Sebalter

Sebalter
Sebalter durante l'Eurovision Song Contest 2014
NazionalitàBandiera della Svizzera Svizzera
GenerePop
Folk
Periodo di attività musicale2000 – in attività
StrumentoVoce, violino
EtichettaPhonag Records
GruppiThe Stalkers (2000-2002)
The Vad Vuc (2002-2012)
Album pubblicati3
Studio3
Sito ufficiale

Sebalter, pseudonimo di Sebastiano Paù-Lessi (Faido, 1º luglio 1985[1]), è un cantante e violinista svizzero.

Ha rappresentato la Svizzera all'Eurovision Song Contest 2014 con il brano Hunter of Stars, classificandosi al 13º posto nella finale dell'evento.[2]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Origini e formazione[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Faido, nel canton Ticino, iniziò a suonare il violino all'età di 6 anni. Studiò diritto, laureandosi presso l'Università di Zurigo e iniziando poi ad esercitare la professione di avvocato.

Carriera musicale[modifica | modifica wikitesto]

Video di presentazione di Sebalter per l'Eurovision Song Contest 2014

Dal 2000 al 2002 ha suonato il basso elettrico nel gruppo hard rock The Stalkers, specializzato in cover di brani degli anni '70, mentre tra il 2002 e il 2012 ha suonato il violino nel gruppo folk rock svizzero The Vad Vuc.[3]

Nel 2005 ha condotto il programma televisivo Le vostre vacanze, andato in onda sul canale televisivo svizzero TSI2, più due puntate speciali in occasione di Capodanno nel 2006 e nel 2007.[4][5]

La carriera da solista decollò nel 2013, quando prese parte al Die Große Entscheidungsshow con il brano Hunter of Stars in rappresentanza dell'emittente svizzera di lingua italiana RSI. Dopo aver vinto la selezione[6] ottenne il diritto di rappresentare la Svizzera all'Eurovision Song Contest 2014 di Copenaghen, Danimarca. Qui, dopo essersi qualificato dalla seconda semifinale, riuscì a classificarsi al 13º posto nella finale dell'evento con 64 punti.[2]

Il 18 luglio 2014 pubblicò quindi il suo secondo singolo, Saturday, per poi pubblicare nel 2015 il suo primo album da solista, Day of Glory, che raggiunse il 9º posto nella classifica settimanale degli album più venduti in Svizzera.[7]

Nonostante il successo raggiunto, nel 2015 annunciò che non avrebbe proseguito la carriera musicale, volendosi concentrare su quella di giurista.[8] Tuttavia, nel 2017, pubblicò il suo secondo album, Awakening, preceduto dal singolo Weeping Willow, raggiungendo nuovamente il 9º posto nella Schweizer Hitparade.[9] Nel 2018 si è esibito con Mattia Bordignon e Rocco Casella a Yaoundé, in Camerun.[10] Nel 2020 ha pubblicato il terzo album, Gente simpatica.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album solisti[modifica | modifica wikitesto]

Singoli da solista[modifica | modifica wikitesto]

Discografia con The Vad Vuc[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: The Vad Vuc.

Album[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BIO, su Sebalter Italia. URL consultato il 16 novembre 2016.
  2. ^ a b (EN) Finale dell'Eurovision Song Contest 2014, su eurovision.tv. URL consultato il 27 aprile 2020.
  3. ^ Emanuele Lombardini, SebAlter: "La mia carriera solista parte dall'Eurovision", su eurofestivalnews.com, 29 gennaio 2014. URL consultato il 27 aprile 2020.
  4. ^ C'era una volta..., su rsi.ch, RSI, 9 aprile 2014. URL consultato il 27 aprile 2020.
  5. ^ Francesco Chignola, Sebalter, incontro (in italiano) con lo svizzero ticinese in finale all'Eurovision, su sorrisi.com, TV Sorrisi e Canzoni, 10 maggio 2014. URL consultato il 27 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2014).
  6. ^ Alex Pigliavento, Eurovision Song Contest 2014: per la Svizzera il ticinese SebAlter, su eurofestivalnews.com, 1º febbraio 2014. URL consultato il 27 aprile 2020.
  7. ^ (EN) Sebalter - Day of Glory, su swisscharts.com. URL consultato il 27 aprile 2020.
  8. ^ Sandro Neri, "Lascio la musica, faccio il giurista" [collegamento interrotto], in Corriere del Ticino, 16 luglio 2015. URL consultato il 27 aprile 2020.
  9. ^ (EN) Sebalter - Awakening, su swisscharts.com. URL consultato il 27 aprile 2020.
  10. ^ L'"Hunter of stars" in Camerun, su rsi.ch, 11 agosto 2018. URL consultato il 27 aprile 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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