Pane di Vakfıkebir
Pane di Vakfıkebir | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Turchia |
Regione | Regione del Mar Nero |
Zona di produzione | Vakfıkebir, Trebisonda e Hamsiköy |
Dettagli | |
Categoria | piatto unico |
Ingredienti principali |
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Il pane di Vakfıkebir (in turco Vakfıkebir ekmeği) o Pane di Trabisonda, è prodotto a Vakfıkebir, Trebisonda, nonché a Hamsiköy, e varia da 0,45 a 7,5 chilogrammi di peso.[1]
In Turchia è conosciuto quasi ovunque. Oltre che a Trebisonda, è prodotto appositamente in piccole città lungo le principali autostrade. Viene lievitato con lievito naturale e cotto in un forno di pietra nera a legna. Il pane di Vakfıkebir è gustoso, ha una lunga conservabilità e non si ammorbidisce facilmente. Questo pane, a differenza della maggior parte del pane prodotto in Turchia, rimane ancora buono anche qualche tempo dopo l'acquisto. Negli ultimi anni, anche in grandi città come Istanbul e Ankara sono state aperte panetterie che producono pane di Vakfıkebir. In quanto cotto in forni in pietra, è anche noto come "pane del forno in pietra" (taş fırın ekmeği). Un "Festival del pane di Vakfıkebir" si tiene ogni anno a Vakfıkebir allo scopo di promuovere questo pane in Turchia e all'estero.[2][3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Properties of white and traditional Vakfıkebir breads, in Turkish Journal of Agriculture & Forestry, Scientific and Technical Research Council of Turkey, 2008, p. 459-462.
- ^ Copia archiviata, su karadenizinsesi.com.tr. URL consultato il 4 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ http://www.61saat.com/bolgesel/vakfikebir-ekmek-festivali-tekrar-yapilmaya-baslayacak-h183708.html
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kotancilar, H. Gürbüz; (Et al.) (2009). "Crumb pasting and staling properties of white and traditional Vakfıkebir breads". Food Engineering Department, Faculty of Agriculture, Atatürk University. pp. 435–443.
- (EN) Tarihi, Eklenme, Bread, bread waste Vakfıkebir proposed solution, su habermonitor.com, Haber Monitör, 6 marzo 2013. URL consultato l'11 novembre 2013.