Paolo Maria Parrino

Paolo Maria Parrino (Pal Mëria Prifti[1] in albanese; Palazzo Adriano, 25 gennaio 1711Palermo, 3 maggio 1765) è stato un presbitero, letterato e storico italiano di etnia albanese (arbëresh).

Sacerdote di rito bizantino, fu parroco della chiesa di rito greco-bizantino in Palermo, la parrocchia di San Nicolò "dei Greci", attigua al Seminario Italo-Albanese di Palermo, di cui fu il secondo rettore dopo la sua fondazione e direzione per opera di Padre Giorgio Guzzetta.

Tra i rappresentanti della letteratura arbëreshe del '700 in Sicilia[2][3], fu studioso e teorico dell'ideologia romantica albanista, scrivendo un numero ragguardevole di opere in cui descrive lingua, usi e costumi nazionali propri e discute scientificamente per l'epoca, basandosi su fatti linguistici e storici pervenuti o per alcuni falsati[4], la provenienza nobile dei fondatori delle colonie albanesi d'Italia del sec. XV e successivi; inoltre trattando fra i primi tematiche sull'identità degli albanesi e la loro origine illirica-pelasgica[5][6], contribuì in modo significativo alle basi delle future ricerche delle radici dell'identità etnica arbëreshe/shqiptare[7].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paolo Maria Parrino[8] nacque il 25 gennaio 1711 a Palazzo Adriano, colonia albanese di Sicilia in provincia di Palermo, dal notar Luca e da Rosalia Lo Cascio, importante famiglia italo-albanese osservante il rito bizantino. Il nonno paterno, Papàs Giuseppe Antonio Parrino, sacerdote di rito orientale, fu il padrino di battesimo insieme alla moglie Angela[9], e probabilmente fu lui il primissimo a indirizzarlo nell'educazione di base e nella fede.

Non avendo notizie precise[10], è probabile che abbia compiuto gli iniziali studi teologi, filosofici e letterari presso l'Oratorio filippino dell'Olivella a Palermo oppure, molto più plausibilmente, presso la Congregazione dei preti celibi di rito greco-bizantino di Piana degli Albanesi (allora detta Piana dei Greci), fondata da Guzzetta nel 1716. Parrino continuò gli studi di teologia in Palermo.

Tra il 1725 e il 1726 entra nell'Oratorio bizantino di Piana degli Albanesi (Rritiri)[11] e fu diretto negli studi e nella formazione spirituale e teologica dal servo di Dio Padre Giorgio Guzzetta, che apprezzò l'ampia cultura e lo zelo del suo studente[12].

Il 2 luglio 1734 ricevette nella chiesa di Sant'Atanasio in Roma la consacrazione sacerdotale dall'arcivescovo mons. Basilio Matranga[13].

Dopo una preziosa collaborazione del Parrino già agli inizi della vita dello stesso Seminario, il Guzzetta lo nominò nel 1739 vicerettore e nel 1752 Rettore del Seminario Albanese (allora detto anche Seminario Greco) da lui fondato a Palermo[14][15]. Dopo la fondazione e la direzione del Guzzetta, egli fu il 2º Rettore del Seminario Italo-Albanese, che resse dal 1746 al 1765, coadiuvato da Papàs Basilio Stassi di Piana degli Albanesi e da Papàs Melchiorre Masi di Mezzojuso.

Nel 1746 fu nominato cappellano dal parroco Papàs Pietro d'Andrea, e, alla morte di costui, avvenuta il 17 ottobre dello stesso anno, il Parrino con provvedimento del Senato di Palermo gli succedette come parroco della Chiesa di San Nicolò dei Greci[16] (allora affiancata al Seminario Italo-Albanese).

Fu esaminatore sinodale, impegnandosi alacramente nella difesa delle istituzioni delle comunità albanesi di Sicilia. Fu molto stimato nella città di Palermo per il suo apostolato e per la sua vasta erudizione. La sua attività parrocchiale si sarà conclusa possibilmente nel 1764, in quanto l'ultimo atto di battesimo da lui amministrato risale al 2 dicembre di quell'anno.

Scrisse varie opere rimaste inedite, compiendo altresì un'opera storica «su 'dei Macedoni, o sian Epiroti», influenzando così la maggiore opera di Papàs Nicolò Chetta[17]. Primo ad esporre le notizie sulle colonie albanesi, è stato iniziatore dell'ideologia romantica albanista, la quale affronta la storiografia italo-albanese basata su documenti e valutazioni dei fatti storici relativi all'esodo albanese in Italia nel XV secolo[18], individuando le origini del processo di identificazione e costruzione d'identità che investì le comunità italo-albanesi tra il XVIII e il XIX secoli.

Spinto da Padre Giorgio Guzzetta, indirizzò ogni sforzo verso la ricerca storiografica del proprio popolo, comprendendo che soltanto attraverso la ricerca storica era possibile ricostruire e determinare l'autonomia della gente albanese come etnia autoctona, avente una propria civiltà e una propria cultura, una propria religione e una lingua diversa e autonoma rispetto a quelle parlate delle altre popolazioni presenti in quel territorio (italiano e balcanico). Come lo stesso Guzzetta, rimarcò la differenza tra greci e albanesi, tra "scismatici" e cattolici di rito greco-bizantino, al fine di annullare la concezione secondo la quale gli albanesi fossero greci.

Ha scritto in particolare due importanti opere in latino rimaste inedite e conservate nella biblioteca del Seminario "Nazionale" degli Italo-Albanesi di Sicilia oggi in Piana degli Albanesi: «Perpetua e Albanensis Eçlesiae consensionis cum Romana omnium Maltre et Magistra, libri septem - Opus Historico - Theologicum in duas partesipraina discie Fiste ali, quarum altera ultriusque Eçlesiae concensionem ostendit. Seminario ad usum Siculo-Albani» e «Da septem Eçlesiae Sacramentis ad mentem utriusque Eçlesiae Graecae atque Latinae, libri octo in quibus specimen quodam Eçlesiae disciplinae quae apud albanenses obtinuit, exhibetur»[19].

Nel primo manoscritto, che è un volume di quasi 800 pagine, l'autore descrive con competenza gli studi effettuati sul paese natio, l'Albania e le sue diverse province, basandosi su ciò che gli antichi e i precedenti storici e i geografi fin ad allora hanno detto sull'argomento e la località; sui costumi sacri e profani dei macedoni e sulla storia del cristianesimo e della Chiesa in Albania.

Morì prematuramente il 3 maggio 1765, all'età di 54 anni, nel pieno della sua attività di studioso e Rettore.

Titoli delle principali opere[modifica | modifica wikitesto]

Delle numerose opere del Parrino, rimaste manoscritte nel Seminario Albanese di Palermo e fedelmente descritte da Papàs Matteo Sciambra, vanno almeno ricordate:

  • Perpetua e Albanensis Eçlesiae consensionis cum Romana omnium Maltre et Magistra, libri septem - Opus Historico - Theologicum in duas partesipraina discie Fiste ali, quarum altera ultriusque Eçlesiae concensionem ostendit. Seminario ad usum Siculo-Albani.
  • Da septem Eçlesiae Sacramentis ad mentem utriusque Eçlesiae Graecae atque Latinae, libri octo in quibus specimen quodam Eçlesiae disciplinae quae apud albanenses obtinuit, exhibetur.

Opuscoli e manoscritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Exercitatio historico-theologica (1735)
  • Dialogo di Elleno e Filareto sulla lingua greca [liturgica] in Sicilia in cui si dimostra quanto utile e necessario sia lo studio della medesima [per gli albanesi di Sicilia di rito greco-bizantino] (1737)
  • De studiis necessariis ad recte instituendos Siculo-Albanensis Collegii candidatos. Oratio ad rerum albanorum studiosos (1738)
  • In septem perpetuae consensionis libros Albanensis Ecclesiae cum Romana omnium Mater et Magistra (1765)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Noto in ambito accademico albanese anche solo come Pal Maria Parrino.
  2. ^ LETTERATURA. Tradizione linguistico-letteraria arbëreshe, su arbitalia.it. URL consultato il 30 maggio 2020.
  3. ^ Letteratura siculo-albanese - Piana degli Albanesi, su pianadeglialbanesi.info. URL consultato il 30 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2020).
  4. ^ Mandalà M., Paolo Maria Parrino e le origini dell'ideologia albanista. In Pietro Di Marco e Alessandro Musco (a cura di), Aspetti della cultura bizantina ed albanese in Sicilia (pp. 1-60). Palermo 2005 : Officina di Studi Medievali. Machina Philosophorum, su iris.unipa.it. URL consultato il 30 maggio 2020. (PDF)
  5. ^ QMKSH Qendra Mbarëkombëtare e Koleksionistëve Shqiptarë, 3 MAJ 1765, U SHUA STUDIUESI ARBËRESH PAL MARIA PARRINO (trad. it.: Il 3 maggio 1765, si è spento lo studioso albanese Paolo Maria Parrino), su qmksh.al. URL consultato il 30 maggio 2020.
  6. ^ Nach 450. Jahren: Buzukus "Missale" und seine Rezeption in unserer Zeit 2, Albanische Forschungen 25, a cura di Bardhyl Demiraj, Wiesbaden 2007.
  7. ^ Kontributi i studiuesve arbëreshë për hulumtimin e rrënjëve identitare etnike (Il contributo dei ricercatori Italo-Albanesi alla ricerca delle radici dell'identità etnica), su redaktori.net. URL consultato il 30 maggio 2020.
  8. ^ Il cognome Parrino è fra i cognomi tipici diffusi in tutte le cinque comunità siculo-albanesi. Scritto Prifti in origine, ovvero "sacerdote" in albanese, così come riscontrabile in Albania, è stato sicilianizzato nella forma attuale già dall'arrivo degli albanesi in Italia.
  9. ^ Battezzato da Papàs Thomaso Flocca, parroco della chiesa bizantina di Palazzo Adriano, dall'atto di battesimo si apprende che i genitori, sposatosi nel 1709, occupavano una prestigiosa posizione sociale nell'antica cittadina arbëreshe: il padre svolgeva l'ufficio di notaio ed era figlio di un sacerdote, la madre era nipote di un apprezzato scultore locale.
  10. ^ La formazione giovanile di Parrino è relativamente nota alla ricostruzione che ne fece Papàs Luca Matranga nelle Compendiose notizie inserite in appendice alla biografia di p. Giorgio Guzzetta scritta da p. Giovanni D'Angelo: "Compendiose notizie inserite in appendice della virtuosa vita de' primi Padri della Congregazione dell'Oratorio greco-latina nella Terra della Piana raccolte e distese da Luca Matranga proposito della medesima Congregazione", in Giovanni D'Angelo, Vita del servo di Dio P. Giorgio Guzzetta greco-albanese della Piana, Prete della Congregazione dell'Oratorio di Palermo, ricavata da alcuni mss. del P. Luca Matranga proposito della Piana, e da altre Memorie, Palermo, 1798, pp. 364-370.
  11. ^ «L’amabilità con cui fu accolto dal P. Giorgio per li rari talenti, che questi in esso [Parrino] scoprì, fe, che ad onta delle resistenze del genitore, s’abbandonasse tutto nelle di lui mani, ed abbracciasse il nostro istituto.»
  12. ^ Università degli Studi di Palermo, Il Settecento arbëresh 2 - Paolo Maria Parrino, su docsity.com. URL consultato il 1º giugno 2020.
  13. ^ Archbishop Basilio Matranga, O.S.B.M. (born Piana dei Greci 1677, died † 7 Apr 1748), Archbishop of Achrida-Ochrida and vica/Cimarra-Himara (Albania).
  14. ^ Manoscritto inedito del papàs Andrea Figlia (1764), su jemi.it. URL consultato il 30 maggio 2020.
  15. ^ PADRE GIORGIO GUZZETTA e la fondazione del Seminario Greco Albanese di Palermo, di Papàs Rosario G. Caruso, pp. 4-5, Eco della Brigna, Mezzojuso 2017.
  16. ^ Papàs Matteo Sciambra, Indagini storiche sulla Comunità Greco-Albanese di Palermo, Grottaferrata, Tipografia italo-orientale San Nilo, 1963.
  17. ^ Robert Elsie, Historical Dictionary of Albania, su books.google.it. URL consultato il 30 maggio 2020. (PDF)
  18. ^ Secondo quanto sostenuto da M. Mandalà in Mundus vult decipi. I miti della storiografia arbëreshe, A.C. Mirror, Palermo 2007, tesi che ha aperto un dibattito tra accademici e storici, queste del Parrino sono valutazioni false oppure errate. Cfr. [1] [2]
  19. ^ Cfr. Prof. P. Gaetano Petrotta, «Popolo Lingua e Letteratura Albanese» p. 475 - 476.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pompilio Rodotà, Dell’origine, progresso e stato presente del rito greco in Italia osservato dai Greci, Monaci Basiliani, e Albanesi, Libri tre, scritti da Pietro Pompilio Rodotà, professore di lingua greca nella Biblioteca Vaticana, Libro terzo, Degli Albanesi, Chiese greche moderne e Collegio greco in Roma, In Roma MDCCLXIII, Per Giovanni Generoso Salomoni, con licenza de’ Superiori.
  • Giuseppe Schirò, Notizia distinta degl’italo-greci e degl’Italo-albanesi esposta da mons. Giuseppe Schirò Arcivescovo di Durazzo, già Vicario Apostolico di Cimarra nell’Epiro, in occasione di dover rispondere ad alcuni quesiti proposti da un personaggio, edita nella rivista Roma e l’Oriente. Rivista criptoferratense per l’unione delle Chiese (pp. 282-285 e pp. 341-352), anno IV, vol. VII, 1914.
  • Gaetano Petrotta, Popolo, lingua e letteratura albanese, Saggio Monografico, tip. Pontificia, Palermo 1932.
  • Matteo Sciambra, Paolo Maria Parrino, scrittore siculo-albanese, estratto da Shéizat-Le Plejadi, nn. 5-6-7-8 (1967), Roma 1967.
  • Ignazio Parrino, Documenti sulle Origini della Cultura Riflessa Siculo-Albanese, Centro Internazionale di Studi Albanesi presso l'Università di Palermo, Palermo 1973.
  • Bruno De Marco Spata, I figli illustri di Palazzo Adriano, Edizioni Bideri S.p.A., Napoli 1986.
  • Matteo Mandalà, Paolo Maria Parrino e le origini dell'ideologia albanista (pp.1-60), in Pietro Di Marco e Alessandro Musco (a cura di), Aspetti della cultura bizantina ed albanese in Sicilia, Officina di Studi Medievali, Palermo 2005.
  • Akademia e Shkencave e Shqipërisë, Fjalor Enciklopedik Shqiptar (botim i ri), I, II e III volume, Tiranë 2008-2009.
  • Francesco Altimari, Gli Arbëreshë d’Italia per la rinascita dell’Albania tra XVIII e XIX secolo: parallelismi con altre diaspore di area italo-balcanica, Studia Albanica, Akademia e Shkencave e Shqipërisë, Tirana 2012.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]