Oblast' armeno

Oblast' armeno
Oblast' armeno - Localizzazione
Oblast' armeno - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome ufficiale(RU) Армянская область
Lingue ufficialiarmeno
russo
azero
persiano
curdo
Lingue parlateRusso, farsi, azero, armeno, curdo
CapitaleErevan
Dipendente daImpero russo
Politica
Forma di governoOblast
Nascita1828
Fine1840
CausaUnione ad altri territori e formazione del Governatorato della Georgia-Imerezia
Territorio e popolazione
Bacino geograficoArmenia centrale, provincia turca di Iğdır, Repubblica Autonoma di Naxçıvan
Massima estensione27.840 km2 nel 1832
Popolazione164.500 nel 1832
Evoluzione storica
Preceduto daKhanato di Erivan
Khanato di Naxçıvan
Succeduto da Governatorato della Georgia-Imerezia

L''oblast' armeno o provincia armena (in armeno Հայկական մարզ?, Haykakan marz; in russo Армянская область?, Armjanskaja oblast) è stato un oblast' del vicereame del Caucaso dell'impero russo, esistito dal 1828 al 1840.[1][2] Il territorio dell'oblast', che aveva in Erivan (l'antico nome dell'odierna capitale armena, Erevan) il suo centro amministrativo, corrispondeva alla maggior parte dell'odierna Armenia centrale, alla provincia turca di Iğdır e all'enclave azera della Repubblica Autonoma di Naxçıvan, per un totale di circa 27.840 km2 di superficie.[3]

All'indomani della firma del trattato di Turkmenchay, con il quale si pose fine alla guerra russo-persiana che si era protratta dal 1826 al 1828, l'impero persiano cedette all'impero russo, tra le altre cose, anche i territori che formavano i khanati di Erivan e di Naxçıvan, i quali vennero riuniti dai russi a formare l'oblast' armeno.[4][5] Nello stesso anno della costituzione dell'oblast, Ivan Fëdorovič Paskevič, il famoso comandante militare di origine ucraina nonché eroe di guerra, fu nominato "Conte di Erivan".[2][4]

Nel 1829, l'esploratore baltico tedesco Friedrich Parrot dell'università di Tartu effettuò un viaggio nell'oblast' come parte della sua spedizione volta alla scalata del monte Ararat. Accompagnato dallo scrittore armeno Khačatur Abovjan e da altri quattro viaggiatori, Parrot effettuò la prima ascesa dell'Ararat della storia a partire dal monastero armeno di Sant'Hakob ad Akoři (l'odierna Yenidoğan).[6]

L'oblast' cessò la sua esistenza nel 1840 ed i suoi territori furono incorporati in una nuova, più larga, provincia, il governatorato della Georgia-Imerezia.[2] Questa nuova disposizione non durò a lungo e nel 1844 il vicereame del Caucaso fu ristabilito, con il precedente oblast' armeno che andò a formare una suddivisione del governatorato di Tiflis (l'odierna Tbilisi). Nel 1849, poi, fu costituito il governatorato di Erivan, che venne separato dal sopraccitato governatorato di Tiflis[3] e che includeva i precedenti territori dei khanati di Erivan e di Naxçıvan.[7]

Al fine di ottenere informazioni sulla demografia dei territori armeni di ultima acquisizione, nel 1829 le autorità zariste inviarono nell'oblast' una squadra comandata da Ivan Chopin affinché effettuasse un censimento della popolazione.[2] Dai risultati si evinse che i mussulmani, inclusi i Tatari (oggi conosciuti come azeri), curdi e persiani formavano la maggioranza della popolazione, mentre gli armeni cristiani formavano una minoranza, seppur significativa, frutto di precedenti deportazioni.[1] Il numero di armeni crebbe sensibilmente dopo che il governo russo iniziò una campagna volta a permettere e a incoraggiare gli armeni che vivevano in territorio turco o persiano a emigrare nella Russia Transcaucasica. Con la suddetta campagna fu concesso di ritornare in Armenia anche ai prigionieri armeni che avevano vissuto in Persia sin dal 1804 e addirittura dal 1795.[8] Così, nel 1832, l'oblast' contava una popolazione di circa 164.500 persone e circa 45.000 armeni si erano ristabiliti nei suoi territori.[2]

  1. ^ a b Razmik Panossian, The Armenians: From Kings and Priests to Merchants and Commissars, Columbia University Press, 2006, p. 122, ISBN 9780231139267.
  2. ^ a b c d e George A. Bournoutian, The Khanate of Erevan Under Qajar Rule, 1795-1828, Mazda Publishers, 1992, p. 26, ISBN 9780939214181.
  3. ^ a b Arthur Tsutsiev, Atlas of the Ethno-Political History of the Caucasus, Yale University Press, 2014, p. 15, ISBN 9780300153088.
  4. ^ a b Charles King, The Ghost of Freedom: A History of the Caucasus, Oxford University Press, 2008, p. 50-51, ISBN 978-0195177756.
  5. ^ Muriel Atkin, Russia and Iran, 1780—1828, University of Minnesota Press, 1980, pp. 158-159, ISBN 9780816609246.
  6. ^ Friedrich Parrot, Journey to Ararat, Gomidas Institute, 1846, p. 139, ISBN 9781909382244.
  7. ^ Robert H. Hewsen, Armenia: A Historical Atlas, University of Chicago Press, 2001, p. 173, ISBN 9780226332284.
  8. ^ Firuz Kazemzadeh, Iranian Relations with Russia and the Soviet Union, to 1921, in Peter Avery, Gavin Hambly e Charles Melville (a cura di), The Cambridge History of Iran, Vol. 7: From Nadir Shah to the Islamic Republic, Cambridge University Press, 1991, p. 339, ISBN 9780521200950.

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