Oscar Levertin

Oscar Levertin in un quadro di Carl Larsson del 1906.

Oscar Levertin (Norrköping, 17 luglio 1862Stoccolma, 22 settembre 1906) è stato uno scrittore svedese.

La sua carriera di studi culminò con la frequentazione dell'Università di Uppsala.[1]

Successivamente si trasferì a Stoccolma per insegnare letteratura.

Dal 1897 collaborò con il giornale conservatore Svenska Daghladet come critico letterario.[1]

In collaborazione con Verner von Heidenstam abbandonò il naturalismo degli esordi, e scrisse l'opera polemica Il matrimonio di pepita (1890), che reagiva al realismo sociale in nome dell'ormai dominante decadentismo, di un simbolismo mistico e sensuale e di una «fantasia coloristica orientale».[1]

Di analoga ispirazione sono le liriche Leggende e ballate (1891) e Nuove poesie (1894).

Importante la sua attività critica: Dall'epoca di Gustavo III (1896), Figure svedesi (1904), nella quale descrisse e approfondì gli sviluppi della poesia e delle arti figurative nelle varie epoche, oltre che analizzare la letteratura ed il teatro con rigore scientifico.[1]

Opere principali

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  • Från Rivieran: skisser från Medelhavskusten (1883)
  • Småmynt (1883)
  • Konflikter: nya noveller (1885)
  • Pepitas bröllop (with Verner von Heidenstam) (1890)
  • Legender och visor (1891)
  • Diktare och drömmare (1898)
  • Rococo-noveller (1899)
  • Magistrarne i Österås (1900)
  • Svenska gestalter (1903)
  • Kung Salomo och Morolf (1905)
  1. ^ a b c d le muse, VI, Novara, De Agostini, 1964, p. 456.
  • (SV) Frederik Böök, Minne av Oscar Levertin, Stoccolma, Norstedt, 1950.
  • (SV) Carl A. Fehrmann, Levertins lyrik, Lund, Gleerup, 1945.

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