Tito Cadolini

Tito Gillo Cadolini
Ritratto del generale Tito Cadolini
NascitaCremona, 24 giugno 1805
MorteCremona, 16 giugno 1876
Dati militari
Paese servitoRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Italia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Armata Sarda
Regio Esercito
ArmaFanteria
GradoMaggiore generale
GuerrePrima guerra d'indipendenza italiana
Seconda guerra d'indipendenza italiana
Terza guerra di indipendenza italiana
CampagneCampagna piemontese in Italia centrale
BattaglieBattaglia di Custoza
Comandante diBrigata "Siena"
Decorazionivedi qui
i dati sono tratti da Dizionario biografico del Risorgimento cremonese[1]
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Tito Gillo Cadolini (Cremona, 24 giugno 1805Cremona, 16 giugno 1876) è stato un patriota e generale italiano, veterano delle guerre d'indipendenza italiane che si distinse particolarmente durante la terza dove comandò la Brigata "Siena" durante la Battaglia di Custoza.

Nacque a Cremona il 24 giugno 1805, figlio di Luigi Cadolini e Rosa Serafina Ferragni, aristocratici di nobili ascendenze (vedi famiglie Cadolini, Ferragni), ed intraprese giovanissimo la blasonata carriera militare divenendo ufficiale dell' Esercito imperiale austriaco.[1]

Durante i moti liberal-nazionali del 1848 disertò dalle forze armate austriache schierandosi a favore degli insorti cremonesi condotti dai cugini Francesco Ferragni e Gaetano Tibaldi.

Passò quindi all'Esercito del Regno di Sardegna prendendo parte alle campagne militari delle guerre d’indipendenza del 1848, 1849, e 1859.[1]

Tra il settembre e l’ottobre del 1860 partecipò alla campagna militare in Italia centrale che portò all’annessione del Regno delle Due Sicilie e di parte dello Stato Pontificio culminando nella proclamazione del Regno d'Italia, avvenuta nel 1861. Transitato in forza al Regio esercito, nel corso del 1866 partecipò alla Terza guerra d’indipendenza dove evidenziò grande esperienza guidando con abilità la Brigata "Siena", appartenente alla 2ª Divisione del Tenente generale Giuseppe Salvatore Pianell lungo il difficile percorso che da Pozzolengo portò al campo di battaglia di Custoza.[1] Per questo fatto fu decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia.

Nell'ottobre 1866 salì al grado di Maggiore Generale[1] e divenne poi Comandante della piazza di Verona.[2][3]

  1. ^ a b c d e Angela Bellardi (cura di), Dizionario biografico del Risorgimento cremonese, Società Storica Cremonese, Cremona, 2013.
  2. ^ Dizionario biografico del Risorgimento cremonese (PDF), su archiviodistatocremona.beniculturali.it. URL consultato il 26 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2022).
  3. ^ Fiorino Soldi, Risorgimento cremonese (1796-1870), Pizzorni, Cremona, 1963, pp. 331, 489, 666 e 838.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  • Angela Bellardi, Maria Luisa Betri, Andrea Foglia, Matteo Morandi e Emanuela Zanesi, Dizionario biografico del Risorgimento cremonese, Cremona, Società Storica Cremonese, 2013.
  • Fiorino Soldi, Risorgimento cremonese (1796-1870), Cremona, Pizzorni, 1963.