Teodorico I di Wettin

Teodorico I di Wettin
NascitaGrimma, ?
Morte976 circa
FigliDedi
Federico

Teodorico I di Wettin o di Liesgau, conosciuto anche come Tiederico o Thiedrico (in tedesco Dietrich e in francese Thierry), (Grimma, ... – 976 circa) è considerato il più vecchio membro rintracciabile della casata di Wettin. Fu al servizio del margravio di Meißen Rikdag, di cui era anche parente da parte di padre[1][2].

In genealogia questo fa di lui il progenitore dei duchi, degli elettori e dei re di Sassonia, dei granduchi di Sassonia-Weimar-Eisenach e dei duchi dei vari ducati sassoni della Turingia, nonché di diversi monarchi dei giorni nostri, tra cui il re Carlo III del Regno Unito, il re Filippo del Belgio, il re Filippo VI di Spagna, l'ex re di Bulgaria Simeone II, l'ex Kaiser di Germania Guglielmo II, così come anche l'ultimo re del Portogallo Manuele II.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Non si conosce quasi nulla della vita di Teodorico; nemmeno la data di morte è certa. Si pensa sia stato ucciso durante una battaglia contro gli ungheresi nel 976. Un suo parente, come già detto, potrebbe essere stato Rikdag di Meißen. Ebbe due figli:

  • Dedi († 1009);
  • Federico I, conte di Elienburg († 1017), che non ebbe figli.

A causa dell'importanza che riveste la figura di Teodorico nella genealogia delle famiglie reali europee, esistono molte speculazioni sulla sua ascendenza. Sono stati identificati tre possibili padri, ma non c'è un'evidenza conclusiva per nessuno di loro:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tietmaro di Merseburgo, Libro VI, 50, in Piero Bugiani (a cura di), Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 471, ISBN 978-88-99959-29-6.
  2. ^ Tietmaro, Libro VI, 50, in Cronaca di Tietmaro, collana Fonti tradotte per la storia dell'Alto Medioevo, traduzione di Matteo Taddei, Pisa University Press, p. 168, ISBN 978-8833390857.
  3. ^ Tietmaro di Merseburgo, Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, a cura di Piero Bugiani, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 470, nota 169, ISBN 978-88-99959-29-6.

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