Tipì

Tipi all'esterno del The Buffalo Bill Historical Center (Cody, Wyoming)

Un tipi o tipì (anche indicato in inglese come teepee o tepee) è una tenda che era fatta con pelli, corteccia di betulla o teli, utilizzata dai nativi americani delle Grandi Pianure del nord degli Stati Uniti d'America.

La parola tipi è entrata nell'inglese dalla lingua lakota. La parola thíṗi consiste di due elementi: il verbo thí, che significa "abitare", e l'enclitico plurale (un suffisso che marca il soggetto del verbo come plurale) ṗi, che vuol dire "essi abitano". In Lakota, i verbi formali possono essere usati come sostantivi e questo è appunto il caso di thíṗi, che in pratica vuol dire proprio "abitazione".

Il termine "wigwam" è talora usato in modo non appropriato per riferirsi alle abitazioni di questo tipo. Si riferisce in realtà alle abitazioni a forma di capanna, pure realizzate con pali e pelli, da parte di altre popolazioni primitive, tra cui anche i nativi del nord-est americano.

Tipi dipinti dall'etnologo George Catlin.

L'abitazione era resistente e forniva un ambiente tiepido e confortevole ai suoi occupanti anche durante gli inverni più rigidi, era impermeabile anche sotto le piogge più battenti e fresca anche al culmine delle calure estive. Era trasportabile - fattore importante dal momento che la maggior parte delle tribù era nomade - e poteva essere smontata ed era imballabile rapidamente quando una tribù decideva di mettersi in movimento, così come era possibile tornare a tirarla su rapidamente quando una tribù decideva di insediarsi in un'area.

Oggigiorno di norma la copertura è di tela e vengono utilizzati da famiglie di nativi che assistono a feste e celebrazioni (Powwow) o che erigono accampamenti in cui si trasmettono alle generazioni più giovani le tradizioni.

I tipi consistono di tre elementi: un insieme di pali, il numero varia a seconda della dimensione del tepee (11 per un tipì da 3-4 metri, 14 per un tipì da 5 metri...), una tela o una copertura di pelli, lining (rivestimento interno chiamato anche la tela della rugiada). Corda e picchetti sono necessari per legare i pali ed ancorare la copertura. I tipi si distinguono dalle altre tende per due innovazioni determinanti: l'apertura superiore delle falde per il fumo, che permettono all'abitante di cuocere e riscaldarsi con un fuoco acceso, e la copertura versatile, che consente un solido ma controllato sistema di circolazione dell'aria fresca e di smaltimento dei fumi con qualsiasi tempo. I tipi sono concepiti per essere agevolmente montati e smontati in funzione degli spostamenti, specialmente per inseguire le mandrie di bisonti. I lunghi pali potevano essere impiegati per costruire una treggia trainata da cani e più tardi da cavalli.

  • Reginald Laubin - Gladys Laubin, "Tatanka Wanjila na Wiyaka Wastewin and Stanley Vestal", in: The Indian tipi: its history, construction, and use, Norman, University of Oklahoma Press, 1957, 2ª ed., LCCN 57005958 ISBN 0-8061-2236-6.
  • Reginald Laubin e Gladys Laubin, Il tipì indiano. Storia, costruzione, uso, traduzione di Fulvio Bernardinis e Gioia Re, 1ª ed., Milano, Mursia, 1993, ISBN 9788842515166.
  • Eugene Buechel e Paul Manhart, Lakota Dictionary, Lincoln e Londra, University of Nebraska Press, 2002, p. 306 a, s.v. «tipi».
  • Jitka Bezecna - Gli Indiani delle Grandi Pianure e il Tipi, su indianvillage.it. URL consultato il 27 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2017).

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