Thalia Zedek

Thalia Zedek
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereIndie rock
Periodo di attività musicale1980 – in attività
Album pubblicati4

Thalia Zedek (Washington, 26 settembre 1961) è una cantante e chitarrista statunitense.

Cresciuta a Washington, dove completa le scuole superiori, si trasferisce nel 1979 a Boston dove si iscrive all'università. Qui inizia l'attività musicale entrando a far parte dapprima delle White Women, poi dei Dangerous Birds, con i quali pubblica un singolo di discreto successo. Ispirata da Patti Smith e dalla ricerca di un suono più ruvido e diretto, forma gli Uzi Il gruppo pubblica un solo EP Sleep Asylum prima di sciogliersi a causa di dissidi tra i componenti del gruppo.

Thalia si trasferisce a New York dove diventa nel 1987 la cantante del gruppo no wave Live Skull. Con essi quali pubblica due album.

Terminato il progetto Live Skull, la Zedek, che nel frattempo è diventata tossicodipendente[1] dall'eroina, ritorna a Boston dove, aiutata dai vecchi amici, inizia un percorso di disintossicazione.

Assieme a Chris Brokaw forma i Come, gruppo alternative rock con venature blues.

Nel 1998 partecipa al Suffragette Sessions Tour delle Indigo Girls.

L'attività del gruppo prosegue a pieno ritmo fino al 2001, anno in cui pubblica il primo album da solista Been Here and Gone, negli anni successivi pubblica due album a proprio nome.

Nel 2016 forma gli E (anche conosciuti come A band called E) assieme a Jason Sidney Sanford ex dei Neptune ed a Gavin McCarthy ex dei Karate[2]

Si dichiara orgogliosamente lesbica.[1]

Con i Live Skull

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Lo stesso argomento in dettaglio: Come (gruppo musicale statunitense) § Discografia.
  • 2001 - Been Here and Gone
  • 2004 - Hell Is In Hello (live)
  • 2004 - Trust Not Those in whom without Some Touch of Madness
  • 2008 - Liars and Prayers
  • 2008 - Via
  • 2016 - Eve
  • 2018 - Fighting Season
  • 2018 - Negative work
  1. ^ a b Down dark alleys with Thalia Zedek | Metro.co.uk, su metro.co.uk. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2012).
  2. ^ E - Negative Work, su ondarock.it, 23 giugno 2018. URL consultato il 27 maggio 2022.

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