Ripetizione continua dei segnali

Cruscotto separato tipo Westinghouse in cabina dell'E.326.004, conservato al museo nazionale ferroviario di Pietrarsa

La ripetizione continua dei segnali, o ripetizione segnali continua e abbreviato in RSC,[1] è un sistema introdotto negli anni '80 per la trasmissione di dati sullo stato delle sezioni di blocco e del segnalamento luminoso sulle linee ferroviarie attrezzate con blocco elettrico automatico a correnti codificate.

Tipi di codifica[modifica | modifica wikitesto]

Nella rete statale italiana con la sola modulazione applicata sulla portante in corrente alternata a 50 Hz si trasmettono convenzionalmente quattro codici, identificati in base al numero di interruzioni al minuto provocate: 75, 120, 180 e 270.

Per rendere possibile la trasmissione di un numero di codici maggiore, e dunque permettere velocità maggiori, venne introdotta, inizialmente sulla Direttissima Firenze-Roma, un secondo segnale portante a 178 Hz che permette, interrompendolo 75, 120 o 180 volte al minuto, di portare a 20 il numero totale di codici utilizzabili. Vengono però impiegate solo 9 combinazioni, per altrettanti messaggi trasmessi: varie combinazioni di segnali sono scartate perché rischiose per varie ragioni, altre semplicemente non sono mai state impiegate.[2][3]

L'assenza di codice così come l'assenza totale di corrente nel binario equivalgono alla condizione di superamento del segnale di via impedita e comportano in ogni caso l'immediata frenatura da parte del sottosistema di bordo del convoglio (salvo che il dispositivo di bordo non sia stato deliberatamente disattivato o che ci si trovi su tracciato deviato non codificato riconosciuto): ciò garantisce la sicurezza anche in caso di guasti o altri eventi accidentali che interrompano la funzionalità degli impianti di terra.[2]

4 codici[modifica | modifica wikitesto]

Nel caso di codifica a 4 codici valgono ad esempio i seguenti significati, ordinati dal meno restrittivo al più restrittivo:[4][2][3]

  • codice 270: via libera senza nessuna limitazione (velocità di norme tecniche);
  • codice 180: avviso anticipato di via libera per un percorso deviato, o avviso di riduzione di velocità per rallentamenti o altre situazioni particolari;
  • codice 120: avviso di riduzione di velocità per un tracciato deviato da percorrere a 30, 60 o 100 km/h;
  • codice 75: avviso di via impedita;
  • AC (assenza di codice): la sezione è occupata o si è su tracciato deviato; il macchinista, per evitare l'intervento del sottosistema di bordo, deve "riconoscere" l'assenza codice tramite un pulsante del cruscotto di bordo.

Con il sistema a 4 codici la velocità massima, purché la linea lo ammetta per le sue caratteristiche tecniche, è di 180 km/h.[5]

9 codici[modifica | modifica wikitesto]

Cruscotto SCMT con pulsantiera e funzione RSC integrata. Qui è captato il codice 120 con tasto PRE attivo

Nella codifica a 9 codici la ripetizione del segnale è estesa a varie sezioni precedenti il segnale d'avviso (i cinque codici aggiuntivi servono a questo), aumentando considerevolmente lo spazio di frenatura e quindi la velocità massima di linea, che sale fino a 250 km/h.[2] Combinando opportunamente il segnale portante con quello secondario si ottengono i seguenti codici aggiuntivi:[4]

  • codice 270**: super verde, consente una velocità massima di 250 km/h;
  • codice 270*: verde medio, consente una velocità massima di 230 km/h;
  • codice 180*: avviso anticipato di via libera per un percorso deviato, o avviso di riduzione di velocità a massimo 100 km/h (o 130, non utilizzato). In alternativa avvisa della riduzione della velocità massima di linea a 150 km/h per lavori;
  • codici 120** e 120*: informazione uguale al codice 120, ma specifico per le deviate a 100 km/h (120*) o 130 (120**, non utilizzato);

Sequenze[modifica | modifica wikitesto]

Le sequenze di codici letti dalla macchina possono essere di tre tipi: logiche restrittive, logiche particolari e illogiche.[6]

Logiche restrittive

Avvengono in presenza di segnali di 1ª categoria posti a via impedita o a via libera per un itinerario deviato. Prendendo in esame il sistema a 4 codici avremo:[7]

  • 270, 180, 75: normale sequenza in presenza di un segnale a via impedita;
  • 270, 180, 120, PRE, AC: normale sequenza in presenza di un segnale posto a via libera per un itinerario deviato a 30, 60 o 100 km/h.
Logiche particolari

Il codice 180 viene captato ad almeno 2700 m prima del segnale ultimo preso in considerazione.[7] In caso contrario, si potrebbe verificare la captazione del codice 180 sotto un segnale a via libera per garantire lo spazio di frenatura.[8]

In presenza di rallentamenti notificati, punti singolari della linea (come posti di verifica boccole, zone caduta massi, deviatoi di linea),[9] riduzioni di velocità massima della linea e zone non codificate su linea codificata verrà sempre captato il codice 180 (nell'ultimo caso verrà succeduto dall'assenza codice regolarmente prericonosciuta).[10]

Il codice 75 viene captato anche sotto ad un segnale con aspetto di avviso di via impedita nel caso in cui tra questo e il successivo vi siano tra 900 e 600 m, o sotto a un segnale con aspetto doppio giallo o rosso doppio giallo (distanza dal successivo segnale minore di 600 e maggiore o uguale a 350 m).[8]

Illogiche

Tutte le sequenze diverse da quelle riportate sopra, in caso la macchina ne rilevi una è comandata la frenatura di emergenza.[11] Nello specifico, è sequenza illogica ogni qual volta che dopo un qualsiasi codice si manifesti l'assenza codice non prericonosciuta o senza l'effettuazione dell'operazione di supero rosso autorizzata. Un altro esempio è la successione al 270 di un codice 75 (chiusura improvvisa del segnale successivo) o la captazione di un qualsiasi codice dopo il 120 o 120*, che deve essere sempre succeduto dall'assenza codice prericonosciuta.[11]

Apparecchiatura di bordo[modifica | modifica wikitesto]

Antenna RSC (A) e captatore SCMT (B) su un locomotore E.656

L'apparecchiatura di bordo fornisce al macchinista ripetizioni ottiche conformi allo stato di occupazione delle sezioni di blocco a valle e, quindi, all'aspetto dei segnali di via attraverso codici. Ad ogni codice captato è associato un valore massimo di velocità che deve essere rispettato per garantire la sicurezza.[3]

Le correnti di binario vengono captate tramite due bobine captatrici installate davanti al primo asse del treno, l'informazione viene filtrata e amplificata per essere poi decodificata e rivelata tramite l'eccitazione di appositi relè di codice. Una logica mista relè-elettronica provvede alle funzioni di rivelazione ottiche, acustiche e di intervento sul circuito frenante.[12][3]

Il macchinista, a ogni variare in maniera restrittiva del codice in linea, ha circa 3 secondi per riconoscere il nuovo codice e premere il pulsante "RIC" sul cruscotto altrimenti si attiva la frenatura d'emergenza del treno (su SCMT funzione TRAIN TRIP).[3]

Cruscotto separato[modifica | modifica wikitesto]

Cruscotto tipo SASIB a 9 codici, con codice 180 da riconoscere

I vecchi cruscotti RSC, costruiti da varie case produttrici, erano dotati di:[13]

  • luci relative ai codici captati
  • pulsanti di riconoscimento, prericonoscimento e riarmo freno
  • selettore con chiave per inserzione e supero rosso
  • spie "RS efficiente", "supero rosso" e per la percentuale di massa frenata

Alla ripetizione segnali era aggiunta la funzione del Controllo Velocità (abbreviato CV) nei cruscotti a 9 codici, effettuava il controllo della velocità del convoglio in relazione al codice captato e realizzando una curva quando veniva captato un codice più restrittivo in relazione alla percentuale di massa frenata impostata.[14] Nei cruscotti a 4 codici tale funzione era sostituita dal Dispositivo Automatico di Frenatura (abbreviato DAF), che effettuava il controllo riguardo le sole velocità massime imposte dai codici.[14]

Con l'introduzione del sistema SCMT il cruscotto proprio della RSC è stato eliminato e le relative funzioni inglobate nel nuovo cruscotto di bordo.[3]

Segnaletica a terra[modifica | modifica wikitesto]

Lo stato della codifica del binario viene indicato con della segnaletica a terra di forma romboidale. Tali segnali possono essere di avviso o inizio tratto codificato, non codificato o di fine tratta codificata su linea normalmente codificata.[15][3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 1.
  2. ^ a b c d Mayer, pp. 702-720.
  3. ^ a b c d e f g Martino (SCMT).
  4. ^ a b Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 3.1.
  5. ^ Maja, p. 28-31.
  6. ^ Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 4.
  7. ^ a b Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 4.1.
  8. ^ a b Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 4.3.
  9. ^ Regolamento Segnali, art. 48 comma 5 "PBA a protezione di punti singolari".
  10. ^ Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 4.2.
  11. ^ a b Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 4.4.
  12. ^ Giacobbo, pp. 4 e 6.
  13. ^ Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 2.6.
  14. ^ a b Norme Esercizio Apparecchiature Tecnologiche, allegato XIV, punto 2.7.
  15. ^ Regolamento Segnali, art. 73 bis.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]