Resina (botanica)

Vaso contenente una resina vegetale.
Protium Sp.

Per resina si intende qualsiasi miscela prodotta da una pianta, di tipo liposolubile, costituita da composti terpenici volatili e non volatili e/o di composti fenolici che siano:

  • prodotti e stoccati in strutture specializzate interne o superficiali,
  • che svolgano un ruolo nelle relazioni ecologiche della pianta.

In alcuni casi le resine possono essere indotte in un sito di lesione senza essere preformate e stoccate. Operativamente si possono poi distinguere le resine in vari modi, a seconda che esse siano state indotte da lesioni o siano già presenti nelle strutture delle piante, o a seconda che la resina sia un essudato chiaramente identificabile e fisicamente separabile dalla pianta (come nel caso della resina di pino e abete) oppure parte integrante dei tessuti (come nel caso della Calendula)[1].

Caratteristiche

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Comunque intese le resine sono un gruppo complesso di sostanze solide od occasionalmente liquide che tendono ad essiccarsi all'aria, insolubili in acqua ma solubili in alcool, etere e cloroformio. Di composizione chimica assai variabile, sono prodotte dalle piante sia spontaneamente sia a seguito di uno stress (ferita, attacco di patogeni); il loro ruolo è probabilmente quello di proteggere la pianta da insetti, funghi o altre infezioni, o di chiudere le ferite.

Le resine sono complesse, ma per buona parte sono di tipo terpenoidico, composte da diterpeni (come acido abietico e acido agatico) e altri componenti minori quali resinati, resinoli, resino-tannoli, esteri e sostanze inerti (reseni). Le resine fenoliche sono più rare, e sono caratterizzate da fenilpropanoidi, lignani e flavonoidi liposolubili.

Sono spesso confuse anche nella letteratura scientifica con altre sostanze molto differenti: gomme; mucillagini; oli grassi; cere; lattici.

L'ambra è resina fossilizzata.

Le resine sono usualmente classificate nelle seguenti tipologie:

  • Resine consistenti, solide, spesso usate per vernici e lacche
  • Balsami. Secondo alcuni autori il termine andrebbe ristretto alle resine fenoliche caratterizzate da acidi aromatici (usualmente benzoico e cinnamico), altri includono anche le resine terpeniche che siano meno fluide delle oleoresine, ma altamente fragranti; di consistenza viscosa, sapore pungente e odore gradevole, trovano impiego in farmacia e profumeria, eccezionalmente in ottica e microscopia, non più per lacche e vernici, in cui sono stati sostituiti da prodotti di sintesi.
  • Oleoresine. Sono resine terpeniche comparativamente fluide, con un elevato rapporto tra terpeni volatili (oli essenziali) e non volatili. Simili ai balsami ma più fluide. Provenienti principalmente dalle Pinaceae: trementina per solventi, fragranze e resine politerpeniche, e rosina per adesivi, inchiostri, prodotti cartacei, ecc..
  • Gommoresine, contenenti gomme. Il termine è secondo molti autori incorretto, nel senso che si dovrebbe parlare di resine di vario tipo contenenti intrusioni di gomme (non una normale componente delle resine), e non di un tipo di resina.

Tipi di resine

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  1. ^ Langenheim, J. H. (2003) Plant resins: chemistry, evolution, ecology and ethnobotany. Portland, Cambridge: Timber Press.

Voci correlate

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Altri progetti

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