Cave, le Apuane a rischio distruzione”, flash mob ambientalista sul Ponte Vecchio, su Toscana Chianti Ambiente, informazione indipendente: news, notizie, eventi di ecologia della regione, 8 agosto 2020. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ a b Le Alpi Apuane e le cave di marmo: l’appello al Presidente della Repubblica, su salviamoilpaesaggio.it. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Una petizione contro la distruzione delle Alpi Apuane, su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, 21 ottobre 2013. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ a b «Al Giro d'Italia portiamo la tragedia delle Alpi Apuane che scompaiono», su La Voce Apuana, 21 maggio 2021. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Dino affanni, “AL GIRO D’ITALIA LA TRAGEDIA DELLE MONTAGNE CHE SCOMPAIONO”, su Apuane Libere, 20 maggio 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ La bandiera "NoCav" di Apuane Libere sventola sulla cima del Monte Bianco, su La Voce Apuana, 23 luglio 2021. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ Le Alpi Apuane svettano sul Monte Bianco grazie a due attivisti, su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato il 31 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2021).
- ^ Andrea Lanfri in vetta all’Aconcagua!, su Apuane Libere, 29 gennaio 2023. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ Federica Sevi, Scalare cave di marmo sulle Apuane per chiedere una riconversione economica, 6 novembre 2019. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ Federico Martelli, Come abbiamo trollato tutti fingendoci Banksy, su Vice, 18 febbraio 2016. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ a b Redazione di Rainews, Ultima Generazione, riparte da zero il processo a Massa per quattro attivisti, 14 settembre 2023. URL consultato il 15 settembre 2023.
- ^ Ricorso europeo per difendere i valori naturalistici delle Alpi Apuane, su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato il 3 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2022).
- ^ Dissequestro per la cava di Piastrabagnata, il comitato fa ricorso, su Luccaindiretta, 21 luglio 2021. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ a b ’Apuane Libere’ denuncia: "Fermate Cava Padulello", su La Nazione, 1620881698354. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Apuane Libere diffida la Regione Toscana, su La Nazione, 1633843104552. URL consultato il 22 ottobre 2021.
- ^ a b Apertura della cava alla Focolaccia, Apuane libere scrive al ministro, su Il Tirreno, 18 agosto 2021. URL consultato il 1º settembre 2021.
- ^ Caso cave di marmo delle Alpi Apuane al vaglio dell'Ue - Altre news - ANSA Europa, su ANSA.it, 21 luglio 2014. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ a b Dossier all’Onu sul "disastro delle Apuane", su La Nazione, 1632026800259. URL consultato l'8 ottobre 2021.
- ^ «Fermiamo lo scempio sulle Alpi Apuane», assemblea pubblica all'ex Cat, su La Voce Apuana, 12 dicembre 2019. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Salviamo le montagne, Apuane Libere in azione, su lanazione.it.
- ^ L'estrattivismo nelle Alpi Apuane. Chiara Bruacher del Collettivo Athamanta per il podcast "Un quarto d'ora per acclimatarsi", su il Dolomiti, 5 febbraio 2024. URL consultato l'8 febbraio 2024.
- ^ Progetto scuola, su Apuane Libere, 15 febbraio 2022. URL consultato il 17 gennaio 2024.
- ^ "Bulgari, ritiri lo spot! Alle cave solo distruzione", su La Nazione, 1614233978954. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ a b Sea Shepherd a Got Bag "Uno sfregio alle Apuane", su La Nazione, 20 febbraio 2022. URL consultato il 2 marzo 2022.
- ^ Caro Di Caprio, quell'orsa messa all'asta per salvare l'Ambiente è un pezzo dei miei monti, su HuffPost Italia, 1º agosto 2016. URL consultato il 22 luglio 2023.
- ^ Apuane Libere: "Collaborazione tra Comics e una società che realizza profumi con polvere di marmo, scelta incomprensibile", su Luccaindiretta, 31 ottobre 2023. URL consultato il 31 ottobre 2023.
- ^ "Basta cave", millecinquecento sfilano per le Apuane / VIDEO / FOTO, su La Nazione. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ L'estrattivismo selvaggio nelle Alpi Apuane, su DINAMOpress, 7 gennaio 2020. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Athamanta, prima manifestazione nazionale a Carrara: "Fermiamo la devastazione delle Alpi Apuane", su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato il 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2021).
- ^ Mega striscione per dire no alle cave, su La Nazione, 1594101008294. URL consultato il 18 agosto 2021.
- ^ Presidio contro la devastazione delle Apuane in Piazza dei Miracoli, su PisaToday. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Protesta in alta quota a difesa dell’ambiente, su La Nazione, 1628573661968. URL consultato il 20 agosto 2021.
- ^ Le richieste degli ambientalisti, su La Nazione, 1622527619661. URL consultato il 16 agosto 2021.
- ^ No al maxi emendamento al piano paesaggistico della Toscana, su WWF Italia, 20 febbraio 2015. URL consultato il 6 agosto 2021.
- ^ Jacopo Simonetta, La maledizione del marmo apuano, su Extinction Rebellion - Italia, 9 gennaio 2020. URL consultato il 3 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2021).
- ^ Ultima Generazione protesta macchiando la Regione Toscana con la vernice, sdegno di Nardella, su Ohga!. URL consultato il 31 agosto 2023.
- ^ Firenze, conferenza stampa per difendere le Alpi Apuane, su Italia Nostra, 1º luglio 2014. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ a b Le Apuane ’osservate speciali’ Indagini di Source International sull’impatto del marmo sui fiumi, su La Nazione, 14 luglio 2023. URL consultato il 22 luglio 2023.
- ^ (EN) DGR News Service, "Green" Marble for Bin Laden Pollutes Italian Land, su Deep Green Resistance News Service, 12 gennaio 2024. URL consultato il 17 gennaio 2024.
- ^ Legambiente Carrara » CaveLegambiente Carrara, su legambientecarrara.it. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Alpi Apuane, su Gruppo d'Intervento Giuridico odv. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ a b Un Manifesto per le Alpi Apuane, su Italia Nostra, 17 maggio 2016. URL consultato il 6 agosto 2021.
- ^ Chi mangia le Alpi Apuane?, su italianostra.org.
- ^ Il Fai chiama sulle Apuane «Un patrimonio da salvare», su Corriere della Sera, 20 marzo 2015. URL consultato il 6 agosto 2021.
- ^ a b c d Pierpaolo Fiorito, LA COMMISSIONE AMBIENTE E LE ATTIVITÀ 2021, su Federazione Speleologica Toscana, 23 aprile 2022. URL consultato il 25 ottobre 2023.
- ^ a b Blog | Carrara, il disastro continua. 'Salviamo le Apuane' dalla gruviera delle cave, su Il Fatto Quotidiano, 1º giugno 2020. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ CAI - Note sulla Alpi Apuane (PDF), su cai.it.
- ^ a b c d Lettera aperta al Presidente della Regione Toscana sulla sicurezza nelle cave delle Apuane, su Mountain Wilderness Italia ONLUS, 14 marzo 2016. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Camminiamo sulle Apuane per salvare le Apuane, su fieitalia.com.
- ^ Salviamo le Apuane! - Slow Food Toscana, su Toscana, 28 marzo 2019. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ admin, Abbiamo bisogno di futuro per questo i”No Asse” di Viareggio saranno presenti il 24 alla mobilitazione contro le cave di Carrara. | Dada Viruz Project, su dada-tv.org. URL consultato il 20 agosto 2021.
- ^ La mancata tutela del Parco delle Apuane. | Rete dei Comitati per la difesa del territorio, su territorialmente.it. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Meno cave di marmo, più fiori di Athamanta sulle Alpi Apuane, su il manifesto, 21 ottobre 2020. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Fridays for future contro il piano cave regionale, su nove.firenze.it. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Il collettivo studentesco Tirtenlá scende in piazza a difesa delle Alpi Apuane, su La Voce Apuana, 8 giugno 2021. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Redazione, Il collettivo studentesco Tirtenlà, una realtà che si batte per la tutela delle Alpi Apuane dal 2020 organizza l'azione "Un girotondo per le Alpi Apuane" in Piazza Santa Maria Novella a Firenze, su lagazzettadimassaecarrara.it. URL consultato il 17 maggio 2022.
- ^ Turio, DOSSIER CAVE, su C.S.O.A. CASA ROSSA, 11 febbraio 2020. URL consultato il 3 ottobre 2023.
- ^ Le Alpi Apuane: tra i più grandi disastri ambientali europei – Rivoluzione Anarchica, su rivoluzioneanarchica.it, 20 gennaio 2023. URL consultato il 30 agosto 2023.
- ^ a b c 2016: ELIA PEGOLLO – SEZIONE AMBIENTE E PREMIO DEL PUBBLICO – My CMS, su premiomarcellomeroni.it. URL consultato il 30 ottobre 2023.
- ^ Nasce a Carrara il Circolo Arci “Chico e Marielle”, su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato l'8 agosto 2021 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2021).
- ^ La Trentuno Settembre contro il Comune di Massa: «Chi difende il marmo non difende le Apuane e l'acqua», su La Voce Apuana, 30 settembre 2021. URL consultato il 18 ottobre 2021.
- ^ L'Accademia Apuana della Pace aderisce al presidio a difesa delle Apuane, su Eco della Lunigiana, 9 giugno 2021. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ All'Oratorio del Sacro Cuore un incontro sulla salute delle Alpi Apuane, su SerchioInDiretta, 2 novembre 2024. URL consultato il 4 novembre 2024.
- ^ Un unico coro in piazza: "Basta cave" Sit-in contro il piano degli agri marmiferi, su La Nazione, 1623561541435. URL consultato il 3 gennaio 2022.
- ^ Asor Rosa: «Le Alpi Apuane rischiano il disastro», su Il Tirreno, 25 giugno 2014. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Asor Rosa spiega come e perché difendere le Apuane, su Il Tirreno, 8 novembre 2014. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b c d e f g h i j k l Appello per salvare il Pizzo D' Uccello, Montagna simbolo delle Alpi Apuane!, su salviamoleapuane.org. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b c d e f g h i j k Roberto Saviano al convegno a settembre, su Il Tirreno. URL consultato il 4 ottobre 2023.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Appello per il paesaggio in Toscana: lo firmano scrittori e registi, su la Repubblica, 25 marzo 2015. URL consultato il 22 ottobre 2023.
- ^ a b c d Tetti (Europa Verde): "Il piano integrato del Parco delle Alpi Apuane sia approvato senza modifiche", su Luccaindiretta, 7 dicembre 2023. URL consultato l'8 dicembre 2023.
- ^ a b c d e f g h i Carrara, in difesa delle Alpi Apuane l'appello di scrittori e intellettuali, su la Repubblica, 7 settembre 2016. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ a b c d Appello alla Corte Costituzionale contro la privatizzazione e lo sfruttamento delle Alpi Apuane, su Il Giornale dell'arte. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Cave delle Cervaiole: Club alpino italiano e Legambiente contro il nuovo piano estrattivo, su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, 28 maggio 2021. URL consultato il 9 agosto 2021.
- ^ TikTok - Make Your Day, su www.tiktok.com. URL consultato l'8 dicembre 2023.
- ^ a b c “Bandiere Apuane al Vento“, testimonial d’eccezione, su La Nazione, 1625378636915. URL consultato il 20 ottobre 2021.
- ^ Sky TG24, Quirinale: chi è Paolo Maddalena, candidato dagli ex M5S, su tg24.sky.it. URL consultato il 27 gennaio 2022.
- ^ Vignetta di Staino, su Salviamo le Apuane (PNG), su salviamoleapuane.org.
- ^ Ci lascia il grande Staino. Lo ricordo con questa vignetta a difesa delle Alpi Apuane. Ciao Bobo!. URL consultato il 22 ottobre 2023.
- ^ La lettera di Luca Bertolo al Sindaco di Seravezza | Artribune, su artribune.com, 28 agosto 2023. URL consultato il 29 agosto 2023.
- ^ a b Alpi Apuane, petizione (con narrazione incorporata) dell'editore di Transeuropa Milani, su Affaritaliani.it. URL consultato il 1º febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2022).
- ^ La petizione contro le cave “conquista” la Germania, su Il Tirreno, 1º febbraio 2014. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ Le Alpi Apuane, su salviamoleapuane.org. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ L’estrattivismo Apuano. Storie di un territorio in Occidente – Into the Black Box, su intotheblackbox.com, 26 maggio 2023. URL consultato il 30 ottobre 2023.
- ^ Zeta - «Quei monti rischiano di sparire», su Zeta, 10 maggio 2024. URL consultato il 28 settembre 2024.
- ^ L'oro bianco delle Alpi Apuane, su Giovani Comunisti/e, 10 gennaio 2017. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ [PISA] SE NON SARÀ CORTEO NAZIONALE SARÀ MOBILITAZIONE INTERGALATTICA, su Potere al Popolo, 24 ottobre 2020. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Pietro Ichino, su Pietro Ichino. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b c d e f g h i j k Rita Rapisardi, Concessioni abusive, cave di marmo e profitto: così muoiono le Alpi Apuane, su Corriere della Sera, 23 ottobre 2020. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b c d e f "Salviamo le Apuane" propone un piano per eliminare le cave, su La Nazione, 1619155685486. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ a b c I balneari con le associazioni ambientaliste: «Fiumi pieni di marmettola, si mettano in sicurezza», su La Voce Apuana, 24 ottobre 2023. URL consultato il 25 ottobre 2023.
- ^ a b c Torrenti bianchi ogni volta che piove. L’allarme di ambientalisti e balneari, su La Nazione, 25 ottobre 2023. URL consultato il 28 ottobre 2023.
- ^ a b La querelle. Il marmo e la disputa delle Alpi Apuane tra imprenditori e ambientalisti, su www.avvenire.it, 12 settembre 2024. URL consultato il 17 settembre 2024.
- ^ II° CLEAN MOUNTAIN FESTIVAL SULLE ALPI APUANE, su Apuane Libere, 4 giugno 2021. URL consultato il 30 ottobre 2023.
- ^ ALBERTO GROSSI, su Premio Luisa Minazzi, 15 settembre 2015. URL consultato il 30 ottobre 2023.
- ^ Fossacava, la cava romana più grande in Europa, ma Carrara non se ne accorge, su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato il 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2021).
- ^ Sulle antiche cave lunensi vedere soprattutto E. Dolci, "La localizzazione ed il rilevamento delle cave lunensi", in Quaderni del Centro Studi lunensi
- ^ «Abusi a Cava Romana, il Ministero scrive a Regione e Comune», su La Voce Apuana, 26 ottobre 2018. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Pronuncia di Compatibilità Ambientale n. 4 del 5 maggio 2017 (PDF), su parcapuane.toscana.it.
- ^ Sara Bonci, Carrara nell’Ottocento: situazione storico-culturale di una città nascosta, su dspace.unive.it.
- ^ Versilia, così l’impronta della Massoneria ha segnato l’ex Perla del Tirreno, su Il Tirreno. URL consultato il 23 novembre 2023.
- ^ (EN) wakefieldhistoricalsoc, William Walton and Marble, su Wakefield Historical Society, 28 giugno 2022. URL consultato il 17 gennaio 2024.
- ^ Cava Henraux - Luoghi Fantasma, su www.paesifantasma.it. URL consultato il 17 gennaio 2024.
- ^ La Nazione, "E’ giunta l’ora di mettere un freno alla ‘rapina’ ambientale delle cave", su La Nazione. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ La ex ferrovia marmifera da sogno a realtà, su quinewsmassacarrara.it. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Paolo Bissoli, L’ultimo viaggio del Balzone, su Il Corriere Apuano, 17 dicembre 2016. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Non solo marmo: le miniere di manganese e la dogana della Gabellaccia. Le Apuane tra misteri e segreti, su La Voce Apuana, 18 aprile 2021. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Miniere di argento vivo - Corchia Park per vivere l'esperienza della montagna in ogni su aspetto: grotte turistiche, miniere dell'argento vivo, escursioni, arrampicate, museo della pietra piegata, museo lavorare liberi, visite alle cave di marmo, su corchiapark.it. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Le miniere di ferro e le leggende dell'oro della Tambura. Le Apuane tra misteri e segreti, su La Voce Apuana, 30 maggio 2021. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Apuane geopark, Miniere di Valle Buona, su apuanegeopark.it.
- ^ Apuane geopark, Jamesonite delle miniere di Fornovolasco (PDF), su apuanegeopark.it.
- ^ Acqua, a Pietrasanta bevono e cucinano da 60 anni con il tallio: "Oltre mille abitanti a rischio: contaminato uno su 2", su Il Fatto Quotidiano, 2 agosto 2015. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ a b c Alpi Apuane, le montagne che scompaiono per cavare il marmo, su Focus.it. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b MARMO DI CARRARA, IL DESTINO DI UN TERRITORIO IN POLVERE, su radarmagazine.net.
- ^ a b Carrara | Creative Cities Network, su en.unesco.org. URL consultato il 12 ottobre 2023.
- ^ a b Artigiani: negli ultimi 10 anni perse 325mila unità. Massa-Carrara tra le prime cinque città in crisi, su La Voce Apuana, 26 agosto 2023. URL consultato il 12 ottobre 2023.
- ^ a b Una firma per le Apuane, su Mountain Wilderness Italia ONLUS, 14 dicembre 2020. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Altronovecento, su fondazionemicheletti.it. URL consultato il 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2021).
- ^ Proposta di elenco di siti e di beni da inserire nel “Parco archeologico delle Alpi Apuane” di cui all’art. 114, commi 15 e 16 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 (PDF), su archeominerario.it.
- ^ a b Parco Archeologico delle Alpi Apuane: breve storia di un’occasione mancata (PDF), su archeominerario.it.
- ^ archeominerario, su archeominerario.it. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ a b Alpi apuane, lo scempio delle trivelle e l'ingiustizia contro gli ambientalisti, su Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 27 marzo 2024.
- ^ Il comitato Sos Apuane: «Stop alle cave che devastano le montagne», su www.terranuova.it. URL consultato il 31 gennaio 2024.
- ^ Tomaso Montanari, Le Alpi Apuane nei nostri dentifrici. Intervista a Eros Tetti, su VOLERE LA LUNA, 3 giugno 2020. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b c Piano Programma di Sviluppo Economico Alternativo per le Apuane (PIPSEAA) (PDF), su salviamoleapuane.org.
- ^ Nella cava di Michelangelo, su lastampa.it. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ a b di Melania Carnevali, Apuane, serrata delle imprese marmo. Ma dossier denuncia: "Cave in area Unesco" - Il Fatto Quotidiano, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Carrara, Comune occupato da due mesi: "Dopo alluvione, sindaco deve lasciare", su Il Fatto Quotidiano, 10 gennaio 2015. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ La Nazione, Striscione contro i ‘marmivori’: denunciata l’Assemblea permanente, su La Nazione. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Webmaster, Home-Page Sito Ufficiale del Consiglio regionale della Toscana, regione toscana, regione, toscana, su consiglio.regione.toscana.it. URL consultato il 6 gennaio 2022.
- ^ UN MANIFESTO PER LE ALPI APUANE (PDF), su societadeiterritorialisti.it.
- ^ a b Atlante dei Prodotti Tipici nei Parchi - Parco Regionale delle Alpi Apuane, su atlanteparchi.it. URL consultato il 14 aprile 2022.
- ^ a b Il 'talecapra' delle Apuane è il miglior formaggio di fattoria d'Italia, su La Voce Apuana, 25 ottobre 2023. URL consultato il 26 ottobre 2023.
- ^ a b Atlante dei Prodotti Tipici nei Parchi - Parco Regionale delle Alpi Apuane - Vino, su atlanteparchi.it. URL consultato il 14 aprile 2022.
- ^ Cai Toscana, un parco culturale dedicato alle Alpi Apuane di Fosco Maraini, su Lo Scarpone, 6 agosto 2021. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ La Nazione, Passo Sella, su Apuane e cave è scontro tra manifestanti, su La Nazione, 1625424882774. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Il Consiglio di Stato boccia gli ambientalisti, "le cave di marmo non danneggiano l'ambiente" esultano le aziende, su la Repubblica, 25 agosto 2021. URL consultato il 25 agosto 2021.
- ^ "Niente cave nella zona di protezione speciale", su La Nazione, 23 marzo 2022. URL consultato il 14 aprile 2022.
- ^ a b SOS Apuane, su sosapuane.org.
- ^ Alpi Apuane, il Consiglio di Stato: la tutela ambientale prevale sul profitto, su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, 10 gennaio 2022. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- ^ Marco Doveri, Leonardo Piccini e Matia Menichini, Hydrodynamic and Geochemical Features of Metamorphic Carbonate Aquifers and Implications for Water Management: The Apuan Alps (NW Tuscany, Italy) Case Study, in Karst Water Environment, 27 Maggio 2018, pp. 209-249, DOI:10.1007/978-3-319-77368-1_8.
- ^ Lisa Ghezzi, Massimo D'Orazio e Marco Doveri e altri, Groundwater and potentially toxic elements in a dismissed mining area: Thallium contamination of drinking spring water in the Apuan Alps (Tuscany, Italy), in Journal of Geochemical Exploration, vol. 197, Febbraio 2019, pp. 84-92, DOI:10.1016/j.gexplo.2018.11.009.
- ^ a b c Leonardo Piccini, Tiziana Di Lorenzo e Pilario Costagliola, Diana Maria Paola Galassi, Marble Slurry’s Impact on Groundwater: The Case Study of the Apuan Alps Karst Aquifers, in Water, vol. 11, n. 12, 2019, p. 2462, DOI:10.3390/w11122462.
- ^ Marco Doveri, Barbara Stenni e Riccardo Petrini e altri, Oxygen and hydrogen isotopic composition of waters in a past-mining area of southern Apuan Alps (Italy): Hydrogeological characterization and implications on the fate of potentially toxic elements, in Journal of Geochemical Exploration, vol. 205, Ottobre 2019, p. 106338, DOI:10.1016/j.gexplo.2019.106338.
- ^ Marco Doveri, Stefano Natali e Linda Franceschini e altri, Carbonate aquifers threatened by legacy mining: hydrodynamics, hydrochemistry, and water isotopes integrated approach for spring water management, in Journal of Hydrology, vol. 593, Febbraio 2021, p. 125850, DOI:10.1016/j.jhydrol.2020.125850.
- ^ Inquinamento ’colpevole’. L’Ispra non fa sconti. Accuse a enti e imprese, su La Nazione, 27 ottobre 2023. URL consultato il 27 ottobre 2023.
- ^ Il rebus marmettola. C’è il danno ambientale. Ma non si può applicare senza un responsabile, su La Nazione, 27 ottobre 2023. URL consultato il 27 ottobre 2023.
- ^ a b La denuncia: i fanghi di Carrara abbandonati finiscono per inquinare fiumi e microhabitat, su repubblica.it.
- ^ a b Impatto ambientale - la marmettola — ARPAT - Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, su arpat.toscana.it. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Cave di marmo: quanto inquinano, su informazioneambiente.it.
- ^ a b CAI, Le risorse idriche delle aree carsiche toscane, un bene prezioso da salvaguardare (PDF), su cai.it.
- ^ Salviamo le Alpi Apuane, un pezzo d’Italia che si sta sgretolando, su salviamoilpaesaggio.it. URL consultato il 6 agosto 2021.
- ^ a b c d e f Quali sono le conseguenze ambientali dell’estrazione industriale del marmo di Carrara?, su Geopop. URL consultato il 30 agosto 2023.
- ^ UNA BOMBA ECOLOGICA DENTRO IL LAGO DI GRAMOLAZZO: che il sindaco Poli faccia rispettare le poche leggi che ancora rimangono a tutela dei corsi d’acqua, ritirando in maniera definitiva le concessioni a quelle ditte che giornalmente inquinano le falde acquifere, ma soprattutto vieti la balneazione nel grande specchio lacustre., su Apuane Libere, 22 settembre 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ a b (EN) «Progetti devastanti, così non è possibile nessun ripristino delle cave», su il manifesto, 19 ottobre 2020. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ Cave, duro attacco di Legambiente agli industriali: «Si spacciano per innovativi ma fanno solo greenwashing», su La Voce Apuana, 9 gennaio 2022. URL consultato il 23 febbraio 2022.
- ^ Miseglia affogata dalle polveri Legambiente pretende misure serie, su La Nazione, 5 agosto 2023. URL consultato il 31 agosto 2023.
- ^ Quotidiano Nazionale, Come Davide contro Golia: il piccolo tritone mette in ginocchio la cava, su Quotidiano Nazionale. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ a b 168-15 - Cave delle Apuane e marmettola — ARPAT - Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, su arpat.toscana.it. URL consultato il 4 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2022).
- ^ Rodolfo Gentili, Sergio Sgorbati e Carlo Baroni, Plant Species Patterns and Restoration Perspectives in the Highly Disturbed Environment of the Carrara Marble Quarries (Apuan Alps, Italy), in Restoration Ecology, vol. 19, n. 101, 6 Gennaio 2011, pp. 32-42, DOI:10.1111/j.1526-100X.2010.00712.x.
- ^ Piante, su parcapuane.toscana.it. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ a b c d Mutant Mountains: gli effetti dell’estrattivismo nelle Alpi Apuane, su il manifesto, 13 dicembre 2023. URL consultato il 14 dicembre 2023.
- ^ Guida alle piante palustri del Parco delle Alpi Apuane - KeyToNature / Dryades, su dbiodbs.units.it. URL consultato il 18 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2021).
- ^ Parcapuane, La fauna, su parcapuane.it.
- ^ Manuel D’Angelo, Sos da Massa, a rischio l’oasi dei tritoni, su Corriere Fiorentino, 20 febbraio 2019. URL consultato il 18 agosto 2021.
- ^ Societas Herpetologica Italica, su www-9.unipv.it. URL consultato il 19 ottobre 2021.
- ^ Scoperta colonia tritone alpestre in cava di marmo inattiva - Ambiente & Energia, su ANSA.it, 7 giugno 2022. URL consultato l'8 giugno 2022.
- ^ Redazione Web, Avvistamento del gatto selvatico nelle Alpi Apuane, su unipi.it. URL consultato il 14 aprile 2022.
- ^ Parco Regionale delle Alpi Apuane e Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano. Siglata la convenzione per il WAC., su parcapuane.toscana.it.
- ^ a b AFFETTAVANO IL MONTE CON L’ACQUA DI SORGENTE, PROSCIUGANDO UN FOSSO., su Apuane Libere, 19 novembre 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ Qualità biologica nel Frigido e Carrione: presente e passato — ARPAT - Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, su arpat.toscana.it. URL consultato il 29 gennaio 2022.
- ^ Allarme ambientale al lago di Isola Santa, su La Nazione, 21 novembre 2023. URL consultato il 22 novembre 2023.
- ^ Marmettola nel lago di Isola Santa, si muove il Parco delle Alpi Apuane, su Luccaindiretta, 5 dicembre 2023. URL consultato il 6 dicembre 2023.
- ^ Alpi Apuane | Unesco Italia, su unesco.it. URL consultato il 22 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2021).
- ^ Apuane, cavità carsiche e infiltrazioni di marmettola: il Parco sospende le lavorazioni in due cave, su La Voce Apuana, 16 luglio 2021. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ ENNESIMO SCEMPIO HENRAUX, su Apuane Libere, 6 giugno 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ a b Cave chiuse, abusi e ricorsi al Tar: gli ambientalisti analizzano il nuovo Piano del Parco, su La Voce Apuana, 5 dicembre 2021. URL consultato il 7 dicembre 2021.
- ^ Redazione NoiTV, Danno ambientale nell'antro del Corchia, su NoiTV, 2 luglio 2022. URL consultato il 4 luglio 2022.
- ^ a b Apuane, le montagne con i fiumi bianchi. Per l'inquinamento degli intoccabili del marmo: "Violazioni note, ma continuano", su Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2015. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ UNA BOMBA ECOLOGICA SOTTO IL MONTE BELGIA, su Apuane Libere, 31 maggio 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ Allarme marmettola "A rischio le sorgenti" Speleologi denunciano anche pericoli idraulici, su La Nazione, 18 agosto 2023. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ a b c Carrara, non c'entra solo l'argine crollato: "Colpa anche degli scarti di marmo", su Il Fatto Quotidiano, 6 novembre 2014. URL consultato il 31 agosto 2023.
- ^ a b Alluvione Carrara, "detriti cave nei corsi d'acqua". Indagini su 7 ditte del marmo, su Il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2015. URL consultato il 31 agosto 2023.
- ^ Roberto Giannecchini, Yuri Galanti e Giacomo D'Amato Avanzi, Michele Barsanti, Probabilistic rainfall thresholds for triggering debris flows in a human-modified landscape, in Geomorphology, vol. 257, 15 Marzo 2016, pp. 94-107, DOI:10.1016/j.geomorph.2015.12.012.
- ^ PAOLO FRANCESCO CORTOPASSI, MARCO DADDI e GIACOMO D’AMATO AVANZI, ROBERTO GIANNECCHINI, GIANLUCA LATTANZI, ANTONIO MERLINI, PIERA FANNY MILANO, QUARRY WASTE AND SLOPE INSTABILITY: PRELIMINARY ASSESSMENT OF SOME CONTROLLING FACTORS IN THE CARRARA MARBLE BASIN (ITALY) (PDF), in Italian Journal of Engineering Geology and Environment, Special Issue 1, 2008, DOI:10.4408/IJEGE.2008-01.S-08. URL consultato il 3 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2022).
- ^ Legambiente Carrara » Esposto alla Procura sulla “fabbrica delle alluvioni” carrareseLegambiente Carrara, su www.legambientecarrara.it. URL consultato il 10 dicembre 2023.
- ^ Apuane Libere: "Al Passo della Focolaccia commessi 16 reati penali", La Gazzetta di Massa e Carrara", su lagazzettadimassaecarrara.it. URL consultato il 23 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2021).
- ^ a b c Dal marmo alla montagna. Stregoneria capitalista, estrattivismo ed ecologia nelle Alpi Apuane – di Carlo Perazzo – Altraparola, su altraparolarivista.it. URL consultato l'8 novembre 2021.
- ^ Technical Department, CAVE DI MARMO: RIFLETTIAMOCI UN PO’, su Sfera Ingegneria, 5 settembre 2016. URL consultato il 4 febbraio 2024.
- ^ L'appello dell'esperto Gemignani: giù le mani da creste e crinali, su lanazione.it.
- ^ Frana costone di 2000 tonnellate in una cava di Carrara: morti i due operai travolti dalle rocce, su Corriere della Sera, 14 aprile 2016. URL consultato il 4 febbraio 2024.
- ^ Ravaneto a rischio chiusa una cava sopra Casette, su Il Tirreno. URL consultato il 4 febbraio 2024.
- ^ Cava Crestola, bloccato l'ampliamento, su lanazione.it.
- ^ a b Il marmo di Carrara: continuano gli investimenti, ma anche le proteste e le contestazioni, su lampoon.it.
- ^ a b Alpi Apuane e cave: quale futuro? •, su ilbecco.it, 28 febbraio 2021. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ a b Il business del marmo che divora le montagne, così scompaiono le Alpi Apuane /Video, su liberoquotidiano.it. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ a b c Rapporto Cave in Toscana: male Apuane, Campiglia Marittima e Isola d’Elba. Bene Prato, su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, 10 maggio 2021. URL consultato il 3 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2021).
- ^ Alpi Apuane, i crinali scomparsi, su La Nazione. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Regione Toscana, Piano regionale cave, su regione.toscana.it.
- ^ Marmo bianco brillante nella lussureggiante vegetazione della Toscana: Carrara vista dallo Spazio | FOTO, su MeteoWeb, 28 marzo 2022. URL consultato il 23 aprile 2022.
- ^ Dal Picco Falcovaia alle Cave Cervaiole., su danielesaisi.com. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ La montagna uccisa | AlpiApuane.com, su alpiapuane.com. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ a b Carrara, la trincea della memoria nelle cave giace la ferrovia dei marmi, su Inchieste - la Repubblica. URL consultato il 1º settembre 2023.
- ^ Tutela, su Apuane Libere, 16 aprile 2021. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Monica Pelliccia, “No cac-ca!" Tetti (Europa Verde): pronti a referendum su caccia e cave, su controradio.it, 11 settembre 2020. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ Blog | Meno soldi ai parchi? Una stupidità tipicamente italiana, su Il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2021. URL consultato il 1º febbraio 2022.
- ^ Elena Casolaro, Alpi Apuane: 3 falesie a due passi dal mare, su Montagna.TV, 12 novembre 2023. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ La Nazione, «Lescavazione distrugge le Apuane», su La Nazione. URL consultato il 9 agosto 2021.
- ^ Planetmountain: Andrea Gelfi e la placca sospesa nel tempo delle Alpi Apuane, su planetmountain.com.
- ^ Il Borla perde i suoi sentieri "No alle cave sul Sagro", su La Nazione, 9 settembre 2023. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ a b Escursionisti persi? Colpa delle cave Sentiero chiuso a causa dei detriti, su La Nazione, 8 settembre 2023. URL consultato il 10 settembre 2023.
- ^ Le Alpi Apuane sono il nuovo grande affaire ambientale italiano, su Scomodo. URL consultato il 22 gennaio 2022.
- ^ APUANE, ALPI in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 25 maggio 2022.
- ^ L’uomo apuano avrà il suo museo Nascerà nel sito di Equi Terme Fusione di scienza e divulgazione, su La Nazione, 28 luglio 2023. URL consultato il 28 luglio 2023.
- ^ «Siti archeologici devastati da nuove cave: fermiamo la distruzione sistemica», su La Voce Apuana, 9 agosto 2021. URL consultato il 3 gennaio 2022.
- ^ «A Carrara la cava romana più grande d'Europa... se si fossero ampliati gli scavi», su La Voce Apuana, 4 marzo 2021. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ https://www.facebook.com/voceapuana, «Distrutte le cave storiche dove fu trovata edicola di Fantiscritti», su La Voce Apuana, 22 luglio 2023. URL consultato il 22 luglio 2023.
- ^ Molti reperti storici sono in pericolo ma la cosa non interessa a nessuno, su lanazione.it.
- ^ Bacini marmiferi di Carrara, tracce di escavazione di età romana: un tesoro archeologico da valorizzare, su voceapuana.com.
- ^ Aronte, simbolo delle Apuane, su Mountain Wilderness Italia ONLUS, 26 gennaio 2020. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Il ministero della Cultura salva il Bivacco Aronte: bene di interesse storico e artistico, su La Voce Apuana, 14 aprile 2021. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Gli abri apuani: antiche costruzioni ricavate dalla roccia e raccontate dall'alpinista Gemignani, su La Voce Apuana, 14 giugno 2023. URL consultato il 4 maggio 2024.
- ^ Linea Gotica: i Sentieri di Pace sulle Alpi Apuane, su Trekking.it, 8 febbraio 2021. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Il terribile agosto del 1944 a nord delle Alpi Apuane | ToscanaNovecento, su toscananovecento.it. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Sulle Alpi Apuane, lassù dove combatterono i soldati brasiliani, su lastampa.it. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Garfagnana, la casa di Fosco Maraini nelle Apuane diventerà un museo, su Lo Scarpone, 3 dicembre 2021. URL consultato il 5 dicembre 2021.
- ^ INAUGURAZIONE PARCO CULTURALE "LE APUANE DI FOSCO MARAINI" - 23 LUGLIO 2023, su CAI. URL consultato il 28 luglio 2023.
- ^ Nasce il comitato Monte Costa: "No cave" - Comune Seravezza, Cronaca, Cronaca Seravezza, Politica Seravezza Versiliatoday.it, su Versiliatoday.it, 21 novembre 2017. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Cava dietro Palazzo Mediceo: il Parco dice "no", su La Gazzetta di Viareggio. URL consultato il 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2021).
- ^ "Acqua: dalle Alpi Apuane alle Ande Peruviane" un evento pubblico sull'estrattivismo nelle Alpi Apuane, su www.source-international.org. URL consultato il 1º marzo 2024.
- ^ Rifondazione Comunista: "A Fornello i cittadini lamentano il via vai continuo di camion", su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato il 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2022).
- ^ Legambiente Carrara » Strada dei marmi: la galleria del frastuonoLegambiente Carrara, su legambientecarrara.it. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Colonnata, crolla la strada della Piana. È il terzo cedimento in otto mesi, su La Nazione. URL consultato il 18 agosto 2021.
- ^ a b c Carrara, Strada dei marmi (e dei debiti): "Pedaggio per coprire i costi". Mai pagato, su Il Fatto Quotidiano, 4 maggio 2015. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ a b c d L’interesse della criminalità organizzata per le cave di marmo viene da lontano, su Il Post, 22 marzo 2024. URL consultato il 23 marzo 2024.
- ^ Gruppo di Studio sui costi esterni del marmo, I COSTI ESTERNI DEL MARMO (PDF), su legambientecarrara.it.
- ^ Il tunnel del marmo, su Altreconomia, 27 dicembre 2012. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ “Un tunnel sotto le Apuane? Sarà la nostra Val di Susa!”, su Apuane Libere, 16 giugno 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
- ^ Speleologi in difesa delle Apuane: "No alla strada dai monti al mare", su lanazione.it.
- ^ a b Ripascimento, progetto da 7 milioni. La sabbia in arrivo da Viareggio, su La Nazione, 25 settembre 2023. URL consultato il 25 settembre 2023.
- ^ Marmettola, una petizione on line, su La Nazione, 19 giugno 2020. URL consultato il 25 ottobre 2023.
- ^ a b Attacco al porto. I balneari non ci stanno: "Se non esistesse non ci sarebbe erosione", su La Nazione, 6 dicembre 2023. URL consultato il 6 dicembre 2023.
- ^ A Carrara la crisi del marmo divide tutti, grandi imprenditori e ambientalisti, su 24+. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ Carrara e il marmo: le ricadute economiche, su finestresullarte.info. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Marmo di Carrara, un business multinazionale, su il manifesto, 13 dicembre 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
- ^ a b c d e f g Carrara non riesce a liberarsi dal mito del marmo, su Il Post, 22 marzo 2024. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Le cave di marmo di Carrara, da simbolo di prestigio mondiale alla decadenza attuale, su Geopop. URL consultato il 3 aprile 2023 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2023).
- ^ La lenta scomparsa delle Alpi Apuane a causa delle cave di marmo, su greenMe, 9 febbraio 2015. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Il marmo bianco di Carrara naviga in blocco verso l'estero, su agenziabrasile.it. URL consultato il 4 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2021).
- ^ Sempre meno lavoro in cava. Ma è scontro sull’importanza del settore - Il prezzo dell'oro bianco, su ifg.uniurb.it. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ a b c «In cava si muore», su Il Post, 4 maggio 2016. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ a b c Morire di marmo, ecco cosa succede dentro le cave di Carrara, su Corriere della Sera, 31 maggio 2019. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Il marmo di Carrara mai così global: conquista Medioriente, Usa e Cina, su la Repubblica, 27 settembre 2022. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ Cordova, Ambiente: il marmo delle Alpi Apuane, una ricchezza a canone basso/Scheda, su Adnkronos, 18 dicembre 2020. URL consultato il 18 agosto 2021.
- ^ Finitela di sbranare le Apuane!, su Gruppo d'Intervento Giuridico odv, 25 settembre 2020. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Turio, DOSSIER CAVE, su C.S.O.A. CASA ROSSA, 11 febbraio 2020. URL consultato l'8 novembre 2021.
- ^ Raul Zibechi, La maledizione dell’estrattivismo, in CNS Ecologia politica, Anno 26, n. 5, Maggio 2016.
- ^ La famiglia Bin Laden si compra il marmo di Carrara, su Il Sole 24 ORE. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ a b Le Alpi Apuane: tra i più grandi disastri ambientali europei, su DINAMOpress, 20 gennaio 2023. URL consultato il 20 agosto 2023.
- ^ Il Grand Tour di Dickens tra i marmi di Carrara - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato l'11 luglio 2022.
- ^ Verso un futuro sostenibile per le Alpi Apuane (F. Baroni) (PDF), su cai.it.
- ^ salviamoilpaesaggio, La scheda di Occhio al Paesaggio: le cave di marmo di Carrara (MS), su salviamoilpaesaggio.it, 17 marzo 2021. URL consultato il 25 settembre 2023.
- ^ Corte costituzionale - Decisioni, su cortecostituzionale.it. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Le cave "antiche" restano private, la Consulta dà ragione al Governo, su la Repubblica, 24 ottobre 2016. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Perché le cave Apuane devono essere pubbliche, su il manifesto, 19 settembre 2016. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ La proposta di legge sui beni estimati arriva in Parlamento: una disputa di quasi 300 anni verso la fine, su La Voce Apuana, 16 ottobre 2021. URL consultato il 30 gennaio 2022.
- ^ Legambiente Carrara » Cave: 2000 anni fa concessioni con gara pubblica; oggi noLegambiente Carrara, su www.legambientecarrara.it. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ La Cassazione: l’usucapione sugli agri marmiferi non c’è, su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 18 agosto 2021.
- ^ Niente escavazione nei territori di uso civico, Apuane Libere: «La Regione ha sbagliato: ora paghi di tasca propria», su La Voce Apuana. URL consultato il 22 ottobre 2021.
- ^ Blog | Alpi Apuane, la diatriba tra i gestori delle cave su un territorio di natura collettiva, su Il Fatto Quotidiano, 13 agosto 2022. URL consultato l'11 gennaio 2023.
- ^ a b c d e f Legambiente Carrara » Cave: Legambiente chiede un’indagine alla commissione antimafiaLegambiente Carrara, su www.legambientecarrara.it. URL consultato il 23 marzo 2024.
- ^ Gli ultimi 56 giorni di Borsellino, su Il Post, 30 giugno 2012. URL consultato il 23 marzo 2024.
- ^ a b (EN) Quando Gardini si comprò la Imeg e la Sam, su www.iltirreno.it. URL consultato il 18 luglio 2022.
- ^ Quando la mafia conquistò le cave, su Il Tirreno, 16 gennaio 2017. URL consultato il 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2022).
- ^ FarWest 2023/24 - Cave di Carrara: da tangentopoli a Cosa Nostra - Video, su RaiPlay. URL consultato il 4 dicembre 2023.
- ^ Massa-Carrara, l'audizione dell'ex giudice Augusto Lama all’antimafia: non so ancora che fine ha fatto la mia inchiesta, su Il Tirreno. URL consultato il 25 gennaio 2024.
- ^ a b Cave e mafia, il filo sottile . Torna alla ribalta di Rai Tre l’inchiesta sulla Calcestruzzi, su La Nazione, 29 novembre 2023. URL consultato il 30 novembre 2023.
- ^ Carrara, l’ex assessore al marmo Fusani: «Le cave, praterie per il riciclaggio», su Il Tirreno. URL consultato il 21 dicembre 2023.
- ^ Damiano Aliprandi, Via D’Amelio, a “Far West” la verità ritrovata sul dossier mafia-appalti, su www.ildubbio.news. URL consultato il 4 dicembre 2023.
- ^ a b c d e f g h Assemblea permanente Carrara, MARMO IN BORSA: ANELLO TRA ANDREANI, FRANCHI E MAFIA?, su Assemblea permanente Carrara, 16 novembre 2018. URL consultato il 2 febbraio 2022.
- ^ Francesco Insardà, Torturato all’Asinara, ora lo Stato gli chiede il conto per il “soggiorno” in cella, su www.ildubbio.news. URL consultato il 4 dicembre 2023.
- ^ GIGI PAOLI, L’esplosione e una lunga scia di sangue. Il mistero irrisolto dell’omicidio Dazzi, su La Nazione, 1628580750331. URL consultato il 2 febbraio 2022.
- ^ a b c d Strage Borsellino, le intercettazioni dei fratelli Buscemi sulla mafia alle cave di marmo trovate a Palermo, su Il Tirreno. URL consultato il 30 settembre 2024.
- ^ Damiano Aliprandi, Mafia-appalti, quel fascicolo archiviato su Gardini, su www.ildubbio.news. URL consultato il 31 agosto 2023.
- ^ Caltanissetta, ritrovate le bobine dell’inchiesta (insabbiata) su mafia e appalti. Il maresciallo che indagò: “In quelle intercettazioni ci sono boss, manager e politici”, su la Repubblica, 28 settembre 2024. URL consultato il 30 settembre 2024.
- ^ Mafia, l’ex pm del pool di Borsellino indagato per favoreggiamento: l’indagine toscana, le cave di marmo e Raul Gardini, su Il Tirreno. URL consultato il 30 settembre 2024.
- ^ Mafia e cave, ritrovate le bobine con le intercettazioni “scomparse”: «Mafiosi, politici e imprenditori a Carrara», su Il Tirreno. URL consultato il 30 settembre 2024.
- ^ Falcone, individuato il commando della strage"Ecco chi procurò l'esplosivo": 8 arresti, su la Repubblica, 16 aprile 2013. URL consultato il 4 dicembre 2023.
- ^ Assemblea permanente Carrara, Esclusiva cave: finale con il botto!, su Assemblea permanente Carrara, 29 dicembre 2014. URL consultato il 2 febbraio 2022.
- ^ La Mafia nelle Cave?, su ilsitodiFirenze.it. URL consultato il 2 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2022).
- ^ a b Carrara ha una nuova Strada dei Marmi. Ma per la Dia c'è odore di 'ndrangheta, su Il Fatto Quotidiano, 2 maggio 2012. URL consultato il 31 agosto 2023.
- ^ a b Mafia e corruzione in Toscana, nel rapporto anche il nero alle cave, su La Voce Apuana, 13 dicembre 2017. URL consultato il 5 dicembre 2023.
- ^ Manuela D’Angelo, Carrara, la banda nella villa imprenditore rapinato e picchiato, su Corriere Fiorentino, 2 novembre 2018. URL consultato il 4 dicembre 2023.
- ^ Carlo Festa, Inchiesta della Finanza sui re del marmo: interdetto Alberto Franchi, su blogpay, 10 novembre 2019. URL consultato il 4 dicembre 2023.
- ^ La Nazione, "Mafia, ora basta con i silenzi": allarme alle cave, su La Nazione, 16 luglio 2012. URL consultato il 23 ottobre 2021.
- ^ a b c L'allarme: attenzione, in provincia la 'ndrangheta c’è, in iltirreno.it, 1º ottobre 2018. URL consultato il 1º ottobre 2018.
- ^ Allarme malavita alle cave, su Il Tirreno. URL consultato il 22 ottobre 2023.
- ^ Ottieni link, Facebook, Twitter, Pinterest, Email, Altre app, REPORT SU MASSA-CARRARA 2020, su omcom.org. URL consultato il 2 febbraio 2022.
- ^ a b A Fivizzano incendiate 2 auto del presidente del parco delle Apuane, su la Repubblica, 18 febbraio 2021. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ a b Perquisita la casa di Putamorsi ma lui non è tra gli indagati, su Il Tirreno, 26 maggio 2020. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ a b "Vagli, appalti pilotati per 2 milioni e mezzo", su La Nazione, 1590484466586. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ a b Sistema Vagli, il giudice ha sequestrato la cava Prispola, su Il Tirreno, 31 marzo 2021. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Vagli, sequestrata cava “Provento di corruzione“, su La Nazione, 1617173490391. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ A fuoco le auto del presidente del Parco delle Apuane, su Il Tirreno, 20 febbraio 2021. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Il problema dei gessi rossi stoccati in Maremma, su repubblica.it.
- ^ Blog | Gessi rossi, quando si capirà che ambiente e lavoro devono andare di pari passo?, su Il Fatto Quotidiano, 2 aprile 2021. URL consultato il 13 febbraio 2024.
- ^ Luca Aterini, Scarlino, come gestire i gessi rossi? Per la Commissione ecomafie vanno conferiti in discarica, su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile, 24 marzo 2021. URL consultato il 13 febbraio 2024.
- ^ Redazione, "Dialoghi sulla legalità - Le "interdittive antimafia": un convegno mercoledì 18, su www.lagazzettadimassaecarrara.it. URL consultato il 22 ottobre 2023.
- ^ Andrea Marotta, Rischio mafia nel settore del marmo, 25 ottobre 2023. URL consultato il 23 marzo 2024.
- ^ Massa Carrara, procura indaga su smaltimento del materiale delle cave, su Il Fatto Quotidiano, 11 maggio 2015. URL consultato il 31 agosto 2023.
- ^ "Illegalità e infrazioni sulle cave delle Apuane", su toscanamedianews.it. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b VitaAdmin, Per uno stupido pezzo di marmo in pi, su Vita.it, 7 maggio 1998. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ Sistema Vagli, sequestrata Cava Prispola per corruzione, su La Gazzetta di Lucca. URL consultato il 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2022).
- ^ Mafia e corruzione in Toscana, nel rapporto anche il nero alle cave, su La Voce Apuana, 13 dicembre 2017. URL consultato il 23 ottobre 2021.
- ^ Bancarotta fraudolenta Sequestrata una cava denunciati i tre titolari, su Il Tirreno. URL consultato il 7 ottobre 2023.
- ^ Massa Carrara: emessi sei provvedimenti tra interdittive antimafia, dinieghi e revoche dalle white list, su interno.gov.it.
- ^ di GUIDO BACCICALUPI, Interdetti Alberto Franchi e Andrea Rossi - Cronaca - lanazione.it, su La Nazione. URL consultato il 31 agosto 2023.
- ^ Cave di marmo: qualcuno teme l’antimafia?, su aadp.it. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Simona Maggiorelli, Una terra dei fuochi sulle Alpi Apuane. Giulio Milani racconta "La Terra Bianca" | Left, su left.it. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Le crepe del Marmo. URL consultato il 22 marzo 2024.
- ^ Lo scontro cavatori-ambientalisti si accende sulle Apuane. «Spintonati e aggrediti verbalmente», su La Voce Apuana, 5 luglio 2021. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Salviamo le Apuane, minacciato Eros Tetti, su Luccaindiretta, 4 novembre 2019. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ «Il mio furgone sabotato»: paura per Sandro Manfredi, su Il Tirreno, 11 marzo 2018. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Successo della manifestazione in solidarietà a Sandro Manfredi e del convegno sulla presenza della mafia sul territori, su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato il 17 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2021).
- ^ «Ricorsi marmo, parentele tra legali di industriali e assessori». «Non c'è alcuna associazione o incarico congiunto», su La Voce Apuana, 4 maggio 2024. URL consultato il 6 maggio 2024.
- ^ Cave, in un libro la tragica antologia di centinaia di morti, su Il Tirreno, 1º giugno 2017. URL consultato il 26 gennaio 2022.
- ^ carraraonline.com, Tragedie in cava, su carraraonline.com. URL consultato il 26 gennaio 2022.
- ^ Frana Apuane: nove morti negli ultimi dieci anni - Toscana, su ANSA.it, 14 aprile 2016. URL consultato il 26 gennaio 2022.
- ^ a b Cave, morti e infortuni dal 2006, su Toscana Notizie. URL consultato il 26 gennaio 2022.
- ^ «Lavoro in cava, dati sulla sicurezza inquietanti. L'infortunio grave può essere davvero dietro l'angolo», su La Voce Apuana, 18 dicembre 2021. URL consultato il 26 gennaio 2022.
- ^ Incidente cave Carrara, 6 morti in 2 anni. I sindacati: "È come un bollettino di guerra, le sanzioni non bastano", su Il Fatto Quotidiano, 14 aprile 2016. URL consultato il 26 gennaio 2022.
- ^ Morire di marmo, ecco cosa succede dentro le cave di Carrara, su Corriere della Sera, 31 maggio 2019. URL consultato il 27 gennaio 2022.
- ^ "La sicurezza nelle cave di marmo ignorata dalla Regione Toscana", su La Nazione, 1637305569609. URL consultato il 26 gennaio 2022.
- ^ Morti sul lavoro, 8 ore di sciopero nel distretto del marmo, su collettiva.it. URL consultato il 26 gennaio 2022.
- ^ INDAGINI IGIENICO-AMBIENTALI: POLVERI - Istituto Superiore di Sanità, su iss.it.
- ^ a b Report 2023/24 - Puntata del 21/04/2024 - Video, su RaiPlay. URL consultato il 22 aprile 2024.
- ^ Report 2024 - Siamo tutti deficienti - Video, su RaiPlay. URL consultato il 29 aprile 2024.
- ^ Carrara, le parole choc dell'imprenditore del marmo: «I cavatori si fanno male perché sono dei deficienti», su Corriere della Sera, 22 aprile 2024. URL consultato il 29 aprile 2024.
- ^ L’imprenditore accusa i cavatori “deficienti” degli incidenti sul lavoro, la sua azienda vola in Borsa: +7%, su la Repubblica, 23 aprile 2024. URL consultato il 29 aprile 2024.
- ^ Dalla Fhp stop a Franchi: "Non corrisponde ai nostri valori etici", su lanazione.it.
- ^ a b Federico Franchini e Alberto Campi (foto), We Report, A Carrara, sulle tracce del marmo della discordia, su TVSvizzera. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ a b Fabrizio Federici, Supercarrara: l’arte di distruggere le Alpi Apuane, parte I | Artribune, su artribune.com, 14 aprile 2014. URL consultato il 7 agosto 2021.
- ^ Blog | Il saccheggio delle Alpi Apuane (ridotte a dentifricio), su Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2013. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Il caso della Carta Pietra: salva gli alberi ma uccide il patrimonio ambientale italiano, su tecnologia-ambiente.it.
- ^ (FR) MINERAL PRINT - Internet - Plainte fondée, su JDP. URL consultato il 30 agosto 2023.
- ^ Day Allen Willey, The Marble Quarries of Carrara, in Scientific American, vol. 97, n. 20, 16 Novembre 1907, pp. 361-362, DOI:10.1038/scientificamerican11161907-361.
- ^ Tessuti trattati con il marmo: Fili Pari unisce e innova due eccellenze italiane, su LifeGate, 29 marzo 2022. URL consultato il 29 giugno 2022.
- ^ La cantina toscana Fuori Mondo ha lanciato sul mercato il primo vino affinato in contenitori di marmo, e no: non ce ne era bisogno, su dissapore.com.
- ^ Cave, le aziende sconfitte. Il Tar: sì alla resa del 30 %, su Il Tirreno, 1º giugno 2022. URL consultato il 15 giugno 2022.
- ^ Condé Nast, E se iniziassimo a “decostruire” gli edifici invece di demolirli?, su Wired Italia, 20 marzo 2022. URL consultato il 1º settembre 2023.
- ^ Cozze e gamberi sono diventati elementi cardine dell’economia circolare, su linkiesta.it.
- ^ stefania, Dai gusci dei frutti di mare una possibile miniera di carbonato di calcio, su Rinnovabili.it, 20 luglio 2017. URL consultato il 2 settembre 2023.
- ^ (EN) Nongnuch Laohavisuti, Banjong Boonchom e Wimonmat Boonmee, Simple recycling of biowaste eggshells to various calcium phosphates for specific industries, in Scientific Reports, vol. 11, n. 1, 26 luglio 2021, pp. 15143, DOI:10.1038/s41598-021-94643-1. URL consultato il 6 settembre 2023.
- ^ (EN) Abarasi Hart, Komonibo Ebiundu e Ebikapaye Peretomode, Value-added materials recovered from waste bone biomass: technologies and applications, in RSC Advances, vol. 12, n. 34, 2022, pp. 22302–22330, DOI:10.1039/D2RA03557J. URL consultato il 6 settembre 2023.
- ^ Montagne in briciole, su lanazione.it.
- ^ L’appello: le Alpi Apuane in un Parco nazionale, su Il Tirreno, 21 dicembre 2020. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ UN PATTO INTERGENERAZIONALE PER SALVARE LE ALPI APUANE ⋆ Legambiente Toscana, su Legambiente Toscana, 13 ottobre 2020. URL consultato il 19 agosto 2021.
- ^ Il futuro delle Apuane oltre il marmo, su Lo Scarpone, 17 maggio 2022. URL consultato il 22 maggio 2022.
- ^ Eros Tetti (Europa Verde): "Apuane, Fattori inesperto della materia", su La Gazzetta di Massa e Carrara. URL consultato il 19 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2021).
- ^ Salviamo le Apuane, Eros Tetti con Europa Verde - Politica Versiliatoday.it, su Versiliatoday.it, 14 settembre 2020. URL consultato il 4 agosto 2021.
- ^ Europa Verde: "Sosteniamo la proposta di Salviamo le Apuane" - SerchioInDiretta, su serchioindiretta.it. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ a b «Occorre chiudere le cave e riconvertire, le istituzioni ci aiutino», su iltirreno.gelocal.it. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ «Chiudere le cave di marmo» La petizione a quota 4.600 firme, su Il Tirreno, 10 novembre 2013. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Salviamo le Apuane - Italia che cambia | Italia che cambia, su italiachecambia.org. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Un Manifesto per le Alpi Apuane (PDF), su comune-info.net.
- ^ Rassegna stampa. Dentifrici e Apuane, su www.intraigiarun.it. URL consultato il 30 agosto 2023.
- ^ Il pianeta marmo, ecco cosa succede dentro le cave di Carrara. URL consultato il 20 settembre 2023.
- ^ La montagna scomparsa, su la Repubblica, 20 aprile 2018. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Parliamo del disastro sulle Alpi Apuane senza paura, su L'HuffPost, 25 settembre 2019. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Vanessa Roghi, La terra dei fuochi in Toscana, su Internazionale, 11 luglio 2015. URL consultato il 17 agosto 2021.
- ^ Carrara, il marmo che divora le Apuane: via 4 milioni di tonnellate di montagna ogni anno, su ilmessaggero.it. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ Basta cave, demoliamo e ricostruiamo, su il manifesto, 12 maggio 2021. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ Le Alpi Apuane e il carbonato di calcio, su ilfoglio.it. URL consultato il 5 agosto 2021.
- ^ A Massa e a Carrara il problema dei residui del marmo peggiora, su Il Post, 14 maggio 2023. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ riccioni, Carrara: il marmo che divora le Apuane, via 4 mln di tonn di montagna l'anno, su Adnkronos, 17 dicembre 2020. URL consultato il 18 agosto 2021.
- ^ Il marmo della Pietà di Michelangelo finisce nel dentifricio, su linkiesta.it.
- ^ Milene Mucci, Venite a vedere con i vostri occhi. #SalviamoleAlpiApuane | Left, su left.it, 20 settembre 2016. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ Apuane_National_Geographic_OTTOBRE_2015.pdf, su Google Docs. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ Apuane, cuore infranto - National Geographic Italia, su danielesaisi.com. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ Le Alpi Apuane sventrate, su Il Giornale dell'arte. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Il marmo di Carrara: una maledizione? - Le Alpi Apuane in pericolo - Guarda il documentario completo, su ARTE. URL consultato il 3 agosto 2021 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2021).
- ^ Le Alpi Apuane corrono il rischio di diventare montagne sbriciolate, su Altreconomia, 30 novembre 2016. URL consultato il 3 agosto 2021.
- ^ Ylenia Sina, Gli affari sul marmo delle Apuane e i riflessi su salute e ambiente, su Altreconomia, 30 giugno 2023. URL consultato il 22 luglio 2023.
- ^ Redazione, “Il marmo di Carrara non è bene comune”, su La Nuova Ecologia, 14 febbraio 2017. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ La devastazione delle Alpi Apuane, su lavialibera.it. URL consultato il 21 agosto 2023.
- ^ La lotta per difendere le Alpi Apuane non si ferma, su DINAMOpress, 23 ottobre 2020. URL consultato l'11 ottobre 2023.
- ^ L'estrattivismo selvaggio nelle Alpi Apuane, su DINAMOpress, 7 gennaio 2020. URL consultato l'11 ottobre 2023.
- ^ Mitologie dell'estrattivismo. Natura e lavoro fra le Alpi Apuane, su DINAMOpress, 31 dicembre 2019. URL consultato l'11 ottobre 2023.
- ^ Giulio, L’estrattivismo uccide, su Jacobin Italia, 2 ottobre 2023. URL consultato il 2 ottobre 2023.
- ^ Report - La banda del buco - Video, su RaiPlay. URL consultato il 30 agosto 2023.
- ^ Report - La banda del buco - Video, su RaiPlay. URL consultato il 30 agosto 2023.
- ^ Report - La banda del buco - Video, su RaiPlay. URL consultato il 30 agosto 2023.
- ^ Le storiche cave di marmo verso la chiusura, su rai.tv. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ admin, I dentifrici e le cave di marmo di Carrara, su Abc Cosmetici, 8 ottobre 2010. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ Indovina chi viene a cena 2022 - Un polpo al cuore - 17/09/2022 - Video, su RaiPlay. URL consultato il 26 gennaio 2024.
- ^ indovina chi viene a cena apuane1. URL consultato il 3 ottobre 2023.
- ^ Geo 2023/24 - Puntata del 05/02/2024 - Video, su RaiPlay. URL consultato il 6 febbraio 2024.
- ^ Alpi Apuane servizio alla televisione nazionale canadese CBC. URL consultato il 17 gennaio 2024.
- ^ (EN) Veronique Mistiaen, Chiara Briganti On 03/27/15 at 10:06 AM EDT, Michaelangelo's Marble Is Being Sold Cheap by Industrialists, su Newsweek, 27 marzo 2015. URL consultato il 9 agosto 2021.
- ^ (EN) Artis, “Turning Art History into Toothpaste” The issues involving the “ongoing environmental disaster” in Carrara’s marble region are beginning to be noticed, su Art is Life, 9 dicembre 2012. URL consultato il 23 febbraio 2022.
- ^ (EN) Tuscan landscape set to be blown up for marble, su the Guardian, 15 luglio 2005. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ (EN) Alice Pistolesi e Monica Pelliccia, Brave newt world: the species swimming against the tide of Italian marble, in The Guardian, 23 marzo 2023. URL consultato il 12 agosto 2023.
- ^ (FR) Le marbre de Carrare broie du noir, in Le Monde.fr, 30 novembre 2018. URL consultato l'8 agosto 2021.
- ^ (FR)