Qasr el Yahud

Qasr el Yahud
al-Maghtas
Le sponde del Giordano
Localizzazione
StatoTerritorio conteso tra Israele e Palestina
ComuneGovernatorato di Gerico
Amministrazione
VisitabileSi
Mappa di localizzazione
Map

Qasr el-Yahud (in arabo قصر اليهود?; in ebraico קאסר אל יהוד?; conosciuto anche come Kasser/Qasser al-Yahud/Yehud; letteralmente "Il Castello degli Ebrei") è il nome ufficiale di un sito di battesimo nella Valle del Giordano che si trova nei Territori Palestinesi ora occupati dallo stato d'Israele. Il sito è stato inserito nella lista dei Parchi d'Israele ed è gestito dall'Amministrazione Civile israeliana e dal Ministero del turismo israeliano.

Questo sito è la parte occidentale di un'area più ampia, tradizionalmente ricondotta al Battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista, conosciuta in arabo come al-Maghtas, nome che è stato storicamente utilizzato per identificare un luogo di pellegrinaggio su entrambe le sponde del fiume Giordano. È tradizionalmente riconosciuto anche come il luogo in cui gli Israeliti attraversarono il Giordano[1] e il profeta Elia ascese al Paradiso[2].

Il nome arabo del sito è al-Maghtas che identifica un'area che si estende su entrambe le sponde del Giordano. La parte giordana del fiume viene chiamata con il nome arabo, al-Maghtas appunto, o come Betania oltre il Giordano, mentre la sponda occidentale viene chiamata Qasr el-Yahud. L'accezione "castello" (qasr; vedi anche ksar) si deve alla vicinanza del monastero greco-ortodosso dedicato a San Giovanni il Battista che ha le sembianze di una piccola roccaforte. Questo luogo è anche tradizionalmente riconosciuto come il guado dove gli Israeliti attraversarono il Giordano dopo i 40 anni di peregrinazione nel deserto (per questo la definizione di el-Yahud, "degli Ebrei")[3][4][5].

Qasr el-Yahud sorge vicino ad un'antica via che guadava il fiume e metteva in connessione Gerusalemme, attraverso Gerico, a numerosi siti biblici transgiordani come la città di Madaba, il Monte Nebo e la Via Regia. Questa località è situata a una decina di chilometri in direzione sud-est da Gerico e si trova sul territorio del Governatorato di Gerico in Palestina.

Il sito, così com'è visitabile oggi, è stato riaperto nel 2011 dopo essere stato chiuso nel 1967 a causa dello scoppio della Guerra dei Sei Giorni. Il progetto di restauro fu approvato ancora prima dei festeggiamenti del millennio nel 2000, ma subì un ritardo a causa dello scoppio della Seconda Intifada e delle alluvioni che colpirono l'area nel 2003. Nel 2000 papa Giovanni Paolo II atterrò in elicottero al sito di Qasr el-Yahud per tenere una funzione privata[1].

Qasr el-Yahud è gestito dall'Amministrazione Civile israeliana e dal Ministero del turismo israeliano e prima che fosse riaperto i battesimi erano tenuti nel sito di Yardenit, una località a nord sulle sponde del Lago di Tiberiade.

  1. ^ a b Take me to the river, in Haaretz. URL consultato il 15 agosto 2021.
  2. ^ Jesus's baptismal site, long sealed off, to be cleared of landmines, in Times of Israel. URL consultato il 15 agosto 2021.
  3. ^ Survey of Western Palestine, sheet 15, su davidrumsey.com, Palestine Exploration Fund. URL consultato il 23 marzo 2015.
  4. ^ Theodosios Mitropoulos, architect, The Holy Monastery of St John the Baptist on the banks of the Jordan River/Qasr-el-Yahud, su jp-newsgate.net, The [Greek Orthodox] Patriarchate of Jerusalem – Official News Gate. URL consultato il 23 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
    «The Holy Monastery of St John the Baptist on the banks of the Jordan River/Qasr-el-Yahud […] The perimeter walls, specifically their uppermost portion, terminate at battlements, which lend the monument the form of a Medieval castle. This is in all likelihood why its Arab name is Qasr el Yahud [The castle of the Jews] (Il santo monastero di San Giovanni Battista sulle rive del fiume Giordano/Qasr-el-Yahud […] I muri perimetrali, specificamente la loro porzione più elevata, terminano con merlature, che conferiscono al monumento la forma di un castello medievale. Questa è con tutta probabilità la ragione per cui il suo nome arabo è Qasr el Yahud [Il castello degli Ebrei])»
  5. ^ Othmar Keel, Max Küchler e Christoph Uehlinger, Orte und Landschaften der Bibel, vol. 2, Vandenhoeck & Ruprecht, 1992, p. 528, ISBN 9783525501672. URL consultato il 23 marzo 2015.

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