Slym papà

Slym papà
film perduto
Titolo originaleBaby Mine
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1928
Durata60 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
film muto
Generecommedia
RegiaRobert Z. Leonard
Soggettodal lavoro teatrale di Margaret Mayo
SceneggiaturaF. Hugh Herbert, Lew Lipton

Sylvia Thalberg (adattamento)
Ralph Spence (didascalie)

ProduttoreRobert Z. Leonard
Casa di produzioneMetro-Goldwyn-Mayer
Distribuzione in italianoMetro Goldwyn
FotografiaFaxon M. Dean
MontaggioSam Zimbalist
ScenografiaCedric Gibbons
CostumiGilbert Clark
Interpreti e personaggi

Slym papà (Baby Mine) è un film muto del 1928 diretto da Robert Z. Leonard tratto da Baby Mine. Domestic Farce in Three Acts lavoro teatrale di Margaret Mayo presentato a Broadway il 23 agosto 1910[1]. Il film, interpretato da Karl Dane e Charlotte Greenwood, fu prodotto dalla MGM che lo distribuì nelle sale l'8 gennaio 1928.

Si tratta del rifacimento di Baby Mine del 1917 diretto da Hugo Ballin e John S. Robertson.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Emma, per riconquistare il marito Slym, decide di procurarsi un figlio adottivo senza far partecipe il marito dell'idea, ma dicendogli semplicemente che sta per diventare padre. Aiutata dall'amica Helen e da suo marito Jimmy, Emma trova una madre pronta a cederle il neonato, per poi pentirsi subito dopo. Jimmy si mette a cercare un sostituto e ne trova fin troppi. Così Slym si trova la casa invasa di neonati.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film fu prodotto dalla MGM.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il copyright del film, richiesto dalla Metro-Goldwyn-Mayer Distributing Corp., fu registrato il 21 gennaio 1928 con il numero LP25249[1][2]. Il film, distribuito dalla MGM, uscì nelle sale statunitensi l'8 gennaio 1928. In Finlandia, fu distribuito pochi giorni dopo, il 14 gennaio 1928. In Spagna, il film prese il titolo A quien dios no le da hijos. In Italia, distribuito nel 1928 dalla Metro Goldwyn, ottenne il visto di censura numero 24522[3].

Non si conoscono copie ancora esistenti della pellicola che viene considerata presumibilmente perduta[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) John Douglas Eames, The MGM Story Octopus Book Limited, Londra 1975 ISBN 0-904230-14-7

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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