Orla Brady

Orla Brady nel 2020

Orla Brady (Dublino, 28 marzo 1961) è un'attrice irlandese, attiva a teatro, al cinema e in televisione, in Irlanda, Regno Unito e Stati Uniti d'America.

È nota in particolare per aver interpretato i personaggi di Elizabeth Bishop, nella serie televisiva Fringe (2010-2012); della dottoressa Karen Hopple, nella nona stagione di American Horror Story (2019); di Laris e Tallinn, nella serie televisiva Star Trek: Picard (2020-2023).

Candidata più volte all'Irish Film & Television Academy, per alcuni dei suoi lavori televisivi, e a un Saturn Award come miglior guest star in una serie televisiva nel 2012, per la sua partecipazione a Fringe, nel 1999 è stata premiata con un Golden Nymph Award per il suo ruolo di protagonista nel film A Love Divided.[1] Nel 2020 è stata inserita al 43º posto nella lista dei più grandi attori irlandesi dal periodico The Irish Times.[2]

Orla Brady nasce a Dublino, il 28 marzo 1961,[3] seconda dei quattro figli di Patrick e Catherine,[4] riceve una formazione prettamente cattolica. Al tempo i genitori posseggono un locale, l'Oak Bar, nel celebre quartiere Temple Bar di Dublino.[4] Dalla nascita, all'età di sette anni, vive a Bray nella Contea di Wicklow.[5] Frequenta istituti scolastici religiosi, quali il convento delle suore di Loreto di Wicklow e il convento delle Orsoline di Dublino. Nel 1986, all'età di 25 anni, trasferitasi a Parigi, inizia a studiare recitazione[3] frequentando L'École Philippe Gaulier[6] e l'École Internationale de Mimodrame de Paris di Marcel Marceau.[7]

Nel 1988 posa per una serie di fotografie di coppie che danzano, per l'artista scozzese Jack Vettriano, fotografie che più tardi ispireranno il suo dipinto The Singing Butler (lett. "Il maggiordomo che canta"").[8] Sempre in questo periodo, verso i 25 anni, Orla Brady è stata fotografata per la guida The Illustrator's Figure Reference Manual, venendo pagata la somma di £ 50, e fu proprio questa guida a ispirare Vettriano nella sua composizione fotografica.[9]

Orla Brady inizia la propria carriera teatrale lavorando con la Balloonatics Theatre Company, in produzioni teatrali quali l'Amleto di William Shakespeare e Finnegans Wake, tratto dall'omonimo romanzo di James Joyce.[1] Ritornata a Dublino, interpreta il ruolo di Adela ne La casa di Bernarda Alba di Federico García Lorca, messo in scena al Gate Theatre nel settembre del 1989,[10] e di Natasha in Tre sorelle di Anton Čechov, messo in scena anch'esso al Gate Theatre, nel marzo 1990.[11] Trasferitasi a Londra, interpreta il personaggio di Kate nella piéce Philadelphia, Here I Come! di Brian Friel, prima al King's Head Theatre, poi nel West End, al fianco di Pauline Delaney, Jonathan Arun, Brendan Coyle, Eamon Kelly, Dennis Quilligan e Patrick Duggan.

La carriera cinematografica dell'attrice prende il via con un ruolo minore nel cortometraggio del 1991 diretto da John Boorman, Ho sognato d'essermi svegliato (I Dreamt I Woke Up), parte della serie documentaristica della BBC The Director's Place, nel quale il regista britannico ritrae la propria casa e i propri vicini, oltre alle montagne di Wicklow e le influenze da queste avute nei suoi film, in particolare Un tranquillo weekend di paura, Excalibur e Anni '40.

Dopo questa esperienza viene ingaggiata per ruoli minori nelle serie televisive So You Think You've Got Troubles, nel 1991, e Minder, nel 1993, e prende parte al suo primo lungometraggio nel 1994, interpretando il ruolo di Vanessa in Words Upon the Window Pane di Mary McGuckian.[12] Del 1996 è invece la sua prima esperienza professionale nel mondo del teatro, interpretando Ghislane nel lavoro teatrale di Stephen Poliakoff Blinded by the Sun, rappresentato al Royal National Theatre nel Regno Unito nel 1996, sviluppando in seguito una carriera divisa tra Irlanda e Regno Unito, tanto in ambito teatrale, quanto cinematografico e televisivo.

Nel 1999 è protagonista, nel ruolo di Sheila Cloney, al fianco di Liam Cunningham, nel film , coprodotto da RTÉ/BBC e diretto da Syd Macartney, A Love Divided. Il film è basato sulla storia vera di Mary e Seán Cloney, alla cui memoria è dedicato il film stesso e la cui storia viene raccontata anche nel libro del 2010 The Fethard-on-Sea Boycott, che negli anni cinquanta si sono scontrati con le istituzioni irlandesi e con la Chiesa cattolica, perché costretti a crescere i propri figli nella religione cattolica.[13][14][15] Il ruolo le vale un Golden Nymph Awards come miglior attrice.[1][16]

Nel 2000 appare nel film franco-britannico La partita - La difesa di Lužin (The Luzhin Defence) di Marleen Gorris (2000). Quindi si trasferisce in California nel 2001, apparendo in seguito in numerose produzioni cinematografiche e televisive, tanto statunitensi, quanto europee. Dal 2000 al 2004 è protagonista della serie televisiva della CBS In tribunale con Lynn (Family Law), interpretando il personaggio di Naoise O'Neill in 43 episodi della serie. Nel 2004 è in un episodio della serie statunitense Nip/Tuck e in un episodio della serie britannica Hustle - I signori della truffa (Hustle); tra 2004 e 2005 è in otto episodi della serie televisiva targata RTÉ Proof (2004-2005); nel 2007 recita nei film 32A di Marian Quinn e How About You... di Anthony Byrne; tra 2007 e 2008, interpreta 4 episodi della serie televisiva Shark - Giustizia a tutti i costi (Shark), interpretandovi il personaggio di Claire Stark, l'ex moglie di Sebastian Stark (James Woods); Nel 2008 appare nel secondo episodio della serie BBC Il commissario Wallander (Wallander);[17] tra il 2008 e il 2010, interpreta uno dei quattro personaggi protagonisti della serie televisiva targata BBC, Amanti (Mistresses), Siobhan Dillon, un'avvocatessa che lotta per mantenere la sua relazione con il marito Hari pur avendo una relazione con il suo collega Dominic, dal quale in seguito avrà un figlio.

Nel 2010 compare al fianco di James Nesbitt nella miniserie televisiva diratta da Jim O'Hanlon e Colm McCarthy The Deep, dove interpreta Catherine, ed è protagonista di un episodio della serie Strike Back, in cui impersona Katie Dartmouth. Tra il 2010 e il 2012 interpreta il personaggio ricorrente di Elizabeth Bishop, madre di Peter (Joshua Jackson) e moglie di Walter (John Noble), nella serie televisiva di fantascienza Fringe, ideata da J.J. Abrams, Roberto Orci e Alex Kurtzman.[1][18] L'interpretazione le vale una candidatura ai Saturn Award nel 2012 come miglior guest star in una serie televisiva.

Nel 2012 compare nella serie televisiva ITV Eternal Law, nella parte di Mrs. Sheringham, un angelo che si innamora di un umano e diviene mortale, e interpreta Taryn nella serie televisiva di Sky One Sinbad. A fine 2013 interpreta la contessa Vera Rossakoff nell'adattamento televisivo della serie di racconti di Agatha Christie Le fatiche di Hercule (The Labours of Hercules), parte del finale di stagione della serie Poirot (Agatha Christie's Poirot), al fianco di David Suchet. Sempre nel 2013 prende parte alla nuova serie del franchise britannico di fantascienza Doctor Who, interpretando il personaggio di Tasha Lem a fianco del Dodicesimo Dottore (Peter Capaldi) nello speciale natalizio Il tempo del Dottore (The Time of the Doctor), andato in onda tra la settima e l'ottava stagione della serie.[1] Nel 2014 è protagonista della serie televisiva Banished, in cui interpreta il personaggio di Anne Meredith.

In aggiunta agli altri ruoli in film indipendenti, Orla Brady compare nella parte dell'architetto Eileen Gray nel film irlandese diretto da Mary McGuckian, The Price Of Desire, presentato a diversi festival nel 2016 e distribuito nel 2020.[1] Dal 2017 al 2019 ha un ruolo principale nella serie televisiva di arti marziali Into the Badlands, in cui interpreta il personaggio di Lydia. Nel 2019 è fra i personaggi ricorrenti della nona stagione della serie televisiva antologica American Horror Story, intitolata 1984, nei panni della dottoressa Karen Hopple, il capo della struttura psichiatrica dove viene rinchiuso l'assassino principale della stagione, Benjamin Richter, interpretato da John Carroll Lynch.[1]

Dal 2020 interpreta la Romulana, ex-membro della Tal Shiar e moglie di Zhaban (Jamie McShane), ora collaboratrice e assistente dell'ammiraglio Jean-Luc Picard (Patrick Stewart), Laris, nella prima stagione di Star Trek: Picard, settima serie live-action del franchise di fantascienza Star Trek.[1][19][20] Ritorna nella seconda stagione nel 2022, dove, oltre a Laris, interpreta anche il ruolo di Tallinn, una "osservatrice" mandata sulla Terra del XX e XXI secolo, con il compito di monitorare e salvaguardare Renée Picard, un'antenata di Jean-Luc Picard, per assicurarsi che la storia della Terra non venga alterata.[19][20] Tallin si rivela poi essere una romulana in incognito, al che Picard ne deduce trattarsi probabilmente di un'antenata della stessa Laris. Nel 2023 riappare infine come Laris nel primo episodio della terza stagione della serie.

Trasferitasi nel 2001 a Los Angeles, incontra il fotografo Nick Brandt, con il quale si sposa nel Parco nazionale delle Colline Chyulu, in Kenya, nel dicembre 2002. È inoltre proprietaria di un appartamento georgiano a Dublino.[21]

In un'intervista del 2021 ha confessato di aver lasciato l'Irlanda, perché la considerava "un postro troppo repressivo per essere una donna" e al tempo offriva poche opportunità.[22] Il referendum per l'abolizione del 35° emendamento della costituzione irlandese (Marriage Equality Act) del 2018, così come l'espansione dell'industria irlandese, le ha fatto cambiare idea, le ha fatto dichiarare: "Oh, questa è un'Irlanda differente e ora mi può accettare".[22]

Pur avendo avuto un'educazione strettamente cattolica, Orla Brady si considera atea, come viene attestato almeno dal 2002.[23]

Orla Brady nel 2015

Teatro (parziale)

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Riconoscimenti

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  • Golden Nymph Award
    • 1999 - Miglior attrice per A Love Divided[1]
  • Irish Film and Television Award
    • 1999 - Canditatura al miglior attore in un ruolo femminile per A Love Divided
    • 2004 - Canditatura alla miglior attrice televisiva drammatica per Servants
    • 2004 - Canditatura alla miglior attrice televisiva drammatica per Proof
    • 2009 - Canditatura alla miglior attrice non protagonista televisiva per Mistresses
    • 2011 - Candidatura alla miglior attrice protagonista in un film o serie televisiva per Mistresses
    • 2013 - Candidatura alla miglior attrice televisiva per Sinbad
    • 2016 - Candidatura alla miglior attrice protagonista in un film per The Price of Desire
  • Saturn Award
    • 2012 - Candidatura alla miglior guest star in una serie televisiva per Fringe

Doppiatrici italiane

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Orla Brady è stata doppiata da:

Da doppiatrice è sostituita da:

  1. ^ a b c d e f g h i (EN) Brad Balfour, Actor Orla Brady Brings Masterful Architect Eileen Gray to Life Through "The Price Of Desire"—Director Mary McGuckian's Re-Issued Film, in The Irish Examiner, The Irish Examiner DAC, 11 giugno 2020. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  2. ^ (EN) Donald Clarke e Tara Brady, The 50 greatest Irish film actors of all time – in order, in The Irish Times, The Irish Times DAC, 13 giugno 2020. URL consultato il 28 ottobre 2023.
  3. ^ a b (EN) Charlotte Philby, How Do I Look?: Orla Brady, actress, 46, in The Independent, Independent Print Limited, 5 gennaio 2008. URL consultato il 9 maggio 2008.
  4. ^ a b (EN) Biography, su Orla Brady - The Unofficial Fan Site, OrlaBrady.org. URL consultato il 9 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2008).
  5. ^ Intervista di Miriam O'Callaghan su RTÉ Radio del 12 gennaio 2014.
  6. ^ (EN) Donald Clarke, Orla Brady: ‘I felt Ireland was a very repressive place to be a woman’, in The Irish Times, The Irish Times DAC, 15 settembre 2021. URL consultato il 1º maggio 2023.
  7. ^ (EN) Tara Brady, Orla Brady: from Dublin to Hollywood to kicking ass in the Badlands, in The Irish Times, The Irish Times DAC, 30 maggio 2016. URL consultato il 1º maggio 2023.
  8. ^ (EN) Profile of Orla Brady, su Jack Vettriano, 24 dicembre 2013. URL consultato il 31 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2013).
  9. ^ (EN) Sam Jones, Vettriano brought to book by illustrator's manual, in The Guardian, Guardian News & Media Limited, 4 ottobre 2005, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 19 febbraio 2020.
  10. ^ (EN) The House of Bernarda Alba, su PlayographyIreland, Irish Playography, Irish Theatre Institute. URL consultato il 1º maggio 2023.
  11. ^ (EN) Three Sisters, su PlayographyIreland, Irish Playography, Irish Theatre Institute. URL consultato il 1º maggio 2023.
  12. ^ (EN) v134058, su AllMovie, All Media Network. URL consultato il Words Upon the Window Pane (1994).
  13. ^ (EN) Kim Bielenberg, A love divided, but never conquered, in Irish Independent, Mediahuis Ireland Group Limited, 4 luglio 2009. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  14. ^ (EN) Famous Wexford People in History, Seán & Sheila Cloney and the infamous Fethard-on-Sea boycott, su Facebook, Meta, 23 aprile 2018. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  15. ^ (EN) A Love Divided, su Entertainment.ie, Packed House Ltd.. URL consultato il 29 ottobre 2023.
  16. ^ Brits strike gold at Monte Carlo, in Broadcast, Londra, Media Business Insight Limited, 1º marzo 2000. URL consultato il 7 novembre 2013.
  17. ^ (EN) Firewall, su BBC, 30 novembre 2008. URL consultato il 30 novembre 2008.
  18. ^ (EN) Meet Mrs. Bishop: Orla Brady Joins 'Fringe', su TV.com, CBS Interactive Inc., 12 agosto 2009. URL consultato il 15 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2009).
  19. ^ a b (EN) Mark Donaldson, Every Picard TNG Love Interest (Before Laris), su Screen Rant, Valnet Inc., 24 dicembre 2022. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  20. ^ a b (EN) Ryan Parker, 'Picard' Star Orla Brady Credits Character's Total Sense of Self to "Reasonably Rare" Female Director, in The Hollywood Reporter, Penske Media Corporation, 4 aprile 2022. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  21. ^ (EN) O'Doherty Cara, Orla Brady interview: 'I would see certain people walking in the door and blanching', in The Sunday Times, Times Media Limited, 4 ottobre 2020. URL consultato il 21 ottobre 2021.
  22. ^ a b (EN) Donald Clarke, Orla Brady: 'I felt Ireland was a very repressive place to be a woman', in The Irish Times, The Irish Times DAC, 15 settembre 2021. URL consultato il 21 ottobre 2021.
  23. ^ Warren Allen Smith, 2002, p. 130.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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