Suzanne von Borsody

Suzanne von Borsody alla cerimonia di consegna del Premio Adolf Grimme del 2015

Suzanne von Borsody (Monaco di Baviera, 23 settembre 1957[1]) è un'attrice tedesca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Suzanne von Borsody al Festival della letteratura di Colonia nel 2006

È nata a Monaco da Hans von Borsody e Rosemarie Fendel[1], entrambi attori[2][3][4]; è anche pronipote di Eduard von Borsody, regista, cameraman e produttore, e sorellastra di Cosima von Borsody, attrice[1]. Vive fra Monaco e Berlino assieme al compagno Jens Schniedenharn[1].

È una convinta sostenitrice dell'UNICEF e dell'associazione Hand in Hand for Children[1], nonché di altre associazioni umanitarie. Nel 2005 è andata in Namibia per far aprire una mensa[1]. È inoltre presidente della giuria del Premio CIVIS, riguardante i programmi televisivi e radiofonici che favoriscono l'integrazione pacifica degli immigrati in Europa.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Il suo primo ruolo importante fu nella mini-serie Beate S., per il quale ha ricevuto il Premio Adolf Grimme e la Goldene Kamera[2]. Per la miniserie televisiva Jahrestage, tratta dal celebre romanzo omonimo di Uwe Johnson e diretta da Margarethe von Trotta, dove recitava il ruolo di Gesine Cresspahl[5], la von Borsody ha ricevuto il Deutscher Fernsehpreis (premio televisivo) come miglior attrice[2].

Ha partecipato a film di successo internazionale come Lola corre (nel ruolo di Frau Jäger), ¿Bin ich schön? (nel ruolo di Lucy) e Marlene (interpretando Charlotte Seidlitz)[2]. È stata inoltre nel cast di Bis nichts mehr bleibt, film prodotto nel 2010 da Niki Stein riguardo a Scientology e ai suoi effetti sui membri dell'organizzazione. Dato che il film prende posizione contro Scientology, è stato prodotto sotto stretto riserbo[2].

Ha svolto anche esperienze teatrali fra il 1987 e il 1993[2].

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Film e telefilm[modifica | modifica wikitesto]

Serie televisive[modifica | modifica wikitesto]

Suzanne von Borsody alla Hofburg nel 2013, in occasione della cerimonia per il conferimento dei premi Romy

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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