Souffleur
Souffleur | |
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Descrizione generale | |
Tipo | Sommergibile |
Classe | Requin |
Proprietà | Marine nationale |
Identificazione | Q116 |
Ordine | 1922 |
Cantiere | Arsenale di Cherbourg |
Impostazione | 2 ottobre 1922 |
Varo | 1º ottobre 1924 |
Completamento | 10 agosto 1926 |
Destino finale | Affondato il 25 giugno 1941 da un sommergibile al largo di Beirut (33°49′N 35°26′E )[1] |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | Emersione: 962/1 168 t Immersione: 1 464 t |
Lunghezza | 78,3 m |
Larghezza | 6,84 m |
Pescaggio | 5,1 m |
Profondità operativa | 80 m |
Propulsione | 2 motori Diesel Sulzer o Schneider (2 900 shp); 2 motori elettrici (1 800 shp); 2 alberi motore |
Velocità in immersione | 9 nodi |
Velocità in emersione | 15 nodi |
Autonomia | Emersione: 6 650 miglia a 10 nodi (12 316 chilometri a 19 km/h) Immersione: 105 miglia a 5 nodi (1 945 chilometri a 9,5 km/h) |
Equipaggio | 54 uomini |
Armamento | |
Armamento |
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Note | |
dati riferiti all'entrata in servizio | |
dati tratti da French Warship of World War II[2] | |
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Il Soffleur è stato un sommergibile appartenente alla Marine nationale, seconda unità della classe Requin, affondato nel corso della seconda guerra mondiale dal sommergibile britannico Parthian il 25 giugno 1941.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Souffleur (Q-116) apparteneva alla classe Requin progettata dall'ingegnere del genio navale Roquebert (Sesto Programma 1922), la cui costruzione apparteneva alla Tranche 1922, del Programma Navale 23.[3] La costruzione fu autorizzata il 14 aprile 1922, e il sottomarino fu impostato presso l'arsenale di Cherbourg il 19 ottobre 1922, e varato il 1 ottobre 1924.[3] Il Souffleur fu allestito per le prove in mare il 10 ottobre 1924, con quelle di accettazione che si svolsero l'11 giugno 1925, e l'unità entrò in servizio il 10 agosto 1926.[3] Dal 1926 al 1939 il sottomarino fece parte della 6ª Squadriglia sottomarini (ESM).[4]
A partire dal 1930 il Souffleur e altri sottomarini furono equipaggiati con una coppia di Idrofono|idrofoni sulla parte anteriore della barre che avevano una portata di 8.000 m su una raggio di 2°.[3] Il 15 ottobre 1935 il Souffleur entrò nei Chantiers de la Loire a Saint Nazaire per effettuare i grandi lavori di manutenzione, che iniziarono il 28 dello stesso mese.[3] Furono eseguiti la zincatura dei serbatoi di zavorra, la saldatura dei serbatoi carburante esterni, l'installazione di un'antenna periscopica al posto del periscopio di emergenza, la rimozione dei serbatoi interni 7 e 8 e la rimozione dei 2 siluri di riserva nella camera di lancio anteriore.[3] La revisione dei motori elettrici venne affidata alla CGE Nancy, quella dei motori diesel alla Schneider, e quella dell'apparato radiotelegrafico alla Loire Saint-Denis.[3]
Effettuò le prove in mare il 19 luglio 1937, e rientrò in servizio attivo il 26 novembre dello stesso anno.[3] Il 5 giugno 1937 l'Ammiragliato francese decise di riorganizzare le forze sottomarine e decise di effettuare una lunga crociera al fine di testare uomini e materiali. Il Souffleur e il Caïman partirono per il Mar Rosso.[3] Nel 1939 navigò tra Aden, Porto Said, Beirut e Biserta.[4] Allo scoppio della seconda guerra mondiale, il 1 settembre 1939, il Souffleur faceva parte della 9ª Divisione sottomarini (DSM), in forza alla 5ª Squadriglia sottomarini (ESM) della 4ª Flottille de Premar IV a Biserta.[3] Le unità della 9ª Divisione sottomarini (DSM) raggiunsero Casablanca per effettuare la sorveglianza delle isole Canarie, al fine di impedire alle navi tedesche di raggiungerle.[3] Il 20 marzo 1940 il tenente di vascello Benoit Lejay assunse il comando del Souffleur, sostituendo il parigrado Bazoche .[4]
Nel giugno 1940, in previsione dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, la 9ª DSM, agli ordini dell'ammiraglio Esteva, operò nel golfo di Gabès.[3] Dopo lo scoppio delle ostilità il Souffleur, al comando del tenente di vascello Benoit Lejay, parti insieme al Morse per dare il cambio ai cinque sottomarini salpati il 10 giugno.[3] Il 22 giugno il comandante Lejay scrisse un rapporto in cui evidenziava la difficoltà di ricaricare le batterie degli accumulatori.[4]
Con l'entrata in vigore dell'armistizio con la Germania, il 25 giugno, tutte le unità della 9ª DSM raggiunsero la base navale di Biserta dove furono disarmate.[3] Il Caïman (Cdt Jean Baptiste Abel Golse), il Souffleur e il Marsouin (Cdt Briand) furono riarmati in tutta fretta nel febbraio 1941, in vista dell'invasione della Siria e del Libano da parte delle forze britanniche, assegnati alla Divisione navale del Levante per la difesa dell'Impero francese.[3] L'8 aprile le tre unità salparono da Biserta, scortate dal cacciatorpediniere Elan, e una settimana più tardi arrivarono a Beirut.[3]
L'8 giugno 1941 le forze britanniche e della Francia Libera entrarono in Siria alle 2:00 del mattino, sostenute lungo la costa dalle navi britanniche del viceammiraglio Philip King Enright.[3] I tre sottomarini furono inviati in missione di contrasto alle unità nemiche. Il Marsouin e il Souffleur si diressero verso i settori 2 e 3 di Tiro e Saïda.[4] Il giorno 9 il Caïman fu gravemente danneggiato.[3] Alle 12:45 del 10 giugno il comandante Lejay lanciò un siluro contro l'incrociatore leggero Phoebe nei pressi di Tiro, ma lo mancò.[3][4] Il 25 giugno il Souffleur navigava in superficie alla velocità di 7 nodi per ricaricare le batterie[4] quando fu sorpreso dal sommergibile britannico Parthian 2 o 3 miglia nautiche da terre tra Ras Damour e Ras Beirut, alle 12:48.[4] Il Parthian lanciò una salva di 4 siluri, che furono avvistati e il guardiamarina Morange tentò di manovrare al fine di evitare gli ordigni, di cui solo uno colpì il Souffleur all'altezza del cannone da 100 mm.[3] L'esplosione tagliò in due il sommergibile che affondo immediatamente.[3] Cinque uomini presenti in torretta riuscirono a salvarsi e tantarono ri raggiungere a nuoto la costa, che distava 4.000 m.[4] Il marinaio silurista André Montagne non ce la fece e perì annegato. Dell'equipaggio si salvarono i marinai Fernand Brazy, Fernand Bruno, Marius Carlon e il quartiermastro Joseph Corbel, mentre le vittime furono in totale 52.[3]
Il comandante Lejay e l'equipaggio del Souffleur vennero citati all'Ordine del giorno dal contrammiraglio Pierre Gouton.[3] Il relitto, che giace a una profondità di 57 m, fu scoperto negli anni settanta del XX secolo ed esplorato nel 1994.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Paul Auphan e Jacques Mordal, The French Navy in World War II, Annapolis, Maryland, United States Naval Institute, 1959.
- (FR) Jean-Michel Roche, Dictionnaire des bâtiments de la flotte de guerre française de Colbert à nos jours. Tome: 1870-2006, Toulon, J.-M. Roche, 2005, ISBN 978-2-952-59171-3,.
- (EN) Jean Labayle Couhat, French Warship of World War II, Letchworth, Ian Allan Ltd., 1971, ISBN 0-7110-0445-5.
- (EN) Henri Le Masson, Navies of World War II. The French Navy 1, London, Macdonald & Co., 1969, ISBN 0-7110-0445-5.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Paul Poivert, Souffleur, un sous-marin français à Beyrouth, su Plongee. URL consultato il 30 settembre 2022.
- (FR) Sous-Marin Suffleur, su Sous Marins Disparu. URL consultato il 30 settembre 2022.
- (FR) Mise en terre des restes des marins du Souffleur, su Agasm. URL consultato il 30 settembre 2022.
- (FR) Benoit Lejay (1905-1941), su Ecole navale. URL consultato il 30 settembre 2022.
- (FR) Souffleur (1941), su Memorial. URL consultato il 30 settembre 2022.