Pietro Sernicola
Pietro Sernicola (Pollica, 13 settembre 1672 – Pollica, 20 dicembre 1742) è stato uno scultore italiano.
Biografia e opere
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Matteo e di Beatrice De Feo, Pietro Michele Angelo Sernicola (nei docc. anche Sarnicola e Sornicola) compì la sua formazione a Napoli probabilmente nel cantiere decorativo della Chiesa del Carmine Maggiore, dove in quegli anni era priore il padre carmelitano Carlo Sernicola, suo lontano parente.
Infatti incontriamo Pietro venticinquenne a Napoli nel maggio 1697 quando viene ingaggiato, assieme a Maurizio D'Alessio di Calvanico, dai Carmelitani di Brindisi per i lavori di decorazione della loro nuova chiesa di San Gioacchino (attuale chiesa di Santa Teresa).
Successivamente, nel 1700, forse di ritorno da Brindisi dove aveva concluso i lavori, Pietro realizza nella cappella di Santa Maria di Costantinopoli a Balvano (PZ) le due cornici in stucco che racchiudono le immagini di San Michele Arcangelo e della Madonna dei Sette Dolori[1].
Nell'arco di ingresso della Cappella del Rosario nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Sant'Angelo a Fasanella si conserva la scritta PETRUS SERNICOLA SCULPSIT A.D. 1712, che potrebbe riferirsi ad alcune opere in stucco ivi conservate[2]. Altra opera documentata di Pietro sono le decorazioni della chiesa di San Francesco ad Altavilla Silentina, datate e firmate: PETRUS SORNICOLA HOC OPUS FECIT 1720.
A Pollica realizza la Cappella di Santa Maria delle Grazie nella parrocchiale di San Nicola, come ci dice il contratto stipulato il 5 febbraio 1733 con Gennaro Baglivo che deteneva il giuspatronato. Gli studiosi locali gli assegnano (pure in mancanza di riscontri documentari) anche le decorazioni interne di altre chiese di Pollica: la chiesa dell'ex convento di Santa Maria di Costantinopoli e la chiesa conventuale dei Riformati di Santa Maria delle Grazie, dove sembra essere sua una nicchia ornata da angeli nel coro.
Infine sono da assegnare a Pietro le decorazioni in stucco della chiesa di Cuccaro databili dal contratto al 1735.
Suo figlio Donato proseguì l'attività paterna, lavorando soprattutto nel cosentino, in particolare a Morano Calabro (chiesa di S. Maria Maddalena), a Corigliano e a Saracena.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vincenza Molinari, La Cappella di Santa Maria di Costantinopoli a Balvano (PZ), Basilicata Regione Notizie
- Il convento di S. Teresa dei Carmelitani Scalzi sede dell'Archivio di Stato di Brindisi, catalogo della mostra a cura di Francesca Casamassima et alii, Brindisi 1992.