Esplorazione europea dell'Australia

Con il termine esplorazione europea dell'Australia si fa riferimento ai viaggi dei navigatori e alle perlustrazioni degli esploratori fatte in Australia nel corso di molti decenni.

Si ritiene che l'Australia sia stata scoperta nel 1770 dal luogotenente (successivamente capitano) della Royal Navy James Cook, bisogna precisare che costui è stato semplicemente uno dei tanti esploratori europei ad aver avvistato ed essere sbarcato sul nuovissimo continente, ben 164 anni dopo il primo sbarco documentato. Non per questo l'esplorazione dell'Australia ebbe fine con Cook: gli esploratori continuarono per mare e per terra ad esplorare il continente anche per molti anni dopo l'insediamento britannico.

Hollandia Nova, mappa del 1659 disegnata da Joan Blaeu

I primi avvistamenti europei

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Anche se è possibile che Luis Váez de Torres, al soldo della Corona spagnola, abbia avvistato l'Australia mentre attraversava lo Stretto di Torres nel 1605, il primo sbarco documentato sulle coste australiane si ebbe nel 1606 per opera del navigatore olandese Willem Janszoon, a bordo della Duyfken.

Sono state avanzate alcune ipotesi su scoperte precedenti a quella di Janszoon, in particolare riguardo ad alcune esplorazioni di navigatori portoghesi. Le prove a sostegno di questa teoria, in particolare di Kenneth McIntyre[1], comprendono i dipinti su roccia di quello che sembra essere il tipo di navi utilizzate dai portoghesi, il mistero della nave di mogano (Mahogany Ship), le chiavi incastonate nella roccia rinvenute a Geelong, le monete trovate sulle coste dello stato Victoria e le mappe di Dieppe. Si tratta comunque di prove non accettate dalla maggioranza degli storici.

Esplorazione olandese del XVII secolo

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Le esplorazioni più importanti dell'Australia fatte nel corso del XVII secolo furono opera degli olandesi. La Compagnia Olandese delle Indie Orientali aveva forti scambi commerciali con le isole che oggi fanno parte dell'Indonesia e che quindi erano molto vicine all'Australia. Nel 1606, Willem Janszoon avvistò e disegnò le coste della Penisola di Capo York. La nave sbarcò sul fiume Pennefather nel Golfo di Carpentaria: si tratta del primo sbarco documentato di un europeo sul suolo australiano. Altri esploratori olandesi furono Dirk Hartog, che sbarcò lungo le coste occidentali dell'Australia, lasciandovi un piatto di peltro con incisa la data del suo sbarco e Abel Tasman, che ha dato il proprio nome all'isola di Tasmania, che egli stesso aveva originariamente chiamato Terra di Van Diemen in onore del governatore generale della Compagnia Olandese delle Indie Orientali. Le mappe di questo periodo e dell'inizio del XVIII secolo, anziché Australia, spesso riportano il nome di Nuova Olanda, proprio a motivo dei viaggi fatti dagli esploratori olandesi.

Anno Esploratore Nave/i Zone esplorate
1605-1606 Willem Janszoon Duyfken Golfo di Carpentaria, Penisola di Capo York (Queensland)
1616 Dirk Hartog Eendracht area di Shark Bay, Australia occidentale
1619 Frederick de Houtman e Jacob d'Edel Dordrecht e Amsterdam Avvistò la costa nei pressi di Perth, Australia occidentale
1623 Jan Carstensz Pera e Arnhem Golfo di Carpentaria, fiume Carpentier
1627 François Thijssen het Gulden Zeepaerdt 1800 km della costa sud dal Capo Leeuwin a Ceduna
1642-1643 Abel Tasman Heemskerck e Zeehaen Terra di Van Diemen, successivamente ribattezzata Tasmania
1696-1697 Willem de Vlamingh Geelvink, Nyptangh e Wezeltje Isola di Rottnest, fiume Swan, isola di Dirk Hartog (Australia occidentale)

Un capitano olandese di questo periodo, non un esploratore in senso stretto ma che comunque merita di essere menzionato, fu Francisco Pelsaert, capitano della Batavia, che naufragò al largo della costa occidentale dell'Australia nel 1629.

La mappa di Joan Blaeu del 1659 mostra il contorno dell'Australia così come ricavato in base alle diverse esplorazioni olandesi della prima metà del XVII secolo.

Durante il XVIII secolo, la conoscenza delle coste australiane aumentò gradualmente per merito di esploratori come William Dampier.


Mappa del viaggio di William Dampier.


1770: la spedizione di Cook

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Lo stesso argomento in dettaglio: Primo viaggio di James Cook.
Il primo viaggio di James Cook mostrato in rosso

Nel 1768, il luogotenente britannico James Cook fu mandato dall'Inghilterra in spedizione nell'oceano Pacifico, con l'obiettivo di osservare il transito di Venere da Tahiti: Cook navigò verso occidente a bordo della HM Bark Endeavour attraverso Capo Horn, arrivando a destinazione nel 1769. Durante il viaggio di ritorno, egli continuò l'esplorazione del Pacifico meridionale, alla ricerca dell'ipotetico continente denominato Terra Australis.

Raggiunse dapprima la Nuova Zelanda, proseguendo poi verso occidente fino ad avvistare, il 20 aprile 1770, l'angolo sud-orientale del continente australiano: fu la prima spedizione europea documentata a raggiungere la costa orientale. Continuò quindi la navigazione verso nord, tracciando e ribattezzando molti luoghi durante il viaggio.

Osservò come Botany Bay potesse rappresentare un'ottima zona portuale, adatta per un insediamento, effettuando il 29 aprile il suo primo sbarco. Proseguendo la navigazione lungo la costa, l'Endeavour si arenò nei bassifondi della Grande barriera corallina (vicino all'attuale Cooktown), dove si dovette procedere alla sua riparazione.

Il viaggio riprese, raggiungendo infine lo stretto di Torres e quindi Batavia (oggi Giacarta, Indonesia) nelle Indie orientali olandesi. La spedizione tornò in Inghilterra attraverso l'oceano Indiano e il Capo di Buona Speranza.

Della spedizione di Cook faceva parte anche il botanico Joseph Banks, in onore del quale sono stati ribattezzati molti luoghi geografici ed anche una pianta nativa dell'Australia.

Il suo resoconto sulla scoperta delle coste australiane, in concomitanza con la perdita delle colonie penali inglesi in America a seguito della sua indipendenza, e con la crescente preoccupazione delle attività francesi nel Pacifico, portarono nel 1788 alla fondazione della colonia di Port Jackson.

Esploratori francesi del XVIII secolo

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Marc-Joseph Marion du Fresne visitò la Terra di Van Diemen nel 1772, incontrando per primo gli aborigeni della Tasmania (sfuggiti invece alla vista di Abel Tasman). Jean-François de Galaup, comte de La Pérouse visitò Botany Bay nel 1788. Antoine Bruni d'Entrecasteaux scoprì Esperance nell'Australia occidentale, nonché il canale D'Entrecasteaux e gli estuari di Derwent e Huon nella Terra di Van Diemen. La sua spedizione diede vita alla pubblicazione della prima flora generale della Nuova Olanda.

Ulteriori esplorazioni via mare

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Il tracciamento delle coste dell'Australia continuò nel XIX secolo. Matthew Flinders fu uno dei più importanti esploratori di questo periodo e fu il primo a circumnavigare il continente.

Quando Chi Nave/i Dove
1773 Tobias Furneaux la Adventure Costa meridionale e orientale della Tasmania
1776 James Cook la Resolution Tasmania del sud
1788 Jean-François de La Pérouse la Astrolabe e la Boussole incontrarono la Prima flotta in Botany Bay
1796 Matthew Flinders la Tom Thumb Navigazione costiera intorno Sydney
1798 Matthew Flinders e George Bass la Norfolk circumnavigazione della Tasmania
1801-1802 Nicolas Baudin, accompagnato da Thomas Vasse e numerosi naturalisti (vedere oltre) La Le Géographe e la Le Naturaliste costa orientale; incontrò Flinders ad Encounter Bay, la quale baia prende tale nome proprio a seguito del loro incontro
1801 John Murray Lady Nelson Stretto di Bass; scoperta di Port Phillip
1802 Matthew Flinders la Investigator circumnavigazione dellAustralia
1817 Phillip Parker King accompagnato da Frederick Bedwell la HMS Mermaid circumnavigazione dell'Australia; tracciamento della costa nord-occidentale

Esplorazione via terra 1788-1900

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Per molti anni, il progetto di espansione da Sydney verso occidente fu ostacolato dalla Grande Catena Divisoria, una grande catena montuosa che separa la costa orientale degli Stati di Queensland e Nuovo Galles del Sud dalla costa meridionale: in particolare, Sydney era circondata dalle Blue Mountains. Il governatore Philip Gidley King le dichiarò invalicabili, ma, ciononostante, Gregory Blaxland guidò una spedizione che le attraversò con successo nel 1813: facevano parte della spedizione William Lawson, William Wentworth e quattro addetti. Questa impresa gettò le basi per numerose piccole spedizioni che vennero intraprese negli anni seguenti.

Negli anni 1829-1830, Charles Sturt effettuò una spedizione di un viaggio verso la foce del fiume Murray. Seguirono il corso del fiume Murrumbidgee fino alla sua confluenza con il Murray e quindi trovarono il punto di confluenza del Murray e del fiume Darling prima di proseguire verso la foce del Murray. Il fatto che il Darling, il Macquarie, il Murray e il Murrumbidgee scorressero verso ovest fece ritenere che l'interno dell'Australia contenesse un mare interno.

Thomas Mitchell, cartografo ed esploratore del Nuovo Galles del Sud, fece un'importante scoperta nel 1836. Guidò una spedizione lungo il fiume Lachlan fino al fiume Murray: quindi si diresse verso la costa meridionale, disegnando la mappa dell'odierno stato della Victoria occidentale. Qui, egli scoprì la più ricca terra da pascolo mai conosciuta a quel tempo, ribattezzandola Australia Felix: per questa sua scoperta del 1837, divenne Cavaliere.

Quando Chi Dove
1804 William Paterson Port Dalrymple, Fiume Tamar, Fiume North Esk (Tasmania)
1813 Gregory Blaxland, William Wentworth e William Lawson Da Sydney attraversando le Blue Mountains e la Grande Catena Divisoria; prima esplorazione dell'entroterra del Nuovo Galles del Sud
1817-1818 John Oxley Entroterra del Nuovo Galles del Sud; scoperta del Fiume Lachlan e del Fiume Macquarie
1818 Charles Throsby, James Meehan, Hamilton Hume e Joseph Wild Throsby e Wild scoprirono una rotta via terra da Sydney a Jervis Bay tramite il Fiume Kangaroo e il basso Fiume Shoalhaven

Meehan e Hume risalirono il del fiume Shoalhaven, scoprendo il Lago Bathurst e le Pianure di Goulburn[2]

1820 Joseph Wild Scoprì il Lago George[3]
1823 Mark John Currie, Ovens and Joseph Wild La regione a sud del Lago George[4]; scoprì le Pianure Isabella (attuale sobborgo di Canberra), disegnò la mappa dell'alto Murrumbidgee e scoprì Monaro[5]
1824 Hume and Hovell expedition Da Sydney a Geelong; scoprirono il Fiume Murray
1828-1829 Charles Sturt e Hamilton Hume l'area del Fiume Macquarie; scoprirono il Fiume Darling
1829 Mark John Currie, James Drummond L'area a sud di Fremantle; esplorarono Rockingham e Baldivis e avvistarono il Fiume Serpentine[6]
1829 Collie e Lieut.Preston Scoprirono il Fiume Harvey, il Fiume Collie e il Fiume Preston
1829-1830 Charles Sturt Seguì il fiume Murrumbidgee; scoprì e ribattezzò il fiume Murray, determinando che i fiumi che scorrevano verso ovest confluivano nel bacino dei fiumi Murray-Darling
1830 John Molloy Fiume Blackwood, Australia occidentale
1830-1834 Alfred Bussell e John Bussell Il Fiume Blackwood e Vasse, Australia occidentale
1831 Robert Dale e George Fletcher Moore L'area del fiume Avon nell'Australia Occidentale
1831 Collet Barker Il Monte Lofty e la foce del Fiume Murray
1834 Frederick Ludlow Da Augusta a Perth; scoprì il Fiume Capel
1834-1836 George Fletcher Moore Il fiume Avon e il fiume Swan; scoprì che si trattava dello stesso fiume; scoprì una ricca terra da pascolo nei pressi del Fiume Moore
1839-1841 Edward John Eyre I Monti Flinders e la Piana di Nullarbor
1840 Paweł Edmund Strzelecki Scalò e diede il nome al Monte Kosciuszko, Nuovo Galles del Sud
1840 Patrick Leslie Il Fiume Condamine, Nuovo Galles del Sud
1840-1842 Clement Hodgkinson Nuovo Galles del Sud nord-orientale, da Port Macquarie a Moreton Bay
1844 Charles Sturt Nuovo Galles del Sud nord-occidentale e Australia meridionale nord-orientale; scoprì e diede il nome al Deserto Simpson
1847 Anthony O'Grady Lefroy e Alfred Durlacher Gingin, Australia occidentale
1854 Robert Austin e Kenneth Brown Geraldton, Monte Magnet, Fiume Murchison
1858-1860 John McDouall Stuart Australia meridionale nord-occidentale; scoprì fonti d'acqua da usare come basi per successive spedizioni; scoprì e diede il nome al Fiume Finke, alla Catena MacDonnell, Tennant Creek
1860 Robert O'Hara Burke e William John Wills Da Melbourne al Golfo di Carpentaria (attraversando l'Australia da sud a nord); determinarono la non esistenza di un mare interno
1897 Frank Hann La regione del Pilbara nell'Australia occidentale; diede il nome al Lago della Delusione

Altri esploratori via terra (in ordine alfabetico):

Esploratori del XX secolo

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A cavallo tra il XIX e il XX secolo, la maggior parte dell'Australia era ormai stata scoperta. Ciononostante, altri esploratori europei effettuarono delle importanti spedizioni nel XX secolo, tra cui:

Indigeni australiani che hanno preso parte alle esplorazioni degli europei

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Un buon numero di indigeni australiani prese parte alle esplorazioni europee dell'Australia, tra cui:

Naturalisti ed altri scienziati

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Vi furono numerosi naturalisti e scienziati che presero parte alle esplorazioni europee dell'Australia, tra cui:

Altri esploratori

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  1. ^ Kenneth McIntyre, Secret Discovery of Australia: Portuguese Ventures 200 Years Before Captain Cook, Sydney, Pan Books Australia, 1982, p. 237, ISBN 0-330-27033-8.
  2. ^ Year Book Australia 1931 - Canberra Past and Present
  3. ^ NSW Government Collections, Joseph Wild
  4. ^ M.J.Currie, Journal of an excursion to the south of Lake George 1823
  5. ^ The Discovery of Monaro
  6. ^ Reference to the Serpentine in Murray River (Western Australia)

Collegamenti esterni

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