Reattore nucleare veloce al sodio

Schema di un reattore nucleare veloce refrigerato al sodio di IV Generazione.

Un reattore nucleare veloce refrigerato al sodio (in inglese: Sodium-Cooled Fast Reactor (SFR), in francese: Réacteur à neutrons rapides à caloporteur sodium (RNR-Na)) è una tipologia di reattore nucleare a fissione a neutroni veloci autofertilizzante che utilizza il sodio liquido come fluido refrigerante.

Tecnologia[modifica | modifica wikitesto]

Lista di reattori a neutroni veloci al sodio[1](modifica)
Nome Stadio[2] MW (elettrici) MW (termici) Operatività
USA
EBR 2 E 20 62.5 1963-94
Fermi 1 E 66 200 1963-72
SEFOR 20 1969-72
Fast Flux TF (Hanford) E 400 1980-93
UK
Protoype FR (Dounreay) D 270 650 1974-94
Francia
Rapsodie E 40 1966-82
Phénix D 250 563 1973-2010
Superphénix C 1240 3000 1985-98
Germania
KNK 2 (Karlsruhe) E 21 58 1977-91
India
FBTR (Kalpakkam) E 40 1985-
PFBR (Kalpakkam) D 500 1250 in completamento
Giappone
Jōyō E 140 1978-
Monju D 280 714 1994-96-2010
Kazakistan
BN350 D 135 750 1972-99
Russia
BR 5 /10 E 5/8 1959-71, 1973-
BOR 60 E 12 55 1969-
BN600 D 600 1470 1980-
BN800 C 880 2000 2014-
China
CEFR E 20 65 2010-


Schema del reattore nucleare Phénix.

Il reattore nucleare veloce refrigerato al sodio si basa su due progetti precedenti: il reattore nucleare veloce autofertilizzante (FBR) e il reattore nucleare veloce integrale (IFR). Esso è una variante del reattore nucleare a metallo liquido (in inglese Liquid Metal Cooled/Fast Reactor (LMFR)), nel reattore SFR il metallo refrigerante utilizzato è il sodio.

Generalmente i reattori veloci (FNR) sono anche autofertilizzanti (in inglese breeder), ovvero sono capaci di generare più combustibile di quanto ne consumino; anche se vi sono stati dei reattori veloci burner, ovvero che consumano (bruciano) il combustibile nucleare. Ad esempio, Phénix era veloce ed autofertilizzante[3], mentre White Sands Fast Burst Reactor era veloce e bruciatore[4].

Inoltre generalmente i reattori autofertilizzanti (breeder reactor) sono anche veloci (Fast breeder reactor - FBR) e utilizzano come combustibile nucleare l'uranio-238; ma possono essere anche termici (Thermal breeder reactor - TBR) e in questo caso utilizzano come combustibile nucleare il torio-232.

Il reattore nucleare veloce autofertilizzante (in inglese Fast Breeder Reactor - FBR) è una tipologia che, a seconda del fluido refrigerante può declinarsi in: "reattore nucleare veloce al sodio" (SFR), "reattore nucleare veloce a gas" (GFR) e "reattore nucleare veloce al piombo" (LFR).

Il reattore SFR è uno dei 6 reattori proposti dal Generation IV International Forum (GIF) per il reattore nucleare di IV generazione; insieme ai reattori veloci autofertilizzanti di tipo GFR e LFR, ai reattori veloci/termici di tipo SCWR e MSR e al reattore termico di tipo VHTR.

Nel quadro del GIF, lo sviluppo del reattore di IV generazione SFR è supportato da Cina (MOST), Euratom (JRC), Francia (CEA), Giappone (JAEA), Corea del Sud (MEST), Russia (Rosatom) e Stati Uniti (DOE).

TerraPower sta pianificando di costruire i suoi reattori in collaborazione con GE Hitachi, sotto il nome di Natrium (sodio in latino)[5]. Ad oggi è stato identificata la cittadina di Kemmerer, nel Wyoming (Stati Uniti) per il primo reattore dimostrativo che sarà operativo dal 2028 e dal costo di 4 miliardi di dollari[6]

Spaccato del reattore nucleare BN-600.
Spaccato del reattore nucleare EBR-I.
Spaccato del reattore nucleare EBR-II.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Fast Neutron Reactors su WNA Archiviato il 22 giugno 2009 in Internet Archive.
  2. ^ E: sperimentale; D: dimostratore o prototipo; C: commerciale
  3. ^ (EN) PHENIX - FAST BREEDER, su nucleus.iaea.org.
  4. ^ (EN) White Sands Fast Burst Reactor - FAST BURST, su nucleus.iaea.org.
  5. ^ Timothy Gardner, Bill Gates' nuclear venture plans reactor to complement solar, wind power boom, su reuters.com, 28 agosto 2020. Ospitato su www.reuters.com.
  6. ^ Bill Gates ha scelto dove costruire il suo primo impianto nucleare. Userà la nuova tecnologia Natrium, in dday.it, 18 novembre 2021. URL consultato il 18 novembre 2021.

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