Quinto Lucrezio Vespillone

Quinto Lucrezio Vespillone
Console dell'Impero romano
Nome originaleQuintus Lucretius Vespillo
ConiugeCuria
GensLucrezia
PadreQuinto Lucrezio Vespillone
Consolato19 a.C.

Quinto Lucrezio Vespillone (in latino Quintus Lucretius Vespillo; ... – ...; fl. I secolo a.C.) è stato un politico e militare romano.

Lucrezio nacque dall'omonimo senatore Quinto Lucrezio Vespillone, che fu proscritto durante la dittatura di Silla ed ucciso mentre cercava di fuggire dalla città di Roma.[1]

Lucrezio servì durante la guerra civile tra Cesare e Pompeo sotto quest'ultimo: nel 48 a.C. era a capo di diciotto navi asiatiche al porto di Oricum.[2] Nel 43 a.C. venne proscritto dai triumviri ma, grazie all'aiuto della moglie Curia, riuscì a restare nascosto a Roma scampando l'esilio o la morte che erano toccati a molti altri proscritti e riuscendo a ottenere il perdono.[3]

Nel 20 a.C. il console designato per l'anno successivo era Gaio Senzio Saturnino, ma il secondo seggio consolare era vacante poiché Augusto lo aveva rifiutato. A Roma, allora, iniziarono ad esserci assassinii e misfatti tra i senatori, tanto che si arrivò al punto da assegnare una scorta al console designato.[4] Saturnino decise di risolvere la situazione inviando degli ambasciatori ad Augusto, che si trovava ad Atene, e questi decise di nominare console uno di quegli stessi legati, Lucrezio.[5]

Viene descritto da Cicerone come un oratore «acuto ed esperto di diritto nelle cause private»[6]

  1. ^ Appiano, Le guerre civili, IV, 44.2.
  2. ^ Cesare, De Bello Civili, III, 7.
  3. ^ Appiano, Le guerre civili, IV, 44.2; Valerio Massimo, VI, 7.2
  4. ^ Cassio Dione, LIV, 10.1.
  5. ^ Cassio Dione, LIV, 10.2.
  6. ^ Cicerone, Brutus, 178.
Fonti primarie

Predecessore Console romano Successore
20 a.C.
Marco Appuleio
Publio Silio Nerva
19 a.C.
con Gaio Senzio Saturnino[1]
18 a.C.
Publio Cornelio Lentulo Marcellino
Gneo Cornelio Lentulo