Sangiaccato di Salonicco
Sangiaccato di Salonicco Liva-i Selanik/Sancak-i Selanik | |||||
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Mappa ottomana del 1907 del Vilayet di Salonicco, comprendente il Sangiaccato di Salonicco nella parte sinistra | |||||
Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Salonicco (Selanik) | ||||
Dipendente da | Impero ottomano | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Sangiaccato | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1430 | ||||
Causa | Conquista ottomana | ||||
Fine | 1912 | ||||
Causa | Prima guerra balcanica | ||||
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Cartografia | |||||
Il Sangiaccato di Salonicco alla fine del XIX secolo |
Il sangiaccato di Salonicco[1][2] o di Selanik[3] (in turco ottomano: Sancak-i/Liva-i Selanik; in greco λιβάς/σαντζάκι Θεσσαλονίκης?) era una provincia ottomana di secondo livello (sangiaccato/sanjak o liva) che comprendeva i dintorni della città di Salonicco (in greco Salonica, in turco Selanik) e la penisola calcidica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la sua conquista finale ottomana contro la Repubblica di Venezia, Salonicco divenne un centro amministrativo del sangiaccato all'interno dell'Eyalet di Rumelia, comprendente la Macedonia centrale tra i fiumi Vardar e Aliacmone, nonché la penisola calcidica.[4]
Nel 1846, come parte delle riforme del Tanzimat, Salonicco divenne il centro di un eyalet separato (Eyalet di Salonicco, e dopo il 1867 Vilayet di Salonicco); di conseguenza il sangiaccato divenne il pasha-sanjak della nuova provincia.[4][5]
La maggior parte del sangiaccato fu conquistato dalla Grecia nell'ottobre 1912, durante la prima guerra balcanica, mentre le parti settentrionali caddero in mano alla Serbia e oggi fanno parte della Macedonia del Nord.[6]
Divisioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1912 il sangiaccato comprendeva le seguenti 14 kaza (distretti): Selanik (Salonicco), Kesendire (penisola di Kassandra), Karaferye (Veroia), Yenice Vardar (Giannitsa), Vodina (Edessa), Langaza (Langadas), Gevgelü (Gevgelija), Avret Hişar (Neo Gynaikokastro), Toyran (Star Dojran), Ustrumca (Strumica), Tikoş/Kavadar (Kavadarci), Katerin (Katerini), Aynaroz (Monte Athos) e Karaağaabad.[5]
Kaza | Comuni |
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Avrethisar (centro: Kilkis) | Centro di Avrethisar, Karadağ |
Ayros (centro: Karis) | |
Doyran | Kaza centrale |
Gevgeli | Centro Gevgeli, Nutya |
Caterina | Leftohori, Kilindir |
Karacaova | |
Karaferye | Centro Karaferye, agosto |
Kesendire (centro: Polyrosis ) | Kaza centrale, Xendire |
Langaza | Kaza centrale |
Salonicco | Vardar, Gelmiriye |
Tikveş (centro: Kavadar) | Due nayaha |
Strumica | Kaza centrale |
Vodina | Centro Vodina, Ostrova, Karacaabad |
Yenice-i Vardar | Yenice-i Vardar, Karacaabad, Komen |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Adriano Balbi, Compendio di geografia, Fratelli Vignozzi e nipote, 1844, p. 389. URL consultato il 3 ottobre 2021.
- ^ Dizionario universale della lingua italiana, ed insieme di geografia (antica e moderna), mitologia, storia (sacra, politica ed ecclesiastica), ... preceduto da una esposizione grammaticale ragionata della lingua italiana di Carlo Ant. Vanzon: R-SO, dalla stamperia di Paolo Vannini, 1841, p. 577. URL consultato il 3 ottobre 2021.
- ^ Quadro pittorico di tutti i paesi e popoli del mondo con incisioni dimostranti vestiari, costumi, sistemi, usanze, rimasugli d'antichità, monumenti moderni: Turchia, G. Tasso, 1831, p. 371. URL consultato il 3 ottobre 2021.
- ^ a b Birken, 1976, p. 58.
- ^ a b Birken, 1976, p. 76.
- ^ (EN) Vanče Stojčev, Military History of Macedonia, Military Academy "General Mihailo Apostolski", 2004, p. 486, ISBN 978-9989-134-05-0. URL consultato il 3 ottobre 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Andreas Birken, Die Provinzen des Osmanischen Reiches, 1. Aufl, Reichert, 1976, ISBN 3-920153-56-1, OCLC 2475195.