Pianceri
Pianceri frazione | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Biella |
Comune | Pray (Italia) |
Territorio | |
Coordinate | 45°40′54.12″N 8°13′04.01″E |
Altitudine | 520[1] m s.l.m. |
Abitanti | 477[2] (2001) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 13867 |
Prefisso | 015 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Pianceri è una frazione del comune di Pray situata a 520 m s.l.m.. Prima di essere aggregata a Pray il paese fu capoluogo di un comune autonomo del Biellese orientale.
Toponimo
[modifica | modifica wikitesto]Il comune veniva un tempo denominato Planum ad Cerreta[3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I primi gruppi di abitazioni permanenti della zona di Pianceri risalgono al 1100. Il paese, dopo essere stato feudo di Vercelli e poi di Masserano, passò nel 1554 a Pietro Luca II Fieschi, signore di Crevacuore.[4]
Pianceri ottenne la propria autonomia comunale grazie al distacco da Crevacuore avvenuto il 26 settembre 1736.[3] L'autonomia religiosa era però già stata ottenuta nel Seicento, quando il paese venne eretto a parrocchia a fronte della richiesta all'arcivescovo di Vercelli dai capifamiglia, i quali si impegnavano a versare la congrua al parroco e a dotare la parrocchia di un discreto patrimonio immobiliare.[5]
Il comune contava nel 1846 una popolazione di 420 abitanti e sul suo territorio predominavano a quel tempo le attività agro-forestali ed in particolare l'allevamento dei bovini, che rappresentava una consistente fonte di reddito per la popolazione locale.[3] Al censimento del 1861 gli abitanti di diritto erano 494, quelli di fatto 459, dei quali 220 maschi e 239 femmine; la superficie del comune era di 469 ettari. I militi della Guardia nazionale contavano 77 unità; nel 1865 gli elettori di Pianceri erano 88 per quanto riguarda le elezioni amministrative e solo 5 per quelle politiche.[6]
L'emigrazione sia in forma stagionale che in forma permanente fu a lungo intensa, specialmente verso la Francia. A seguito dell'industrializzazione della zona, ed in particolare della creazione de alcuni stabilimenti tessili, nei pressi della confluenza tra il Sessera e il Ponzone si sviluppò l'abitato di Pianceri Basso, contrapposto a Pianceri Alto che si trova sulla collina in sinistra idrografica del Sessera. Il comune di Pianceri fu assorbito in quello di Pray nel 1928.[5]
Il codice ISTAT del comune soppresso era 002823[7], il codice catastale (valido fino al 1983) era G548[8]
Edifici di pregio
[modifica | modifica wikitesto]- Oratorio del Guarnero: gravemente danneggiato da un incendio nel 1665 fu riparato in modo piuttosto sommario nei decenni successivi e completamente ricostruito a spese della popolazione locale tra il 1691 e il 1733. Dopo un nuovo periodo di abbandono fu sul punto di essere demolito nel 1985 ma ub comitato popolare promosse i restauri che lo salvarono dalla scomparsa. Al di sotto dell'edificio si trova una piccola cripta con affreschi che risalgono al primo Cinquecento.[5]
- Chiesa parrocchiale di San Grato: eretta a parrocchia il 27 aprile 1629 la chiesa fu edificata a partire dal 1620, ingrandita nel 1756 e completata nella forma attuale nel 1845. Di forme barocche, la prima fase della sua costruzione si deve a Antonio Gilardi di Campertogno.[4]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Fra il 1908 e il 1935 la località fu servita dalla stazione Pianceri-Mosso della Ferrovia Grignasco-Coggiola[9].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carta Tecnica Regionale raster 1:10.000 (vers.3.0) della Regione Piemonte - 2007
- ^ 14º Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, dati on-line sul sito Istat dawinci.istat.it (consultato nel settembre 2014); dato riferito alla frazione "Pienceri Alto"
- ^ a b c Goffredo Casalis, Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. 14, Torino, Maspero, 1846, pp. 433-434.
- ^ a b Pianceri Alto origini, scheda su www.gruppocechinpiancerialto.it Archiviato il 10 settembre 2014 in Internet Archive. (consultato nel settembre 2014)
- ^ a b c Pianceri, su prolocopray.it. URL consultato il 17 settembre 2014.
- ^ Amato Amati, Dizionario corografico dell'Italia, vol. 6, Milano, Vallardi, 1869, p. 38.
- ^ Istat, www3.istat.it Archiviato il 23 ottobre 2013 in Internet Archive. (consultato nel settembre 2014)
- ^ Codice Catastale del Comune di:Pianceri , on-line su www.ilcodicefiscale.it (consultato nel settembre 2014)
- ^ Aldo Riccardi, La ferrovia della val Sessera, in Tutto treno & storia, n. 6, novembre 2001, pp. 64-70.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Goffredo Casalis, Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, vol. 14, Torino, Maspero, 1846, pp. 433-434.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pianceri