Classe Pellegrino Matteucci
Classe Pellegrino Matteucci | |
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Nave Pellegrino Matteucci a Taranto | |
Descrizione generale | |
Tipo | dragamine cannoniera |
Numero unità | 4 |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | Deutsche Werft, Amburgo |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 667 t |
Lunghezza | 44,92 m |
Larghezza | 7,5 m |
Pescaggio | 3,81 m |
Propulsione | 1 motore da 400 HP su un asse |
Velocità | 9 nodi (16,67 km/h) |
Autonomia | 4146 mn |
Equipaggio | 38 unità |
Armamento | |
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La classe Pellegrino Matteucci, anche indicata come classe Giuseppe Biglieri, era una classe di quattro pescherecci oceanici, acquisiti dalla Regia Marina per essere impiegati come dragamine e poi riclassificati come cannoniere negli anni trenta.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Varati nel 1924 con i nomi Merluzzo, Dentice, Acciuga e Triglia, i quattro pescherecci vengono realizzati nei cantieri della Deutsche Werft di Amburgo e destinati alla Società Anonima Italiana Industria della Pesca e Sottoprodotti. Facevano parte di un gruppo di ventiquattro piropescherecci oceanici, ordinati nel primo dopoguerra dall'Italia a cinque differenti cantieri tedeschi, quale riparazione dei danni di guerra.[2]
Tutti i pescherecci presentavano ottime qualità di robustezza e tenuta del mare, che li rendeva adatti alla pesca oceanica, ma anche ad un eventuale impiego militare. I quattro acquisiti dalla Regia Marina nel 1931, furono intitolati a Pellegrino Matteucci (Dentice), Giuseppe Biglieri (Merluzzo), Giovanni Berta (Triglia), Mario Sonzini (Acciuga), venendo impiegati come dragamine.
Nel 1933, Giuseppe Biglieri e Pellegrino Matteucci furono impiegati come navi di supporto durante la Crociera aerea del Decennale.
Nel 1938 tre unità vennero riclassificate come cannoniere, mentre la quarta, Pellegrino Matteucci, fu convertita in trasporto.
L'11 giugno 1940 il Giovanni Berta fu la prima unità italiana ad essere affondata durante la seconda guerra mondiale.[3]
Pellegrino Matteucci
[modifica | modifica wikitesto]Varato il 30 agosto del 1924 col nome Dentice, iscritto con matricola 90 al Compartimento Marittimo di Roma. Acquistato dalla Regia Marina, il 1º novembre 1931 fu incorporato nel naviglio sussidiario della Regia Marina[4]. Trasformato in cannoniera vedetta dragamine e ribattezzato Pellegrino Matteucci[5] (esploratore italiano morto nel 1881)[6], entrò in servizio il 1º febbraio 1933.[7]
Assieme alla gemella Giuseppe Biglieri partecipò alle operazioni di supporto alla Crociera aerea del Decennale come vedetta e radiofaro nel nord Atlantico.[8] Nel settembre 1938 fu riclassificato come trasporto costiero, risultando nel 1940 (allo scoppio delle ostilità) inquadrato nel Gruppo Navi Ausiliarie Dipartimentali del Dipartimento Militare Marittimo dell'Alto Tirreno.
All'alba del 21 maggio 1941 il Matteucci, in navigazione da Brindisi a Patrasso, passò al largo dell'Isola di Santa Maura (oggi Leucade) dove urtò una mina posata nella notte dal posamine britannico Abdiel[9], esplodendo ed inabissandosi in pochissimo tempo un miglio e mezzo a nord-nord-ovest di Capo Dukato.[10][11]
Intervenuto in zona, durante la ricerca dei naufraghi il cacciatorpediniere Carlo Mirabello urtò di prua una mina, affondando in poche ore. I naufraghi, due dei quali appartenevano all'equipaggio del Matteucci, furono recuperati dal Gradisca; altri due raggiungono a nuoto la costa, portando a quattro i sopravvissuti all'affondamento del Matteucci.[7]
Giovanni Berta
[modifica | modifica wikitesto]Varato col nome Triglia, fu acquistato dalla Regia Marina nel 1933 per essere trasformato in dragamine, ed iscritto nel Naviglio Militare nel novembre dello stesso anno. Fu ribattezzato Giovanni Berta, dal nome di un ex combattente della guerra italo-turca del 1911 e della prima guerra mondiale, militante fascista rimasto ucciso nel corso di scontri a Firenze nel 1921[12].
Dal 1933 al 1937 fu destinato al Servizio Coloniale in Mar Rosso e, nel biennio 1938-39, svolse attività idrografica nell'Alto e Basso Adriatico.[13] Nel 1939 fu riclassificato come cannoniera.[14][15]
Il 12 giugno 1940 l'incrociatore britannico Liverpool insieme al Gloucester e quattro cacciatorpediniere[16] attaccò la rada di Tobruk in cui si trovano il San Giorgio e alcune unità minori della Regia Marina. Nel corso di tale azione il Berta fu colpito in modo pesante[17] perdendo tra gli altri il comandante, nocchiere di I classe Angelo Paolucci.[18] Il suo secondo, nocchiere di II classe Antonio Cafiero, nel tentativo di salvare l'unità la portò ad arenarsi[19], divenendo quindi la prima unità della Regia Marina perduta nel conflitto[20].
Mario Sonzini
[modifica | modifica wikitesto]Realizzato nel 1924 come peschereccio Acciuga,[21] nel 1931 fu acquistato dalla Regia Marina e nel 1932 immesso in servizio come dragamine col nome di Mario Sonzini (operaio torinese ucciso nel 1921 perché riconosciuto appartenente al movimento fascista[22][23]). Nel 1938 fu riclassificato cannoniera[24]. Con la caduta del fascismo, il 30 luglio 1943 fu rinominato Tramaglio.[25]
Il 9 settembre 1943, a seguito dell'armistizio fu catturato dai tedeschi nel Pireo e inserito nella Kriegsmarine come unità antisommergibile UJ2111.[25][26]
Nella notte tra il 6 ed il 7 ottobre 1943, era in missione di scorta a convoglio, composto dal piroscafo Olympus ed altri trasporti minori. Poco dopo la mezzanotte il sommergibile britannico Unruly si portò all'attacco con tre siluri diretti contro l'Olympus, senza colpirlo. Riemerso, ritentò utilizzando il cannone, ma fu respinto dal Sonzini.[27]
Prima dell'alba del giorno 7 il convoglio fu raggiunto al largo di Kos dagli incrociatori leggeri britannici Penelope e Sirius insieme con i cacciatorpediniere Faulknor e Fury,[28] che affondarono in breve tutte le navi tedesche.[29][30]
Giuseppe Biglieri
[modifica | modifica wikitesto]Varato il 2 ottobre 1924 col nome Merluzzo, fu acquistato dalla Regia Marina nel 1931 e trasformato in dragamine nel 1932 col nome Giuseppe Biglieri[31] (sottotenente di vascello della Regia Marina trucidato con altri dieci marinai dell'Ettore Fieramosca il 25 maggio 1881[32]).
Durante la Crociera area del Decennale fu impiegato come nave di supporto alla trasvolata insieme al gemello Matteucci.[8][31]
Nel 1936 fu venduto ad una società privata, che lo ribattezzò Murena; riacquistato dalla Regia Marina, dal 1938 fu classificato cannoniera.[33]
Autoaffondato l'8 aprile 1941 nel porto di Massaua[34], fu recuperato dai britannici e riutilizzato dal Royal Naval Patrol Service come dragamine[35] dal 1942 al 1946[36] con il nome HMS Biglieri.[37]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Almanacco storico navale, su Marina Militare.
- ^ Cefalo (II) E Sogliola: Storia Di Venti Trawlers Tedeschi In Italia, su Betasom.
- ^ Prime operazioni, su Regia Marina Italiana (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2009).
- ^ Regio Decreto 13 novembre 1931
- ^ Regio Decreto 14 ottobre 1932
- ^ Pellegrino Matteucci, esploratore a costo della vita, su Il Resto del Carlino.
- ^ a b Pellegrino Matteucci, su Con la pelle appesa a un chiodo.
- ^ a b Antonio Nurra, Crociera Aerea del Decennale: l'incredibile impresa aviatoria che stupì il mondo, su Noi collezionisti. URL consultato il 10 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2014).
- ^ World War 2 - Balkans and Aegean Campaigns, su Naval History.
- ^ Relitti - Grecia, su Adriatic Divers Club.
- ^ (RU) Dragamine Dentice, su Navy World.
- ^ nerofolletto, Giovanni Berta, su Giovanni Berta.
- ^ Le navi idrografiche della Marina Militare Italiana, su Sulla cresta dell'onda (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2014).
- ^ Triglia - Giovanni Berta, su Navi e Armatori.
- ^ Cannoniere, posamine e dragamine, su Comandante Ramius.
- ^ (RU) Dragamine Triglia, su Navy World.
- ^ Medaglie d'oro al Valor Militare: Angelo Paolucci, su Marina Militare.
- ^ MBVM Antonio Cafiero (JPG), su Istituto Nastro Azzurro.
- ^ La Marina italiana 1940-1945, Bologna, Odoya, 2011, ISBN 978-88-6288-110-4.
- ^ Michelangelo Ingrassia, ITALIA 1919-1921. LA GUERRA CIVILE DIMENTICATA, su Circolo Librario Occidente.
- ^ I drammatici particolari rivelati dall'indagine giudiziaria nell'assassinio dell'impiegato Sonzini e della guardia carceraria Scimula, in La Stampa, 12 ottobre 1920, p. 3.
- ^ Navi tedesche nella Francia mediterranea, su Net Wargaming Italia.
- ^ Gröner, p. 398.
- ^ (EL) ΝΑΥΑΓΙΟ: UJ 2111 (TRAMAGLIO) ΣΤΗΝ ΑΣΤΥΠΑΛΑΙΑ, su Astypalaia, 15 marzo 2010.
- ^ HMS FAULKNOR (H 62) - F-class Flotilla Leader, su Naval History.
- ^ (EN) War Diary for Thursday, 7 October 1943, su Stone & Stone - second world war books.
- ^ (EN) Gordon Smith, Royal, dominion & allied navies in world war 2 - British aegean campaign - October - December 1943, su Naval History.
- ^ a b Vincenzo Meleca, Quell'ultimo colpo d'artiglio della Regia Marina nel Mar Rosso eritreo (PDF), su Qattara.it, maggio 2011.
- ^ Isacchini, p. 29.
- ^ (RU) Dragamine Merluzzo, su Navy World.
- ^ Vincenzo Meleca, La Scapa Flow del Mar Rosso (PDF), su Il corno d'Africa.
- ^ Colledge, p. 47.
- ^ Disposal of HMS Biglieri, su discovery.nationalarchives.gov.uk.
- ^ Admiralty Fleet Orders - Manpower reallocation (PDF), su navy.gov.au.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Edward Ellsberg, Under the Red Sea sun, New York, Dodd, Mead & Company, 1946, OCLC 1311913.
- (DE) Erich Gröner, Die deutschen Kriegsschiffe 1815-1945, vol. 8/2, Koblenz, Bernhard & Graefe Verlag, 1993.
- (EN) J.J. Colledge, Ships of the Royal Navy, vol. 2, David & Charles, 1969, OCLC 558415345.
- Valeria Isacchini, L’impegno della Regia Marina nella prima colonizzazione dell'Eritrea e l'eccidio dei marinai dell'«Ettore Fieramosca» nel deserto dancalo (1881) (PDF), in Bollettino d'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, Roma, Ufficio Storico Marina Militare, settembre 2013.