Nobile silenzio

Nobile silenzio è un termine attribuito a Gautama Buddha, per come avrebbe reagito a certe domande intorno alla realtà. Un esempio del genere è stato quando gli furono poste le quattordici domande cui non si può rispondere.[1] In situazioni simili spesso reagiva a descrizioni della realtà basate su antinomie dicendo che entrambe le opzioni antitetiche offertegli erano inappropriate.

Questo atteggiamento non indica misologia o disdegno della filosofia da parte di Buddha. Piuttosto, suggerisce che egli non ritenesse che queste domande fossero in grado di condurre a vera conoscenza.[2] La genesi dipendente è uno dei più grandi contributi di Buddha alla filosofia e fornisce una cornice all'analisi della realtà che non è basata su assunti metafisici riguardanti l'esistenza o inesistenza, ma si fonda invece sulla diretta cognizione dei fenomeni come sono presentati alla mente. Ciò modella e sostiene l'approccio buddista alla liberazione attraverso la pratica etica e meditativa conosciuta come Nobile Ottuplice Sentiero.

Canone pāli[modifica | modifica wikitesto]

Generalmente si pensa al silenzio come qualcosa di osservabile all'esterno di una persona, uno stato esteriore, se stia parlando o no, ma nel canone pāli nobile è uno stato interiore sinonimo di jhana.

"Ma cos'è il nobile silenzio?" Allora mi è venuto in mente il pensiero, "È il caso di un monaco, che avendo soppresso pensieri e valutazioni dirette, entra e rimane nel secondo jhāna: estasi e piacere nati dalla concentrazione, unità di consapevolezza libera da pensieri e valutazioni dirette — intima certezza. Questo si chiama nobile silenzio."[3]

Degli otto jhana, il secondo si raggiunge quando il dialogo interno s'interrompe durante la meditazione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Esse sono:
    1. Il mondo è eterno?
    2. o no?
    3. o entrambe?
    4. o nessuna?
    5. Il mondo è finito?
    6. o no?
    7. o entrambe?
    8. o nessuna?
    9. Il è identico al corpo?
    10. o è differente dal corpo?
    11. Il Tathāgata esiste dopo la morte?
    12. o no?
    13. o entrambe?
    14. o nessuna?
  2. ^ Gadjin M. Nagao, Madhyamika and Yogachara. Leslie S. Kawamura, translator, SUNY Press, Albany 1991, pages 40-41.
  3. ^ Kolita Sutta: Kolita, su Access To Insight, 2012. URL consultato il 15 febbraio 2016.