Stazione di Mostra-Stadio Maradona
Mostra-Stadio Maradona stazione ferroviaria | |
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già Mostra | |
La stazione di Mostra-Stadio Maradona | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Napoli |
Coordinate | 40°49′26.76″N 14°11′34.08″E |
Linee | Ferrovia Cumana |
Storia | |
Stato attuale | in uso |
Attivazione | 1940[senza fonte] |
Caratteristiche | |
Tipo | stazione sotterranea |
Binari | 2 |
Gestori | Ente Autonomo Volturno |
Operatori | EAV |
Interscambi | vedi |
Dintorni | Mostra d'Oltremare Stadio Maradona Politecnico (Palazzo della Facoltà d'Ingegneria ed edifici di Via Claudio) Centro di produzione Rai di Napoli Auditorium Rai di Napoli |
La stazione di Mostra-Stadio Maradona[1][2] è una stazione ferroviaria di Napoli posta sulla ferrovia Cumana, prima gestita dalla SEPSA e successivamente dall'EAV. Prende il nome dalla Mostra d'Oltremare e dallo Stadio Maradona situati nelle vicinanze. Da essa è possibile raggiungere anche il politecnico dell'Università Federico II.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il fabbricato viaggiatori fu costruito nel 1939-1940 su progetto dell'architetto Frediano Frediani.[3] Venne ristrutturata alla fine degli anni ottanta su progetto di Nicola Pagliara in occasione dei mondiali di calcio tenutisi nel 1990.[1]
In seguito ad un progetto del 2019[1] lungo le banchine della stazione nel 2020 fu realizzata l'opera Forza Napoli Sempre, un'iniziativa artistica voluta dal presidente della regione Campania Vincenzo De Luca[2] e nata dalla collaborazione tra l'EAV e la Società Sportiva Calcio Napoli.
L'opera Forza Napoli Sempre
[modifica | modifica wikitesto]È costituita da una serie di murales[1] realizzati su 130 pannelli per un totale di 300 mq, che ripercorrono la storia del Napoli.[2] In essi sono rappresentati i personaggi che hanno fatto la storia del club calcistico: William Garbutt e Attila Sallustro pionieri degli anni venti,[2] Bruno Pesaola, Luís Vinício, Omar Sívori, Antonio Juliano e Giuseppe Savoldi che ripercorrono gli anni sessanta e settanta,[2] Ruud Krol e Giuseppe Bruscolotti idoli degli anni ottanta.[2] Ci sono i protagonisti degli scudetti, su tutti Diego Armando Maradona, l'unico a cui sono stati dedicati due murales,[1] Ottavio Bianchi, Careca, Salvatore Bagni, Fernando De Napoli,[2] fino ad arrivare ai protagonisti del nuovo millennio, Marek Hamšík, Ezequiel Lavezzi, Lorenzo Insigne, Kalidou Koulibaly.[2] L'opera fu presentata alla stampa il 5 dicembre 2020[1] alla presenza del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, del calciatore Victor Osimhen[4] e del presidente dell'EAV.[5]
Gli altri personaggi raffigurati sono Cavanna, Lushta, Vojak, Monzeglio, Amadei, Jeppson, Bugatti, Corelli, Altafini, Zoff, Cané, Castellini, Romano, Garella, Alemão, Carnevale, Bigon, Zola, Fabio Cannavaro, Taglialatela, Grava, Sosa, Cavani, Benitez, Higuain, Sarri, Callejón, Mertens, Ancelotti, Gattuso e De Laurentiis.[6]
Oltre ai protagonisti che hanno fatto la storia del club, sono rappresentati anche gli stadi, i trofei e 4 citazioni di personaggi famosi. Sul murale sono riportati dei codici QR attraverso i quali è possibile ricavare notizie interattivamente, mentre le foto storiche sono state realizzate con l'aiuto dell'Archivio fotografico Riccardo Carbone.[7]
Le citazioni
[modifica | modifica wikitesto]«Tutti i calciatori dovrebbero provare cosa significa giocare nel Napoli[6]»
«A Napoli il fenomeno-calcio non è esclusivamente sportivo. Eccita la fantasia, ridesta orgogli sopiti, sollecita un tipo di partecipazione che non è solo completamento dello spettacolo, ma ne diventa molto spesso protagonista[8]»
«Tutti dicono: questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea, questo è stato il migliore... Io sono stato orgoglioso di essere il migliore a Napoli[5]»
«La gente è sbucata urlando ossessiva di sotto gli ombrelli. Non dimenticherò mai simili scene di amenissima follia collettiva[9]»
Movimento
[modifica | modifica wikitesto]Il traffico passeggeri è costituito da treni ogni venti minuti per direzione sulla tratta Montesanto-Torregaveta.
Servizi
[modifica | modifica wikitesto]La stazione dispone di:
Interscambi
[modifica | modifica wikitesto]- Stazione ferroviaria (Napoli Campi Flegrei)
- Fermata metropolitana (Mostra, linea 6)
- Fermata autobus
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Tiziana Cozzi, Ecco i murales della stazione Cumana intitolata a Maradona, su napoli.repubblica.it, la Repubblica, 3 dicembre 2020. URL consultato il 5 dicembre 202 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2020).
- ^ a b c d e f g h Alla fermata dello stadio si celebra la storia del Napoli. Maradona con la coroncina., su rainews.it, Rai News, 5 dicembre 2020. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2020).
- ^ Due edifici dell'architetto Frediano Frediani a Napoli, in Casabella, anno LII, n. 548, Milano, Electa, luglio-agosto 1988, p. 28, ISSN 0008-7181 .
- ^ Marco Azzi, Napoli, intitolata a Maradona la stazione Cumana. De Laurentiis: "Diego è stato il re", su repubblica.it, La Repubblica, 5 dicembre 2020. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2020).
- ^ a b Napoli, ecco la hall of fame alla stazione Mostra-Maradona, su corrieredellosport.it, Corriere dello Sport, 5 dicembre 2020. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2020).
- ^ a b Napoli, da Higuain a Gattuso: tutti i murales della "Mostra-Stadio Maradona", su sport.sky.it, 6 dicembre 2020. URL consultato il 6 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2020).
- ^ Forza Napoli sempre, murales stazione Mostra (PDF), 5 dicembre 2020.
- ^ Alessandro Mastroluca, Il Comandante Maurizio Sarri ha preso il Palazzo: perché Napoli si sente tradita, su calcio.fanpage.it, 20 giugno 2019. URL consultato il 6 dicembre 2020 (archiviato il 6 dicembre 2020).
- ^ Gianni Brera, E ora chi fermerà la Juve bastonata?, su ricerca.repubblica.it, la Repubblica, 5 novembre 1985. URL consultato il 6 dicembre 2020 (archiviato il 6 dicembre 2020).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla stazione di Mostra