Piazza della Libertà (Alessandria)

Piazza della Libertà
Uno scorcio della piazza vista dai portici del Palazzo del Municipio. Sullo sfondo Palazzo Ghilini, a sinistra, il campanile della Cattedrale di Alessandria, al centro, il Palazzo Cuttica, a destra.
Altri nomiPiazza della Luna
Piazza degli Orologi
Piazza Grande del Municipio
Piazza del Comando
Piazza della Prefettura
Piazza Rattazzi
Nomi precedentiPlatea Major (fino al 1803)
Place d’Armes (1803)
Piazza Reale
Piazza Italia (1843)
Piazza Vittorio Emanuele II
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàAlessandria
CircoscrizioneCentro
QuartiereCentro
Codice postale15121
Informazioni generali
Tipopiazza
Superficie18 085,36 m²
Pavimentazioneporfido
asfalto
Intitolazionelibertà
CostruzioneXIIXX secolo
Collegamenti
Intersezionivia Mazzini
via Dante
via Pontida
via Parma
via Cavour
via Verdi
via San Giacomo Della Vittoria
Luoghi d'interessePalatium Vetus
Palazzo delle Poste
Palazzo Ghilini-Sambuy
Palazzo Ghilini
Palazzo Cuttica di Cassine
Palazzo del Municipio
Trasportilinea AC
Linea 4
Linea 5
Linea F
Mappa
Map

Piazza della Libertà si afferma come fulcro centrale della città di Alessandria, rivestendo da sempre un ruolo di epicentro amministrativo del comune. Posizionata strategicamente nel cuore del tessuto urbano, delineata dalla circonvallazione interna che descrive l'antico perimetro della cinta muraria viscontea, fu originariamente denominata "Platea Maior".

L'origine della nascita della piazza segue parallelamente le vicende della fondazione di Alessandria nel XII secolo. Una volta realizzata la fusione demica dei tre loci[1] che diedero vita alla civitas nova[2], Alessandria appunto, si rese necessario identificare e stabilire il luogo sul quale fondare gli edifici pubblici della vita urbana, unitamente a quelli religiosi. Fu un processo sicuramente graduale ma all'interno di un arco temporale non dilatato.

Monumenti ed edifici d'interesse

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  1. Palatium Vetus. È uno dei più antichi edifici della città. Ha avuto funzione di broletto, nei secoli XIII e XIV, quindi centro della vita politica, amministrativa e giudiziaria dell'età comunale.
  2. Palazzo delle Poste. Edificato tra il 1939 e il 1941 di stile schiettamente razionalista, è decorato con un bel mosaico lungo 38 metri di Gino Severini sulla facciata.
  3. Palazzo Ghilini-Sambuy. Ampio complesso di strutture eretto su un terreno dove sorgeva un edificio già nel 1494. Il corpo centrale, rifatto da Giovanni Tommaso Ghilini intorno al 1745, fu ereditato dalla nipote, Daria Delfina, contessa di Sambuy. Fu la sede, nel XIX secolo, dell'hotel Universo, in cui alloggiò Giuseppe Garibaldi, e successivamente della Banca Popolare Cooperativa Agricolo-Commerciale di Alessandria. È sede della Banca Popolare di Milano.
  4. Palazzo ex Banca d'Italia. Eretto tra il 1951 e il 1954 modificando una struttura preesistente già sede della Banca d'Italia ha avuto funzioni di filiale provinciale della stessa banca fino agli inizi del XXI secolo.
  5. Palazzo Ghilini. L'edificio in stile barocco piemontese è uno dei più monumentali del centro storico. Deve il proprio nome al committente, il marchese Tommaso Ottaviano Antonio Ghilini che lo fece edificare nel XVIII secolo su un iniziale progetto dell'architetto Benedetto Alfieri.
  6. Palazzo Cuttica di Cassine. Il palazzo signorile fu fatto costruire nel XVIII secolo dal marchese Cuttica di Cassine e presenta uno stile tra il rococò ed il classicismo.
  7. Palazzo del Municipio. Noto come Palazzo Rosso, dal colore della facciata, venne costruito a partire dalla seconda metà XVIII secolo. È dotato di un particolare orologio a tre quadranti proveniente dalla torre campanaria della antica cattedrale demolita. Da notare sulla sommità il galletto sottratto dagli alessandrini ai casalesi nel 1225.
  1. Monumento a Urbano Rattazzi. Al centro della piazza sorge la statua di Urbano Rattazzi, opera di Ferruccio Pozzato. La statua sostituisce una fusione più antica di Giulio Monteverde, demolita nel 1943 per ricavarne metallo durante la seconda guerra mondiale

Edifici demoliti

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  1. Cattedrale di San Pietro. L'antica cattedrale fu edificata contestualmente alla fondazione della città. Per oltre seicento anni, con demolizioni, rifacimenti, abbellimenti e riadattamenti, è stata il cardine principale del tessuto urbano alessandrino, religioso e civile. La cattedrale venne demolita nel 1803 su ordine di Napoleone Bonaparte[3].
  1. ^ Gamondium (Gamondio), Marenghum (Marengo) e Bergolium (Bergoglio). Questo si evince nel testo dei reclami contro Cremona del 1184 dell'imperatore Federico Barbarossa ove indica i promotori e autori della fondazione della nuova città: "de tribus locis, Gamunde vicelicet et Meringin et Burgul". (Cfr. Geo Pistarino, p. 14).
  2. ^ Ai tre luoghi citati si aggiunsero in seguito Roboretum (Rovereto), Solerium (Solero), Forum (Villa del Foro), Vuilije (Oviglio) e Quargnentum (Quargnento). In questo le popolazioni furono supportate, economicamente, dalla "Superba" e dai comuni della Lega Lombarda in contrasto con il marchesato del Monferrato, principale alleato di Federico Barbarossa.
  3. ^ Giulio Ieni, II.

Codici, opere

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Storica, annalistica

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Voci correlate

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Altri progetti

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