Tommaso Caracciolo (arcivescovo)
Tommaso Caracciolo, C.R. arcivescovo della Chiesa cattolica | |
---|---|
Incarichi ricoperti | |
Nato | 1599 a Avellino |
Nominato vescovo | 10 novembre 1631 da papa Urbano VIII |
Consacrato vescovo | 14 dicembre 1631 dal cardinale Giulio Savelli |
Elevato arcivescovo | 30 marzo 1637 da papa Urbano VIII |
Deceduto | 1663 a Taranto |
Tommaso Caracciolo Rossi (Avellino, 1599 – Taranto, 1663) è stato un arcivescovo cattolico italiano.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Tommaso Caracciolo Rossi dei principi d'Avellino[1] «ebbe al secolo nome Marzio, appartenne ai Caracciolo di Bella. Fu uomo dotto, vescovo di Cirene e poi arcivescovo di Taranto»[2]. Fu ordinato sacerdote nella Congregazione dei chierici regolari della Divina Provvidenza. Il 10 novembre 1631, durante il papato di Urbano VIII, fu eletto arcivescovo titolare di Cirene[3] e consacrato il 14 dicembre 1631. Il 20 settembre 1636 fu scelto da papa Gregorio XIII per reggere l'arcidiocesi di Taranto e il 30 marzo 1637 ne prendeva possesso. Nel 1641, introdusse, nella diocesi tarantina, la diffusione del culto al beato Gaetano Thiene[4], che alcuni anni dopo fu solennemente canonizzato da papa Clemente X. Nel 1658 fece ampliare, nella cattedrale di Taranto, la cappella (il cosiddetto cappellone) in onore di san Cataldo[5], patrono di Taranto, dove fece trasferire i resti del santo, che vi sono tuttora venerati. Morì a Taranto, in concetto di santità[6], nel 1663.
Opere[modifica | modifica wikitesto]
- 1655, Elio Clerio, cioè il Sole del riformato Clero, Apollo del Pitone di Lutero nel luminoso cielo della vita del B. Gaetano Thiene
Curiosità[modifica | modifica wikitesto]
- Mons. Tommaso Caracciolo, nella sua opera Elio Clerio, edita nel 1655 usò lo pseudonimo di Nicolò Auxentio, inserì molti frammenti inediti o rari degli scritti di san Gaetano Thiene.
- Nel dicembre del 1658, quando era arcivescovo di Taranto, esegui la tonsura al giovane chierico san Francesco De Geronimo[7].
Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]
La genealogia episcopale è:
- Cardinale Guillaume d'Estouteville, O.S.B.Clun.
- Papa Sisto IV
- Papa Giulio II
- Cardinale Raffaele Sansone Riario
- Papa Leone X
- Papa Paolo III
- Cardinale Francesco Pisani
- Cardinale Alfonso Gesualdo di Conza
- Papa Clemente VIII
- Papa Paolo V
- Cardinale Scipione Caffarelli-Borghese
- Cardinale Giulio Savelli
- Arcivescovo Tommaso Caracciolo, C.R.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Gius Zigarelli, Storia della Cattedra di Avellino e de'suoi pastori con brevi notizie, Stamperia Del Vaglio, Napoli, 1856, Volume I, pag. LX
- ^ Carlo Padiglione, La biblioteca del museo nazionale nella Certosa di S. Martino in Napoli, pag 428
- ^ (EN) David Cheney, Tommaso Caracciolo, su Catholic-Hierarchy.org.
- ^ Fischetti Salvatore, Monsignor Tommaso Caracciolo arcivescovo di Taranto (1637-1663). Origine e diffusione del culto di san Gaetano nella diocesi tarantina, RDCTh, 51, 1995, pagine 255-298
- ^ Francesco Sferra, Compendio della storia di Taranto, Stabilimento Tipografico di Salvatore Latronico e figlio, diretto da Matteo Trizio, 1873, pag. 111
- ^ Mons. Tommaso Caracciolo in Le diocesi d'Italia, Volume 3, di Luigi Mezzadri, Maurizio Tagliaferri, Elio Guerriero - Edizioni San Paolo, 2008, pag 1228
- ^ Cit. di Nicola Gervasi, Tomo Nono, pag. 1 in Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli, Il beato Francesco De Geronimo
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) David M. Cheney, Tommaso Caracciolo, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 304917646 |
---|