vdB 74
vdB 74 Nebulosa a riflessione | |
---|---|
vdB 74 | |
Scoperta | |
Scopritore | William Herschel |
Data | 1784 |
Dati osservativi (epoca J2000) | |
Costellazione | Unicorno |
Ascensione retta | 06h 11m 49s[1] |
Declinazione | -06° 09′ 28″[1] |
Coordinate galattiche | l = 214,0; b = -11,6[2] |
Distanza | 2700 a.l. (830 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 10,98 (stella centrale)[2] |
Dimensione apparente (V) | 0,6' x 0,6'[2] |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Nebulosa a riflessione |
Caratteristiche rilevanti | parte di Monoceros R2 |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di nebulose a riflessione |
vdB 74 è una nebulosa a riflessione visibile nella costellazione dell'Unicorno.
Si individua a circa 1° a WNW della stella γ Monocerotis, una gigante arancione di magnitudine 3,99 ben visibile anche ad occhio nudo; la nube può essere osservata e fotografata attraverso un telescopio amatoriale di media potenza, in cui si mostra come una macchia nebbiosa attorno a una stella di decima magnitudine. Questa stella, la responsabile dell'illuminazione dei gas della nube stessa, è BD-06 1444, una stella azzurra di classe spettrale B4V e di magnitudine 10,98, che conferisce alla nube un colore azzurrognolo; si tratta di uno dei membri più periferici dell'associazione Monoceros R2, un'associazione OB legata all'omonima nube molecolare, posta a circa 830 parsec (2700 anni luce).[3] Il centro di questa nube molecolare si trova circa 1,5° ad ovest, in coincidenza delle nebulose NGC 2170, vdB 68 e vdB 69, mentre alcune sue diramazioni si estendono per alcuni gradi in direzione nord ed est, fino alla regione in cui si trova BD-06 1444.
La zona centrale della nube Monoceros R2 ospita dei fenomeni di formazione stellare, come è testimoniato dalla presenza di diverse protostelle facenti parte di un giovane ammasso in formazione, numerosi getti di gas molecolare e discrete sorgenti di radiazione infrarossa e raggi X.[4] Le stelle dell'associazione Mon R2 sono nate circa 6 milioni di anni fa, quando ha avuto luogo il primo ciclo di formazione stellare che ha interessato la regione; ad innescarla sarebbe stata una superbolla in espansione del diametro di alcune centinaia di parsec.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Simbad Query Result, su simbad.u-strasbg.fr. URL consultato il 16 dicembre 2009.
- ^ a b c van den Bergh, S., A study of reflection nebulae., in Astronomical Journal, vol. 71, dicembre 1966, pp. 990-998, DOI:10.1086/109995. URL consultato il 16 dicembre 2009.
- ^ Herbst, W.; Racine, R., R-associations. V. Monoceros R2, in Astronomical Journal, vol. 81, ottobre 1976, pp. 840-844, 903, DOI:10.1086/111963. URL consultato il 16 dicembre 2009.
- ^ Xie, Taoling; Goldsmith, Paul F., The giant molecular cloud Monoceros R2. 1: Shell structure, in The Astrophysical Journal, Part 1, vol. 430, n. 1, luglio 1994, pp. 252-255, DOI:10.1086/174399. URL consultato il 16 dicembre 2009.
- ^ Heiles, Carl, Whence the Local Bubble, Gum, Orion? GSH 238+00+09, A Nearby Major Superbubble toward Galactic Longitude 238 degrees, in Astrophysical Journal, vol. 498, maggio 1998, p. 689, DOI:10.1086/305574. URL consultato il 16 dicembre 2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0 - Volume II - The Southern Hemisphere to +6°, Richmond, Virginia, USA, Willmann-Bell, inc., 1987, ISBN 0-943396-15-8.
- Tirion, Sinnott, Sky Atlas 2000.0 - Second Edition, Cambridge, USA, Cambridge University Press, 1998, ISBN 0-933346-90-5.