Patto di non aggressione estone-tedesco
Il patto di non aggressione tra Germania nazista ed Estonia era un accordo bilaterale firmato tra i due Paesi a Berlino il 7 giugno 1939.[1] A sottoscriverlo furono i ministri degli esteri estone e tedesco Karl Selter e Joachim von Ribbentrop. Nello stesso giorno venne firmato anche il patto di non aggressione tedesco-lettone. Le ratifiche del patto estone-tedesco furono scambiate a Berlino il 24 luglio 1939 e divennero efficaci da quel preciso momento. L'atto è stato registrato nell'elenco dei trattati della Società delle Nazioni il 12 agosto 1939.[2] Il periodo di vigenza previsto per il patto era decennale.
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]Scopo dei patti era impedire impedire ad altre potenze occidentali o sovietiche di ottenere influenza negli Stati baltici circondando così la Germania;[3] il patto di non aggressione con la Lituania fu concluso a marzo, dopo l'ultimatum tedesco del 1939 alla Lituania sulla regione di Klaipėda. Le tre nazioni avrebbero dovuto fungere da barriera contro qualsiasi intervento sovietico in un eventuale conflitto tra teutonici e polacchi.[3]
La Germania nazista si dichiarò disponibile a firmare patti di non aggressione con Estonia, Lettonia, Danimarca, Finlandia, Norvegia e Svezia il 28 aprile 1939.[4] Questi ultimi tre stati respinsero la proposta. Le prime bozze vennero preparate la prima settimana di maggio, ma il termine per la firma dei trattati slittò due volte a causa delle richieste di chiarimenti sui termini dell'atto da parte della Lettonia.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Testo del trattato (PDF). URL consultato il 2 giugno 2020.
- ^ Elenco dei Trattati della Società delle Nazioni, vol. 198, 1939, pp. 50-53.
- ^ a b (EN) R.J. Crampton, Eastern Europe in the Twentieth Century and After, Routledge, 1997, p. 105, ISBN 0-415-16422-2.
- ^ a b (EN) John Hiden e Thomas Lane, The Baltic and the Outbreak of the Second World War, Cambridge University Press, 2003, p. 60, ISBN 0-521-53120-9.